Harry
 Hole è di nuovo a terra. Ha ricominciato a bere, e da quando Rakel lo 
ha cacciato di casa abita in un buco a Sofies gate. Nell’appartamento ci
 sono soltanto un divano letto e bottiglie di whisky sparse ovunque. Ma 
Harry non è mai abbastanza sobrio da curarsene. La maledetta domenica in
 cui si sveglia da una sbornia colossale, non ha il minimo ricordo di 
cosa sia successo la notte precedente. Quel che è certo, però, è che ha 
le mani e i vestiti coperti di sangue. Forse, si convince, è diventato 
davvero un mostro.
Jo
 Nesbo non sbaglia un colpo, soprattutto quando protagonista dei suoi 
romanzi è Harry Hole, il poliziotto schivo, tenebroso, alcolizzato e 
acutissimo che, ne Il Coltello, si trova alle prese con la sua 
indagine più difficile. Questa volta, però, Nesbo si è addirittura 
superato, e non è un caso che i fan dello scrittore norvegese abbiamo 
indicato il nuovo romanzo come il più bello dei dodici finora 
pubblicati.
In
 primo luogo, è il livello di scrittura che cresce di libro in libro: 
una prosa che si mantiene formalmente asciutta, ma che si fa ogni volta 
più stratificata, che non si limita a narrare con efficacia una storia 
palpitante, ma che, soprattutto, scava in profondità nei personaggi, ne 
scandaglia l’anima, con una tale arguzia da porsi ben al di sopra gli 
standard di genere.
Non solo. Nesbo, ne Il Coltello,
 alza l’asticella della tensione ai limiti del parossismo. C’è un fatto 
eclatante che apre il romanzo, qualcosa che nessuno dei fan di Hole 
avrebbe mai voluto leggere. Una svolta decisiva nella vita di uno dei 
detective più amati al mondo, che dà l’abbrivio a una vicenda tesa, 
inquietante e dolorosissima, in cui tutte le certezze, quelle del 
lettore e quelle del protagonista, sembrano venire meno, aprendo scenari
 inimmaginabili.
Così
 parte un’indagine, in cui tutto può sembrare ciò che in realtà non è, 
un’indagine in cui Nesbo semina fragili indizi per indurre il lettore a 
comprendere quello che mai si sarebbe aspettato, e nel contempo, lo svia
 dalla verità, suggerendogli di battere altre piste, tutte plausibili, 
di sondare ipotesi, di valutare opzioni, spingendolo in una sciarada 
all’apparenza inestricabile.
Alla
 fine, tutti i nodi verranno al pettine, ma non sarà un percorso facile,
 perché Nesbo dissemina il romanzo di trappole, di specchi per le 
allodole, inducendo il lettore a dubitare di tutto e di tutti.
Il ritmo, forse, è leggermente più lento che in altri romanzi, ma la trama de Il Coltello
 si presenta più avvincente che mai, grazie all’intreccio di due storie 
che viaggiano in parallelo, ma continuano a incrociarsi, fino alla 
sovrapposizione finale, e a meccanismi narrativi dagli ingranaggi 
perfettamente oliati.
Il
 romanzo, ovviamente, può essere letto anche separatamente dagli undici 
che lo hanno preceduto, ma aver seguito fin dall’inizio le avventure di 
Harry Hole, produce una partecipazione emotiva di ben altro livello. 
Imperdibile!
Blackswan, mercoledì 29/01/2020 
2 commenti:
Non uno dei migliori della saga di Hole, ma un paio di passaggi sono da brividi, e nel complesso mi ha colpito dritto al cuore. Come una coltellata, direi.
@James Ford: Vero, uno dei migliori in asoluto. Nesbo resta una certezza.
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