Sotto il moniker di Anna
Aaron si cela Cécile Meyer, giovane e dotatissima polistrumentista svizzera,
originaria di Basilea. Ventinove anni, ex- studentessa di lettere e filosofia,
Anna ha iniziato la propria carriera artistica con un Ep intitolato I'll Dry
Your Tears, Little Murderer, che le è valso in patria il premio di rivelazione
dell’anno nel 2010. A seguire, nel 2011, è uscito Dogs In Spirit, il primo full
lengh, che ha avuto interessanti riscontri commerciali sia in Svizzera che in
Germania, mentre da noi, come si suol dire in questi casi, non se l’è filata
nessuno. Peccato davvero, perché nonostante la Aaron sia in circolazione solo
da qualche anno, ha dimostrato un solido talento e una maturità compositiva da
star di prima grandezza, tanto che si sono sprecati accostamenti con artiste più
note quali Bat For Lashes, Tori Amos e Fiona Apple. Questo nuovo Neuro, quindi,
conferma quanto già di buono si era detto a proposito del primo album e ci
consegna, in modo che potremmo definire consolidato, un songwriting al
femminile tra i più interessanti in circolazione. Prodotto da David
Kosten (già in studio con Bat For Lashes, Skin, Joseph Arthur,
Natalie Imbruglia, Guillemots, Gabrielle Aplin), il disco contiene dodici brani
tra cui i singoli Stellarling e Linda (tanto
suggestivi da un punto di vista melodico, quanto originali da quello
compositivo). Una scaletta importante, suonata magnificamente anche grazie a
due ospiti come il batterista dei Cure Jason Cooper e il
polistrumentista Ben Christophers, che regge dall’inizio alla fine, fondendo,
tramite un’accurata produzione, componenti elettroniche e classiche ad altre
più decisamente rock. Le ballate Case e Simstim poste a inizio e fine album, la
straniante disomogeneità di Labyrinth (col suo piglio rock e le stravaganze percussive),
la cupissima Neurohanger, ai limiti dell’industrial, la techno rivisitata di
Girl, e le derive gotiche della già citata Stellaring che si aprono in un
ritornello di chiarità assoluta, testimoniano di un disco che stupisce per
varietà senza che però venga meno la coerenza compositiva dell’insieme. Lussureggiante,
intenso, mistico, ricco di idee, Neuro si accredita, se non come il più bello,
quantomeno come uno dei dischi più originali del 2014.
VOTO: 7,5
Blackswan, sabato 07/06/2014
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