Genere
: Prog Rock
La
peculiarità del camaleonte è quella di mutare colore. Non per mimetizzarsi,
come erroneamente si crede, ma per manifestare l’alterazione del proprio stato
emozionale. Dev’essere successa una cosa simile anche agli Anathema, formazione britannica capitanata dai
fratelli Vincent e Daniel Cavanagh, che agli esordi picchiavano duro con un
death doom metal dai riff pesi e il cantato growl. Poi, all’improvviso qualcosa
cambia, e fulminati come San Paolo sulla via di Damasco, i nostri iniziano una
progressiva radioheadizzazione, che li porta a elaborare un prog rock romantico
dai connotati malinconicamente depressi. Ne viene fuori un filotto di dischi di
pregevole fattura, anche se non memorabili, e un piccolo capolavoro per anime
disperate dal titolo A Fine Day To Exit. Dopo un lungo periodo di silenzio,
intervallato solo nel 2008 dal suggestivo Hindsight ( raccolta di singoli
riproposti in versione acustica ), We’re Here Because We’re Here del 2010 aveva
restituito ai fans un gruppo in ottima forma.Weather Systems altro non è se non
il degno seguito di quell’album, in una veste, se possibile, ancora più elegante e sfarzosa,
come se l’elaborato processo di trasformazione della band fosse finalmente
arrivato a compimento. Ne è testimonianza un amalgama sonora perfettamente
arrangiata, scintillante nell’interplay fra acustico e elettrico e avvolgente nell’incedere
sinfonico delle composizioni, tutte peraltro ( a eccezione forse della banale
conclusione lasciata a Internal Landscapes ) di ottimo livello. Le armi per
colpire al cuore l’ascoltatore sono quelle di sempre, ma paiono più affilate :
i maestosi crescendo di rossiniana memoria, le ipnotiche spirali melodiche, il
pathos malinconico iniettato in vena dalla splendida voce di Lee Douglas,
entrata a far parte stabile della band dai tempi di A Natural Disaster. Le
belle canzoni si sprecano, a cominciare da Untouchables, lunga suite iniziale
suddivisa in due parti e per finire con The Beginnig And The End, struggente
ballata pianistica che si accende lentamente di elettricità chitarristica, per
ricordare che i tempi del rock che fu non sono poi così lontani.Una menzione a
parte merita anche The Storm Before The Calm, deragliamento elettronico in
odore di tregenda, che si candida a miglior brano di un album da heavy rotation
compulsiva.
VOTO :
7
Blackswan, sabato 16/06/2012
8 commenti:
Amico mio; fratello di spirito.
Prog ?
Ma in che anno siamo ? E' appena finita la finale mondiale Olanda Germania ?
E io devo ancora finire i compiti che domani mi interrogano.
Ehi Black, ma questi sono bravi; porca paletta. Poi un giorno mi spiegherai come caspio fai a trovarli tutti tu 'sti soggetti.
Ti abbraccio.
E ho come la sensazione che entrerò anche nel tunnel degli Anathema..ma mi sa che qui mi ci perdo :)
Altro consiglio da non sottovalutare....Prodigioso questo nostro Black!!!!!!!
Forse sono Un'anima disperata": mi piacciono molto.
Bellissimo, come al solito, essere introdotti da te all'ascolto. :)
Io iniziai ad apprezzarli proprio dopo aver scoperto A natural disaster ormai qualche annetto fa. Davvero ottima musica.
Ma tu guarda che paragone fantastico hai tirato fuori :D
Molto bello questo pezzo...lo trovo molto dolce e di compagnia per un pomeriggio in solitaria.
Grazie come sempre Nick! :D
Davvero molto bravi.
Sono le mie orecchie o il cantante ricorda vagamente Lake degli EL&P?
A presto.
@ Granduca : Olanda-Germania ! Che partitone ! Non sapevo per chi tifare,perchè mi piacevano un casino tutte e due le compagini.Comunque, siamo nel 2012,di calcio bello non se ne vede più tanto,ma almeno qualche buon disco si ascolta ancora.Un abbraccio a te :)
@ Mary : se ascolti Hindsight è molto probabile che nel tunnel ci entri davvero.Cerca la canzone Fragile Dreams,non te ne pentirai :)
@ Nella : da non sottovalutare sono gli Anathema :)
@ Giacy.nta : siamo in due,allora :)
@ Firma : un gran bel disco anche quello.Il mio preferito resta A Fine Day To Exit.
@ Melinda : direi che va benissimo per ogni frangente in cui si voglia stare un pò da soli coi propri pensieri :)
@ Holyriver : qualche somiglianza effettivamente c'è con il buon Greg.
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