L’omonimo album d’esordio dei Korn (1994) è un’opera seminale, una sorta di Bibbia del nascente movimento nu metal, un disco per molti versi sperimentale (i riff atonali, l’uso dello scat, il suono delle cornamuse, etc.) eppure feroce come pochi. Un disco che si distingue per la furia incontaminata (e di portata intergenerazionale, visto che è uno dei dischi metal più amati dai Millennial) e per la cruda espressività vocale del suo leader, Jonathan Davis, un ragazzo irrequieto e tormentato, capace di mettere a nudo, senza filtri, la sua depressione cronica, il dolore per i reiterati soprusi e maltrattamenti subiti durante l’infanzia, e il suo rapporto pericoloso con droghe e alcool.
"Blind",
la traccia che apre il disco, tratta proprio dei problemi di Davis con
la dipendenza da sostanze psicotrope (soprattutto anfetamine) e di come
si sentisse spaesato quando era sotto l'effetto di queste sostanze. Una
canzone che Davis dice essere stata facile da scrivere perché aveva
tutta la sua esperienza di vita da cui attingere (e fa sorridere che la
sua esperienza di vita si limitasse ai 22 anni). Un testo
contraddittorio, in cui il giovane singer comprende benissimo i danni
della droga, sente la paura di poter morire, e vede l’abisso che si apre
d’innanzi ai suoi piedi. Se da un lato, però, si percepisce la volontà
del cantante di reagire, dall’altro, si respira l’odore acre di una
rassegnazione senza speranza.
"Quanto in profondità posso andare nel terreno in cui giaccio
Se non trovo un modo per setacciare il grigio che annebbia la mia mente
Questa volta guardo per vedere cosa c'è tra le righe
Vedo, vedo, sto diventando cieco
Sono cieco!"
Passerà del tempo, poi, prima che Davis riuscirà a uscire dall’incubo della dipendenza (andrà anche in riabilitazione per abuso di Xanax), e questo avverrà solo nel 1998, quando il figlio primogenito Nathan si spaventerà a morte dopo averlo visto barcollare a causa dell’alcool.
"Blind", nel tempo, è diventata una delle canzoni più amate dai fan dei Korn, e quando uscì, essendo stata pubblicata come primo singolo, contribuì al successo dell’album, che vendette oltre due milioni di copie solo negli Stati Uniti.
La canzone fu concepita qualche anno prima, quando Jonathan Davis militava in una band chiamata SexArt. Successivamente, durante le registrazioni dell’esordio dei Korn, l’ha recuperata, ne ha modificate alcune parti, ma ha mantenuto invariati molti degli elementi, tra cui il celebre incipit "Are you ready?", uno dei più iconici della storia del metal. Dopo che i Korn hanno pubblicato il loro album, due dei compagni di band di Davis nei SexArt, Ryan Shuck e Dennis Shinn, hanno intentato un'azione legale nei confronti della band, sostenendo di aver contribuito a scrivere buona parte di "Blind". Di conseguenza, vennero aggiunti alla traccia come autori insieme ai cinque membri dei Korn. I rapporti tra i due musicisti e Davis rimasero, comunque, buoni, tanto che, nel 1997, la band di Shuck, gli Orgy, è diventata la prima in assoluto a firmare per la casa discografica fondata dai Korn, la Elementree Records, ottenendo un buon successo con la loro cover di "Blue Monday" dei New Order.
Blackswan, mercoledì 13/08/2025
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