Fans nostalgici dei primi Black Keys, qualora non
l'aveste già fatto, unitevi ! E' infatti uscito il quarto lavoro in studio dei
Bud Spencer Blues Explosion, band romana composta da Adriano Viterbini
(chitarra, voci e tastiere) e Cesare Petulicchio (batteria e cori) che del
combo originario di Akron mi paiono i più accreditati eredi. Volete riprovare
le ebbrezze di Magic Poison, quel suono ruvido in bilico fra punk-blues e
hard rock tutto chitarra e sudore? Ecco, dunque, il disco che fa per voi. In
attività dal 2007, ovviamente ispiratisi, nel nome e nell'approccio
rumoristico, ai quasi omonimi e più famosi Jon Spencer Blues Explosion, i
BSBE tornano con un album ad alto contenuto di elettricità, dimostrando di
essere ormai una delle realtà più interessanti del rock alternativo made in
Italy. Se vi piaceva quel suono grezzo e potente che la band capitana da
Dan Auerbach ha perso per strada ormai da tempo per arrendersi alle
suggestioni "febbrili" del mainstream da classifica, Viterbini e
Petulicchio sapranno restituirvi emozioni ormai da tempo dimenticate. Chitarra
elettrica (e che chitarra!) e batteria pestata come Dio comanda sono le
caratteristiche essenziali di un album ad alto contenuto energetico, che
picchia duro dalle casse dello stereo per tutti i trentacinque minuti della
scaletta. Un sound corposo, potente, che tuttavia non corre il rischio di
apparire monocorde, grazie alla duttilità di Viterbini, in grado di
tirar fuori dalla sua sei corde un repertorio quanto mai variegato che abbina
tecnica sopraffina e diversi registri chitarristici. Lo scratch impazzito
dell'iniziale Duel, ad esempio, chiama in causa addirittura i Rage Against The
Machine, il riff di Mama recupera alla memoria il metal grunge dei Gruntruck,
Camion si perde nel fascino del desert rock alla Tinariwen, Croce è Hendrix
allo stato puro. La resa ottimale? Volume a palla, air guitar, headbagging
compulsivo e vaffanculo il vicinato.
Voto: 7
Blackswan, venerdì 13/06/2014
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