L'Unplugged (letteralmente spina
staccata) firmato Eric Clapton fu, e resta tuttora, un disco
importante per una svariata serie di motivi. La moda di riproporre brani
originariamente elettrici in veste acustica, aveva già preso piede da qualche
tempo (1989), ma è probabilmente questo live, registrato a gennaio del 1992 e
pubblicato nell'agosto dello stesso anno, a trasformare i primi sporadici
eventi in un appuntamento seriale che diviene ben presto un boom commerciale
senza precedenti. L' Unplugged di Clapton, infatti, è quello che ha venduto di
più nella storia : sette milioni di copie solo negli States,
complessivamente più di dodici a livello mondiale. Tra l'altro, questo disco,
rappresenta una tappa importantisima nella carriera del chitarrista inglese,
perchè ne sancisce la resurrezione artistica (l'album vinse due Grammy
Awards) dopo un decennio, quello degli anni '80, in cui Clapton sforna
dischi prescindibili e con un riscontro di pubblico non eccezionale. L'artista
peraltro ha appena superato una tragedia immensa, dal momento che l'anno
precedente, il figlioletto Conor, avuto dalla soubrette italiana, Lory Del
Santo, muore precipitando dal 53simo piano dell'appartamento newyorkese della
coppia.
Da un dolore immenso, nasce una delle più belle e intense canzoni di
Clapton, Tears In Heaven, che appare per la prima volta su disco proprio
nell'Unplugged, facendo vincere al chitarrista altri tre Grammy Awards. Il
disco, infine, contiene una versione di Layla completamente stravolta rispetto
all'originale e trasformata in uno shuffle dal passo felpatissimo (ne comparirà
un'altra eccezionale versione in Wynton Marsalis & Eric Clapton Play The
Blues del 2011). La versione deluxe del disco, uscita a fine ottobre, grazie
a un lavoro prezioso di pulizia e rimasterizzazione, restituisce ai fan il
resoconto preciso di una serata memorabile, in cui la chitarra di Clapton, più
scintillante che mai, è accompagnta da una band di fenomeni, tra cui Chuck
Leavell, Steve Ferrone e Ray Cooper, per citarne alcuni. Una scaletta blues
oriented, composta di brani originali (Layla, Tears In Heaven, Nobody Knows
When You're Down & Out) e molte cover (Alberta dal repertorio di Leadbelly,
Walkin'Blues e Malted Milk di Robert Johnson, Before You Accuse Me di Bo
Diddley) che Clapton suona divinamente, dando vita peraltro a una
performance vocale raramente così ispirata e sincera. Il cofanetto contiene
oltre al disco originale, un secondo cd di alternative tracks e di
registrazioni della serata non pubblicate prima su disco, tra cui una meravigliosa
Worried Life Blues di Maceo Merryweather. A completamento della ricca
riedizione anche un dvd contenente il filmato del concerto e delle prove
pomeridiane. Imperdibile per chi ama Slowhand, il blues e l'acustico.
VOTO : 9
Blackswan, venerdì 21/11/2013
6 commenti:
Gran disco, un'esibizione da brividi.
Ottimo recupero!
@ Mr. James Ford : Decisamente uno dei momenti migliori della carriera di Slowhand.
Ad oggi non saprei quale versione di layla sia la più bella. Gran disco.
Favoloso!!!
Godiment. Mi piace il blues suonato così e Slowhand è un mago.Anche la versione di layla con la brass band e Marsalis è da 10 e lode. Il tuo 9 all'album ci sta tutto!
Ci farò un pensierino per l'acquisto. L'ascolto della sua musica è legato alla mia gioventù e l'averlo visto in concerto a Roma nel lontanissimo '83 è stata un'emozione indimenticabile!
Ciao
Francesca
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