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venerdì 18 giugno 2021

PASSENGER - SONGS FOR THE DRUNK AND BROKEN HEARTED (Black Crow Records, 2021)

 


Nel 2013, il singolo Let Her Go fece conoscere al mondo il fenomeno folk pop di Passenger (pseudonimo di Michael David Rosenberg), un artista che, da quel momento in avanti, non ha mai smesso di stare nelle parti alte delle classifiche inglesi (e non solo). Successo raggiunto anche con quest’ultimo Songs For The Drunk And Broken Hearted, album uscito a inizio 2021 (anche se era stato programmato per il 2020) e nobilitato da fini benefici: tutti i profitti del disco, infatti, sono stati devoluti all'Ecologi e all'Eden Reforestation Project, un'organizzazione senza scopo di lucro che lavora nei paesi in via di sviluppo per ricostruire i paesaggi naturali distrutti dalla deforestazione. A prescindere da questi meritevoli intenti, il disco palesa immediatamente i suoi contenuti a partire dal titolo, in tal senso assai esplicito: cuori spezzati, sbronze per lenire il dolore, la difficoltà di affrontare la vita e i suoi problemi.

Apre il disco Sword From The Stone, canzone che riflette sui rapporti del songwriter con un amore del passato e con la sua famiglia. Un opener agrodolce, specchio della poetica di Passenger, a cui si allinea il resto dell'album, in cui morbidi, orecchiabili e malinconici accompagnamenti per pianoforte e chitarra fanno da sfondo a liriche cariche di intimismo e tristezza.

L’esposizione è semplice, diretta, forse fin troppo esplicita, e le storie raccontate hanno il dono della chiarezza e dell’universalità, perché possono essere condivise dall’ascoltatore. Non siamo di fronte a canzoni memorabili, di quelle che si fanno ricordare nel tempo, ma Passenger ha l’indubbia qualità di saperle rendere credibili, grazie a una schietta sincerità che aggiunge colore alle emozioni.

Il ragazzo, piaccia o no, possiede un proprio stile, a cui è da sempre fedele con invidiabile coerenza. Un tratto, questo, che se da un lato può essere definito meritevole, dall’altro, rende la proposta assai prevedibile e ripetitiva. Fortunatamente, la noia abita altrove, il suono è ben rodato e il songwriting capace di qualche guizzo emotivo che tiene a galla la barca: Suzanne è una canzone d'amore davvero struggente così come London In The Spring sa toccare le corde della malinconia, raccontandoci che si può trovare bellezza e felicità anche nelle cose più piccole, e Sandstorm, il brano più lungo del lotto, apre alle atmosfere umbratili di un cupa riflessione interiore sul fallimento.

Songs For The Drunk And Broken Hearted non è certo uno di quei dischi che cambiano il corso degli eventi e che entrerà nelle classifiche di fine anno. Tuttavia, possiede il fascino di un prodotto artigianale confezionato con cura e onestà, oltre a quella giusta dose di empatia, che rende indissolubile il legame dell’artista coi propri fan.

VOTO: 6,5

 

 

Blackswan, venerdì 18/06/2021
 

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