Vi
sentite pronti per essere folgorati dalla rivelazione come San Paolo di Tarso
sulla via di Damasco ? Perché se avete sempre perseguitato con parole
e opere il rock targato stelle e strisce, la Compagnia della Verità e della Salvezza
vi riporterà sulla giusta strada, convertendovi all’Americana coi colori
accecanti di tredici canzone sfiorate da imprimatur divino. I Truth &
Salvage Co. nascono qualche anno fa in California, hanno all’attivo un Ep uscito
nel 2009 e un full lenght omonimo datato 2010, che viene prodotto da Chris
Robinson dei Black Crowes, mica pizza e fichi. Un anno e mezzo dopo, il
quintetto si trasferisce a Nashville, città da cui traggono ispirazione per
scrivere i brani di Pick Me Up, che viene poi prodotto da John Ashley e mixato
dall’amico d’infanzia, Bill Reynolds, componente dei Band Of Horses. Le
atmosfere del disco, nonostante il richiamo alla capitale del Tennesse, non
sono però esclusivamente country, visto che la band si muove in territori più
squisitamente rock, traendo ispirazione dalla west coast anni ’70 e dal
southern rock, a cui aggiungono pennellate di gospel, di soul e di folk. Letta
così, sembrerebbe la descrizione di uno qualsiasi dei gruppi di Americana in
circolazione in questo momento. Eppure, i Truth & Salvage co. hanno una
marcia in più : il suono è fresco, moderno, pervaso da un’energia solare a tratti
debordante, e le canzoni si sviluppano in un caleidoscopio di soluzioni
melodiche assolutamente inusitate per il genere. L’album si apre con una micro
ballata pianistica di un minuto e venti, The Bad Times, che trasuda gospel e
riferimenti southern. Un inizio spiazzante, un azzardo che si può permettere
solo chi ha in mano un giro di carte vincenti. L’ascoltatore viene messo subito
fuori strada, e quando parte la seconda canzone, Silver Lining, capisce di
essere caduto vittima di un tranello, tradito da un gioco di specchi che rivela
ben presto una realtà musicale di tutt’altre fattezze. Ispirata a Orange Crush
dei REM, per stessa ammissione del chitarrista Scott Kinnebrew, Silver Lining
ripropone le sonorità del college rock anni ’80 che avevano reso celebre il
gruppo guidato da Michael Stipe. Se il riferimento al gruppo di Athens è
palese, stupisce però l’incedere del brano, il cui beat gagliardo sostiene un
interplay riuscitissimo fra tastiere e acuminate chitarre. La successiva Bird
On A Wing cita The Weight della Band in un tripudio di scanzonati coretti,
mentre Island trova il coraggio di fondere Allman Brothers, funk e pop, in un
ritornello di quelli che fanno cantare uno stadio intero. Le sorprese si
susseguono una dietro l’altra, senza soluzione di continuità. Appalachian
Hiltop, il primo singolo estratto dall’album, è probabilmente il pezzo più
convenzionale in scaletta e quello più marcatamente country, ma anche in questo caso la band, davvero in stato
di grazia, resta sul pezzo con la stessa magica intensità. Così, quando parte
Games People Play, cover della mitica hit datata 1969 a firma di Joe South
(cantautore morto lo scorso anno, celebre anche per aver suonato chitarra e
basso in Blonde On Blonde di Bob Dylan) si capisce davvero a che livello
viaggino questi ragazzi, capaci di riesumare una canzone impolverata e renderla
scintillante, vestendola di raggi solari e impeto gospel. Pick Me Up non conosce momenti di stanca, non
c’è un passo falso fino all’ultima canzone del lotto, e se mancano i colpi di
genio (I’m not Your Boyfriend, ad esempio) sono comunque le note a vincere,
messa in fila, in perfetto equilibrio, a creare un pugno di possibili hit. Ecco
allora Back In Your Love, ballatona elettrica che coniuga il songwriting di
Jackson Browne al soul, il divertissement sixteen di So Sad, il rock stonesiano
di Middle Island Creek e l’incredibile title track, malinconico crescendo che avrebbe
impreziosito ulteriormente anche un capolavoro come August And Everything After
dei Counting Crows.
Come
anni fa si sosteneva, a ragione, a proposito dei Black Crowes, probabilmente
anche i Truth & Salvage Co. contribuiranno a salvare il roots rock
americano dalle strade polverose della ripetitività. Devono solo crederci e
continuare sbrigliare le intuizioni di una fantasia artistica che si colloca
ben sopra la media del genere. Un disco come Pick Me Up è qui a dimostrarcelo :
vario, senza però apparire disomogeneo, brillante nella ricercatezza di suoni
che tuttavia possiedono anche un malizioso appeal radiofonico, ricco di canzoni
che il tempo galantuomo collocherà nel novero degli ever green a stelle e
strisce. Se non proprio un capolavoro, ma poco ci manca, di sicuro un viatico
per la salvezza. Abbiate fede e preparatevi alla conversione: la verità è Pick
Me Up.
VOTO
: 9 +
E ascoltate anche QUI
Blackswan, mercoledì 14/08/2013
4 commenti:
Ti ho visto dare un 9 non tanto spesso,per cui debbo approfondire per forza! Non li conoscevo fra l'altro..
Questo pezzo è bellissimo...
Hai dato un voto da maestra entusiasta :)
@ Mr Hyde : effettivamente, quest'anno è solo il secondo 9. Il disco merita davvero, sempre che piaccia il genere, of course.
@ Gioia :E aspetta di vedere un 10 :)
Sì, la canzone mi piace. Molto. E loro sono bravi. E simpatici. Il che non guasta, certo.
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