Esce domani nei negozi
uno dei dischi più attesi dell'anno, frutto della collaborazione, di cui si
parlava già da mesi, fra Stephen Stills, Kenny Wayne Sheperd e Barry Goldberg.
Un supergruppo, quindi, che vede riuniti sotto l'egida The Rides, l'anima blues
dei CS&N (Stills), uno dei più talentuosi chitarristi della penultima
generazione (Sheperd) e un tastierista, il cui nome dirà poco o nulla a molti,
ma che porta sulle spalle almeno 40 di storia del rock, avendo suonato e collaborato con i più
grandi di sempre (nel 1965 era sul palco con Dylan a Newport e suonò anche in Super
Session, pietra miliare del rock blues, con Bloomfield, Kooper e lo stesso
Stills). Al fianco di queste tre stelle di prima grandezza, si schiera la
sezione ritimica proveniente dalla band di Sheperd, e composta da Chris Layton
(già militante nei Double Trouble di Steve Ray Vaughn) e Kevin McCormick (che ha
suonato con Jackson Browne e dal vivo con i CS&N). Visto il filotto di nomi
appena citati, non ci vuole davvero molto a capire che disco stiamo andando ad
ascoltare. Can't Get Enough si compone di dieci canzoni (alcune cover e
altre originali) di un rock blues verace, privo di fronzoli, elettrico e poderoso, giocato prevalentemente
sull'interplay fra le due chitarre, supportate alla perfezione dal talento
di Goldberg che si alterna all'hammond e al piano. Un disco vecchia scuola,
registrato in sette giorni agli East West Studios di Los Angeles e prodotto da
Jerry Harrison (ex Talking Heads), che nello specifico ha preso quasi sempre per
buono il primo take, lasciando così che i suoni scorressero via liberi,
impetuosi e, in alcuni casi, anche assai ruvidi.
Nessun abbellimento, insomma, ma un'imperante sensazione di presa diretta, di jam fra tre amici che suonano per il gusto di condividere la medesima passione, divertendosi. Fra le cover in scaletta, meritano una menzione Search And Destroy degli Stooges, scelta anomala rispetto al trend marcatamente rock-blues, ma riproposta senza che ne venga indebolita l'anima garage, Honey Bee di Muddy Waters, blues bollentissimo col piano di Goldberg in bella evidenza, e Rockin' In A Free World di Neil Young, scelta forse banale, ma suonata con un'energia e una cattiveria da far impallidire anche la già solida intepretazione che del brano sono soliti proporre a fine concerto i Pearl Jam. Da segnalare, invece, fra i brani originali, Word Game, canzone scritta da Stills ai tempi dei Buffalo Springfield e inclusa in versione acustica nel suo secondo disco solista (1971), qui invece riproposta in un' incalzante dimensione elettrica da "chitarre fumanti", e l'ottima Can't Get Enough Loving You, ballata dal passo lento e bluesato.
Se è vero che spesso operazioni di questo tipo danno luogo a
dischi deludenti, a rimasticamenti privi di entusiasmo e tenuti in piedi per i
soliti motivi commerciali che poco hanno a che fare con la musica, Can't Get
Enough ha invece il merito, pur nella sua convenzionalità espressiva, di suonare
sincero e di unire tre anime che il blues lo amano davvero e lo sanno riproporre al
meglio, con doti tecniche impressionanti e soprattutto col cuore. Un cuore
grande così.
VOTO :
7
Blackswan, lunedì 26/08/2013
Ta-da! Dopo circa ottocento anni torno a commentare da queste parti! :P
RispondiEliminaMamma mia che disco! Sarà pure un qualcosa che non esce dai canoni del genere, ma che bomba ragazzi! ^_^
@ Lozirion : era ora ! Non ti si vedeva da queste parti dal lontano '75 ;)
RispondiEliminaUn album suonato da 'questi qua' dev'essere un bocconcino appetitoso. Vado ad approfondire.
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione!
@ Mr Hyde : bocconcino ? Io ci mangio per almeno un mese ;)
RispondiEliminaBelloooo. Da compare, dunque!
RispondiElimina@ Sandra : ciao Sandra ! Ben tornata !
RispondiEliminaBella musica! Eh, sì, la classe non é acqua.
RispondiEliminaP.S.
Insomma, questa volta, qui da te, per me qualcosa di... déja vu...
@ Adri : ottimo gioco di parole,mon amì :)
RispondiEliminaEcco! Mi era sfuggito! Questo domani sarà mio!
RispondiElimina@ Harley : non te ne pentirai :) A proposito,sul Buscadero di questo msse (settembre) c'e' un interessantissimo articolo sulle nuove leve del southern rock. Merita.
RispondiEliminaAlbum blues dell'anno!
RispondiElimina@ Anonimo : tra i migliori, senza dubbio. Prova ad ascoltare il nuovo dei Tamikrest, secondo me, gli è un gradino superiore.
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