Potremmo riempire centinaia di pagine raccontando storie
di artisti e gruppi politicamente schierati. In Inghilterra, per citarne
alcuni, stavano sulle barricate i Gang Of Four, i Pop Group, Paul Weller e il
collettivo Red Wedge, Tom Robinson, che battagliava per i diritti della
comunità gay e contro gli abusi della polizia britannica, e Billy Bragg ; Negli
States, mi vengono in mente i censuratissimi MC5, i Dead Kennedys e il
metal/rapcore dei Rage Against The Machine. Anche in Italia vi è un folto
gruppo di band apertamente schierate a sinistra : basti pensare, infatti, alla
Gang, a I Fratelli Di Soledad,a Daniele Silvestri e a i napoletani 99 Posse. Stupisce
un po’ di più invece che certa musica di protesta, antiliberista e
anticapitalista, arrivi dalla compassata Svezia. A farsi portabandiera di un
rock ultrabarricadero e militante sono gli The ( International ) Noise
Conspiracy, band di garage-punk, formatasi a Umea nel 1998 e con all’attivo
cinque album in studio. I modelli di riferimento del combo svedese, basta un
rapido ascolto per comprenderlo, derivano esplicitamente da grandi gruppi del
passato, quali gli Stogees e i Ramones. Niente quindi di particolarmente
significativo da un punto di vista squisitamente musicale. Più innovativo è semmai
il contenuto testuale delle canzoni, non
tanto perché quasi tutte incentrate sull’ideologia marxista e comunista, quanto
piuttosto per essere diventate, nel corso degli anni, veri e propri manifesti
ideologici del movimento no global. Capitalism Stole My Verginity ( la trovate
nell’EP del 2001 che porta il titolo della canzone ), il loro brano più noto e
significativo, nasce proprio dalla partecipazione alle manifestazioni contro il
G8 del 2001 ( nello specifico, quella di Goteborg ).
Lo dice chiaramente Dennis
Lyxzen, cantante e leader del gruppo : “…Quando
siamo tornati in studio, avevamo fatto il pieno di energia…Siamo stati
veramente ispirati da questa ondata globale di resistenza e il nostro disco è
interamente dedicato a chiunque là fuori si stia adoperando per fare una
rivoluzione. Vorremmo che ne fosse la colonna sonora “. Da questo punto di
vista il testo è chiarissimo e non può dar luogo a fraintendimenti : “ Privati dei nostri cuori sanguinanti,
infrante le nostre illusioni, tutte spezzate/ Ma ora siamo disillusi e non
abbiamo paura di abbattere questa cultura che odiamo / Siamo stanchi di non
essere niente, quando invece dovremmo essere tutto / E sulla fronte di ogni
piccola prostituta c’è una scrittta che dice : Baby, siamo tutti nati per
morire / Disgustoso, sgradevole e meschino! “. Gli The (International )
Noise Conspiracy, tuttavia, non si sono limitati a scrivere un testo diretto e
incendiario sulle note di un eccitante e dinamico garage soul, ma hanno provato
anche a coinvolgere l’ascoltatore in un percorso attraverso l’ideologia no
global, a convincere cioè la coscienza degli ascoltatori proponendo letture di
formazione. In calce alla canzone, infatti, vengono citati tre libri : La
Società dello Spettacolo di Guy Debord ( il padre del situazionismo, scrittore
e regista francese morto nel 1994 ), King Mob Echo di Tom Vague e The
Autobiography Of James Carr, autobiografia carceraria di un membro delle Black
Panthers. Non solo. Sul booklet dell’album compare anche un breve saggio dal
titolo The Global Fear Factory scritto dagli stessi “cospiratori”. Se non è
militanza questa…
Blackswan, martedì 16/10/2012
8 commenti:
grande pezzo!
Ma che fine hai fatto,Gianni ? Gran pezzo,davvero.
gironzolo a spasso per gli altri blog come un'anima in pena...
ciao Nik, vedrai che torno prima o poi, se riesco a liberarmi un poco (a disfarmi) di questa montagna di cartacce...
Interessante...sapevo la canzone manifesto ma non sapevo nulla del gruppo. Ciao Nick
degli idoli!
pezzo memorabile, a partire dal titolo :)
Approfondirò
Mi consola alquanto sapere che si fanno ancora canzoni di protesta.
@ S. : un paio di buoni album li hanno fatti. meritano un approfondimento.
@ Marco : stranamente, io e te allineati ! Fa piacere :)
@ Massi :se ti interessa, parti proprio da questo Ep: è una bomba.
@ Adriano : c'è ancora chi ci crede e di canzoni così continua a scriverne.Non molti, comunque.
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