La vita è un lungo
fiume tranquillo, un filo che attraversa gli anni, che congiunge le terre,
i ricordi e le piccole e grandi storie che intrecciandosi raccontano
il nostro passato e gettano uno sguardo su un possibile futuro. Rosanne Cash,
primogenita di Johnny Cash, arriva al suo tredicesimo album in studio
e incide probabilmente il suo disco migliore. The River & The Thread è un'opera musicale e
letteraria insieme, che come le anse di un fiume o il dipanarsi di un filo di
lana, ricongiunge luoghi storici del profondo sud degli States, dalla Lousiana al
Tennesse, dalla Georgia all'Alabama, ponendo al centro della narrazione le
tradizioni, i profumi e i luoghi della memoria, dai campi di battaglia ai
cimiteri, dagli studi della Sun Record in Memphis alla tomba di Robert Johnson,
fino alla cittadina di New Albany, nel Mississippi, dove nacque il
Nobel William Faulkner. Il risultato
è un disco dal passo (prevalentemente) lento, in cui prevale il gusto per la
ballata appassionata, resa talvolta ancora più morbida da deliziosi
arrangiamenti d'archi (Night Shool) o dai cori impreziositi dalle voci di John
Prine e Kris Kristofferson (la superba When The Master Calls The Roll). A
differenza di quanto si possa pensare, Rosanne non ha mai sfruttato però il
nome e la leggendaria carriera del padre, percorrendo un personale cammino che l'ha
portata spesso e volentieri fuori dai territori del country. Così in The River
& The Thread la musica del grande Johnny vive in uno spazio
circoscritto e si sposa con accenti prevalentemente folk, blues e rock (lo swamp accennato
dell'iniziale A Feather's Not A Bird chiama in causa addirittura i
Creedence). Il tutto levigato alla perfezione dal tocco magico di John
Leventhal, marito della Cash e produttore di artisti come Jim Lauderdale e
Loudon Wainwright, che rende la scaletta armoniosa ed
equilibrata assecondandola a un fluire narrativo pregno di melodie e
malinconico lirismo. Un disco colto e discorsivo, che non tradisce momenti di
stanca, ma che invece regala all'ascoltatore un crescendo di emozioni che
culmina nel disperato racconto di Money Road, dedicato a Emmett Till, il giovane
di colore ucciso nel 1955 a soli 14 anni perchè colpevole di
aver flirtato con una ragazza bianca. Una storia del passato che torna nei
luoghi in cui presero vita i movimenti per i diritti civili, quei luoghi
che in passato furono già frequentati da Bob Dylan con The Death Of Emmett
Till, scritta durante le sessioni di Freewheelin'. Piccole e grandi storie
che Rosanne Cash ricongiunge al presente attraverso il lento fluire delle acque
di un fiume e il potere evocativo della propria
musica.
Voto:
8,5
Blackswan, mercoledì 23/01/2014
14 commenti:
Gran bella recensione e ottimo pezzo.Ciao Black
E` comunque sempre rassicurante leggerti quando ti muovi nelle tue sonorità :-)
Est modus in rebus,Latini dicebant .
Il mese scorso Uncut ha dato 10 a questo album, quindi, molto incuriosito, appena è stato disponibile in rete l'ho ascoltato, ormai sono già 4 ascolti interi ed e per di più in momenti diversi.
Per una questione di equilibrio 10, ma anche il tuo 8,5 ci si avvicina, lo si può dare a capolavori che si ritengono quasi irripetibili.
Per chiarirci: Abbey Road, Who's next, London Calling , Bron in the Usa.C'è qualcuno che pensa realmente che tra un anno qualcuno si ricorderà di qualche canzone di questo disco? A me non dispiace, due o tre canzoni le ascolto davvero volentieri, ma strapparsi le vesti per un prodotto come ce ne sono stati migliaia negli ultimi 40 anni mi è difficile da intendere.Tra breve pubblicherò un post su un'artista che fa lo stesso genere e che per coerenza dovrebbe essere trattata allo stesso livello.
ottimo pezzo
Stupendo. Ricarico un'altra pagina e continuo l'ascolto ...e poi ripeto...lavorando. Grazie.
Gran bel disco davvero.
Almeno tre pezzi da brividi.
blackswan, smettila di spacciare questa musica da suicidio di una figlia raccomandata per un capolavoro, che johnny cash si sta rivoltando nella tomba :)
@ Badit : grazie mille, Giova!
@ Irriverent : mi fa piacere riuscire a rassicurarti anvcora, nonostante tutto :)
@ Euterpe: Questo è un gioco, con delle regole. Da 1 a 10, per suggerire al lettore. L'8,5 rispecchia un'analisi, a mio modo di vedere, corretta. Se non si applicassero queste regole, bè, allora nessun disco rock raggiungerebbe la sufficienza, rispetto ai capolavori di musica classica e jazz.Tra l'altro, io a scuola, ho preso anche degli 8,5 per interrogazioni o temi ben fatti, ma non per questo nel liceo si parla ancora di me.Eppure, in quel momento specifico, era giusto premiarli, erano buoni. Tra l'altro, non riesco a capire perchè due artisti che fanno lo stesso genere dovrebbero essere trattati nello stesso modo. La qualità varrà pur qualcosa, o no ? Rosanne Cash ha fatto un disco zeppo di signore canzoni, emozionante, suonato da Dio e con una produzione perfetta. Che altro ci vuole per un voto alto ?
@ Ernest: Oh Yes !
@ Sandra : verranno fuori dei lavoretti fantastici :)
@ James : forse anche qualcuno in più.
@ Marco: ecco, mancavi solo tu ! se vuoi, ti faccio un corso rapido per insegnarti a distinguere un buon disco da una ciofeca. Gratis, ovviamente, vitto e alloggio compresi :))
solo perché un disco ti emoziona come una ragazzina che ascolta i one direction, non significa sia un capolavoro uahahah
vediamo tra 1 anno, come dice euterpe, ma anche solo tra 1 settimana, come dico io, chi si ricorderà più di 'sta lagna che, non fosse per il cognome, non sarebbe manco mai stata pubblicata...
@ Marco: Lagna 'sta ceppa. Di dischi della Cash ne hanno pubblicati ben 13 :)
@ blackswan
per quale motivo un disco rock sarà sempre inferiore ad un'opera di musica classica o al jazz? Sono cose differenti e non ha senso paragonarle fra di loro .
L'esempio dei tuoi voti al Liceo è ancora più fuori luogo . A scuola i voti indicano come l'alunno sta crescendo e come apprende, qui stiamo valutando artisti più che adulti, anzi la Cash in età quasi pensionabile.Ultimo non ho detto che 2 artisti che fanno lo stesso genere devono essere trattati allo stesso modo, ma se producono 2 opere di pari valore sì
@Black. Sai che mi compiaccio di brutto quando esplori nuovi territori.
Se solo la tecnologia che ci divide me lo permettesse, sai che sarei più presente, anzichè arrivare con la tradotta in notevole ritardo.
Ma, nonostante tutto (e lo sai) ci sono.
xxx
in tutto questo mi ero dimenticata che, è sempre un piacere leggerti nella musica che è più "tua"
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