Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e
integralmente pubblichiamo
"Tutti mi chiedono, tutti mi vogliono...donne,
ragazzi, vecchi, fanciulle". Così, cantava Figaro ne "Il Barbiere di
Siviglia" di Gioacchino Rossini.
Ognuno ha il proprio Figaro, amici miei. Anche
Figaro-Renzi lo vogliono tutti. Dalla regina americana dei talk show, Oprah
Winfrey, a quella del trash, Barbara D'Urso, passando dall'allenatore del
Bayern Monaco, Pep Guardiola. E' un vero e proprio tripudio di lodi al nostro
Matteone. "Cool" lo definisce la Winfrey. E la D'Urso, reduce dalla
intervista farsa al Premier andata in onda la scorsa domenica, a "Un
giorno da pecora" si spinge oltre: "Se non fosse
sposato...fortunatamente, ha una moglie anche molto fica". Fortunatamente
per chi, non ci è dato sapere.
"Con questo Presidente del Consiglio che avete
adesso, col signor Matteo Renzi, l'Italia è un paese straordinario. E'
sicuro". Parola di Pep Guardiola. Ora, Matteone è preso dalla
Leopolda, che non è la sorella minore dell'Ubalda. Dalla kermesse fiorentina
parla a ruota libera su impegni di Governo, sull'UE e annuncia " Io al
massimo faccio due mandati, nello spirito della Leopolda. Al massimo, arrivo
fino al 2023". Teniamocelo stretto e mettiamoci il cuore in pace,
dunque. E guai a chi dice che la Leopolda sia un rito autocelebrativo di
Renzi o che sia "imbarazzante" come ha osservato Rosy Bindi,
preferendo la manifestazione indetta dalla Cgil contro il Jobs Act a Roma
insieme alla minoranza del Pd. Tutti gli adepti del "Giglio
Magico" si scagliano come Erinni a chi osa mettere in discussione il Verbo
renziano e il simposio fiorentino. Prima, fra tutte, la catechista Debora
Serracchiani che come un toro si lancia a testa bassa contro l'ex presidente
del Pd. A confronto, Daniela Santanchè è divenuta una creatura angelicata.
Piccole vipere crescono. E così, mentre a Roma Susanna Camusso annuncia a
una platea di un milione di persone la possibilità di uno sciopero generale, a
Firenze, Matteo Il Tweettatore fa lo smargiasso tra imprenditori e finanzieri.
In questo nutrito parterre, spicca (non per meriti) Davide Serra, gran
sostenitore del Premier. "Il Jobs Act potrebbe essere fatto un pelo più
aggressivo", sostiene l'imprenditore che, non pago, rincara la dose :
" Bisogna limitare il diritto di sciopero dei dipendenti
pubblici...dovrebbe essere regolato, prima che tutti lo facciano random...Lo
sciopero è un costo". Un incendio divampato nel bel mezzo della festa
leopoldina che ha costretto alcuni pompieri piddini, tra cui Graziano Delrio, a
correggere il tiro. E Matteo, nonostante l'inciampo, tira dritto.
Al netto di tutte le polemiche tra renziani e non, il
senso della Leopolda mi sfugge. Più che una convention politica, mi pare un
circo mediatico in cui nulla è come appare. Un palcoscenico dove si recita
"L'insostenibile vacuità dei pensieri". "Il futuro è solo
l'inizio" è il titolo della quinta edizione della Leopolda. Chissa come
sarà la fine.
Matteo Renzi durante
l'intervento finale alla Leopolda: "Ho capito che se dico 'diamo 80
euro' sono il Giorgio Mastrota de' noantri. Se parlo complicato divento,
invece, un intellettuale organico".
Matteo Renzi su Rosy Bindi,
che ha definito "imbarazzante" la Leopolda: " Non saremo un
partito di reduci e non permetteremo a quella classe dirigente di riprendersi
il Pd per riportarlo dal 41 al 25 per cento".
Matteo Renzi sull'articolo
18: "E' una regola degli anni Settanta che la sinistra non aveva
nemmeno votato. Siamo nel 2014, è come prendere un iphone e dire 'dove metto il
gettone'? Come prendere una macchina fotografica digitale e provare a metterci
il rullino. E' finita l'Italia del rullino".
Matteo Richetti (PD), presente
alla Leopolda, a proposito del Premier: "Renzi è il Messi della
politica".
Cleopatra, lunedì 27/10/2014