Ieri sera,durante l'ultima parte di Annozero,è intervenuta dal pubblico una ragazzina di sedici anni,alla quale è stato chiesto cosa ne pensasse dei comportamenti delle sue coetanee che offrono il corpo in cambio di visibilità mediatica e contropartite economiche.Con la voce rotta dall'emozione,come si conviene a chi non è avvezzo a comparsate televisive,e con una semplicità espositiva commovente,la sedicenne, nel minuto scarso in cui ha avuto la parola, ha espresso pochi concetti,ma tutti chiarissimi.La differenza la fa l'educazione che hai ricevuto e sì,è possibile un modo diverso per riuscire nella vita,ad esempio tramite lo studio e il sacrificio.Parole lapalissiane se fossero state pronunciate in un altro tempo e in un altro luogo,ma eversive rispetto al degrado morale in cui annaspa il nostro paese.Educazione e studio,concetti che in questi anni hanno assunto il sapore deamicisiano dell'atto di coraggio e che appena pronunciate deflagrano come esplosioni di normalità nel silenzio attonito di una gioventù le cui aspirazioni esistenziali si arrestano,nella maggior parte dei casi, all'ultimo modello di smart-phone.Davanti a quella ragazzina,mi sono commosso, e ho ripensato a un proverbio pellerossa con il quale spesso provo a confrontarmi: "La terra non l'abbiamo ereditata dai nostri padri,ma presa in prestito dai nostri figli".Un giorno,quando restituirò al futuro il mio angolo di mondo,spero di poterlo rimettere nelle mani di una giovane così,il cui sorriso pulito è lo specchio di una normalità di cui tutti avremmo bisogno.Ho spento il televisore e sono andato a letto contento,pervaso da un euforico senso di speranza.Una speranza buona,universale,che vorresti condividere con le persone che ti circondano,gridando con tutto il fiato che hai in corpo che un futuro migliore è possibile.Ma i sogni,si sa,muoiono all'alba.Mi capita così di navigare un pò nel web e di finire a leggere un'intervista rilasciata qualche giorno fa dall'ormai nota Sara Tommasi al settimanale "Diva e Donna".In realtà,non avrei voluto buttare via tempo,ma mi sono convinto che, mal che andasse, avrei comunque trovato la giusta ispirazione per le deiezioni mattutine.Riporterò qui di seguito brevi stralci dell'intervista,dai quali si potrà evincere la vacuità oceanica in cui naviga la mente impalpabile dell'intervistata,che sospetto peraltro essere affetta da qualche oscura patologia neuro-psichiatrica.La lettura di quanto segue,avrà un effetto decisamente psichedelico se accompagnata da un'abbondante fumata di marijuana.L'incipit denota una certa enfasi di foscoliana memoria,con qualche accento melodrammatico da feuilleton ottocentesco : << Ho deciso di parlare perchè altrimenti mi avrebbero uccisa.Ma adesso se mi chiedono: " preferisci continuare a vivere o morire ?",io scelgo la morte " >> ( ottima scelta,siamo tutti con te ).<<Mi sento proprietà dello Stato>> ( e di almeno altri cinquanta "fidanzati",così a occhio e croce )<< e mi hanno tolto la voglia di vivere>> ( ma non di dire stronzate ).Segue un crescendo rossiniano da delirio alcolico : <<Mi sento perseguitata:secondo me sono i servizi segreti >>( stufi di mettere bombe nelle stazioni e di rapire Imam ).<<Mi somministrano di nascosto sostanze che mi hanno fatta diventare malata di sesso>> ( elaborata perifrasi per mettere l'accento sulla professione più antica del mondo ).<< Per controllarmi mi hanno impiantato anche dei microchip >> ( non nel cervello perchè non c'era spazio ).L'enfasi cresce fino al parossismo : << In casa mi entrano persone,spariscono cose e forse mi mettono anche dei gas >> ( opera del famosissimo agente Peto Peto Sette ).<< Così,sento un odore pesante,mi addormento e dormo tantissimo >> ( plausibile non avendo un cazzo da fare ) << Ho anche dei buchi neri >>( propenderei per voragini ) << e a volte mi sento obbligata a fare qualcosa >> ( non certo a pensare ).Il gran finale è l'apoteosi del surreale,tenevi ben saldi alle sedie : << Non ho mai preso soldi da Berlusconi,purtroppo no >> ( toh,guarda,un asino che vola ! ) << C'è un sistema in Italia per uniformare una volontà comune,per mantenere lo stato attuale delle cose >> ( intrepida rivoluzionaria ).E infine il botto con la B maiuscola : << Potrebbero esserci dietro i riti satanici >> ( da una che di solito dietro si ritrova un anziano affetto da satiriasi, è già un bel passo avanti).
Non male,vero ?
Blackswan,venerdì 18/02/2011
Non male,vero ?
Blackswan,venerdì 18/02/2011
2 commenti:
Certo Sara,
i riti satanici.
E un po' di tempo fa vaneggiava anche di agenti nazisti che la seguivano per strada.
Mah, in effetti la poveraccia sembra avere sbroccato di brutto.
Per fortuna gli sbarbati, o almeno la maggior parte di loro, sono ancora attratti da percorsi di affermazione di se stessi attraverso l'impegno.
Ed è bello vedere le loro belle facce sveglie per strada, mette veramente di buon umore e fa dimenticare la facies demente di un Gasparri o lo sguardo psicotico di Capezzone.
Ieri sera mio figlio ha guardato in tv la piece di Benigni a Sanremo sull'inno nazionale e, sconcertato dalla vastità della cultura sciorinata dal Sor Roberto, ha elegantemente chiosato con "Confronto a lui io sono proprio una merda".
Nonostante la costruzione poco dannunziana del periodo, lo ritengo un bel segnale.
Sapere di non sapere, è da lì che si parte.
Ma quanto è dura per questi poveri ragazzi!
Buon fine settimana a tutti.
Ezzelino da Romano, 18/2/2011
Suggerirei al rettore della Bocconi una selezione un tantino piu' dura....magari eviterebbe una pubblicità cosi' negativa.
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