mercoledì 4 maggio 2011

NOI PAGHIAMO E LORO SI BEANO

Alzi la mano chi fra di noi nell'ultimo anno non abbia lanciato almeno una volta strali e invettive contro i costi della politica.Privilegi assortiti,pensioni d'oro e stipendi ingiustificabili per gente che fa i propri interessi e mangia pane a babbo morto.Pochi sanno però che quello che la tanto vituperata classe politica sbafa alle nostre spalle per perpetrare i propri agi è nulla al confronto di quello che quasi senza fiatare devolviamo in modo indiretto ogni anno al Vaticano.Basti qui ricordare la gabella istituzionalizzata dell'8xmille,l'esenzione dal pagamento dell' ICI,l'incostituzionale finanziamento pubblico alle scuole cattoliche,prebende che sommate nella loro interezza prelevano dalle casse dello Stato a favore dei forzieri vaticani la bellezza di 2 miliardi di euro annui.Considerato che per i demeriti della classe politica che ci governa vantiamo una prestigiosissima quarta posizione nella classifica mondiale del debito pubblico ( ciascuno di noi ha sul groppone la bellezza di euro 3.000,00 di debito fin dal giorno della propria nascita ),questi continui emolumenti in favore della Santa Romana Chiesa, che sarebbe più corretto chiamare col nome di simonia,sono emblematici di quanto poca attenzione ci sia nei confronti del contribuente da parte di chi dovrebbe gestire con accortezza e buon senso i pubblici denari.Ultimo sperpero in ordine di tempo riguarda la beatificazione di Karol Wojtyla,al secolo Papa Giovanni Paolo II,i cui "modesti" costi si aggirano a circa 5 milioni di Euro.Non è certo questa la sede per disquisire sul merito della beatificazione.A tal proposito mi permetto solo di avanzare qualche dubbio sulla santità dell'alto prelato,non fosse altro per la collusione con la sanguinaria dittatura cilena di Pinochet ( alla cui  morte verranno pure concessi i funerali cattolici ),per il silenzio di fronte al massacro dei gesuiti salvadoregni perpetrato ad opera di Josè Napoleon Duarte ( che costò anche la vita al vescovo Oscar Romero ) e per non pochi atteggiamenti omertosi volti a coprire ecclesiastici in odore di pedofilia.Vorrei piuttosto mettere l'accento sul fatto che i costi della giornata evangelica del primo maggio sono finiti per gravare sull'erario pubblico,e quindi su ciascuno di noi.Lo ha detto molto chiaramente il sindaco ( si fa per dire ) di Roma,Alemanno, il quale ha tranquillizzato i cittadini romani di aver già trovato un'intesa con il sottosegratario Letta per il rimborso di quanto anticipato dal comune capitolino. Questo rimborso,dal momento che non si sono utilizzate le procedure " Grandi Eventi " ( altra porcata con cui la Chiesa di solito si fa sovvenzionare dal governo le più disparate celebrazioni ),avverrà con una manovra ad hoc da attuarsi nel mese di giugno.Se è assolutamente legittimo che i fedeli abbiamo i propri momenti di aggregazione,di festa e di pellegrinaggio,trovo però aberrante che questi eventi vengano finanziati dallo Stato italiano.Uno Stato che oltretutto è laico e che quindi rappresenta anche i cittadini laici,a cui nulla interessa dei vari personaggi di fantasia legati alla Chiesa.Uno stato,oltretutto,che sta attraversando una congiuntura economica disastrosa e che dovrebbe quindi impegare i propri mezzi per risolvere i gravosi problemi che stanno riducendo in macerie questo paese.Senza dimenticare,infine,che il Vaticano è uno Stato straniero,una nazione a sè stante.Provate a pensarci:aver pagato noi la beatificazione di Wojtyla è un pò come se avessimo dovuto contribuire con le nostre tasse al regale matrimonio britannico fra William e Kate.Una paradossale presa per il culo.
 
Blackswan, martedì 04/05/2011
 

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