lunedì 24 settembre 2018

IL MEGLIO DEL PEGGIO






Non è una barzelletta, ma poco ci manca. Il casus belli scoppia sul finire di una estate non certo spensierata. Mentre la star indiscussa del governo giallo-verde Matteo Salvini- reduce dalla scoppola giudiziaria che ha condannato la sua Lega alla restituzione di 49 milioni di euro- si fa immortalare niente meno che dal Time in veste di "nuovo volto dell'Europa", il decrepito Partito Democratico pensa bene di sedersi a tavola. A desinare, certo, ma soprattutto a ragionare sulla riorganizzazione interna. Almeno questo era il nobile intento dell'executive chef Carlo (Cracco) Calenda. Forte del principio secondo cui i migliori affari si fanno a tavola, gli ingredienti per una cena con i fiocchi c'erano tutti. A cominciare dai commensali: Paolo Gentiloni, Matteo Renzi e Marco Minniti. Peccato che a far bruciare l'arrosto è stata l'improvvida iniziativa di Nicola Zingaretti che escluso dal companatico, contropropone una cena più easy, in trattoria, e con alcuni esponenti della società civile. Mal gliene incolse. Il senatore semplice di Rignano si indispone, ci ripensa e dà forfait. I troppi popcorn gli devono aver fatto passare l'appetito. "Questi - riferendosi al governo- levano i vaccini e i nostri parlano di cene. Roba da matti". Inevitabili i commenti ironici su un partito che ancora "prima di sedersi a tavola è già alla frutta". Michele Emiliano esprime una profonda amarezza così: "Questo la dice lunga sulla profonda crisi del Pd", mentre Stefano Esposito invita tutti a darsi una regolata. In controtendenza Roberto Giachetti che da ex militante del Partito Radicale pensa bene di iniziare uno sciopero della fame fino a quando non ci sarà il congresso del Pd. Qualcuno gli suggerisca di desistere da questo proposito, considerato che il rischio di perderci la salute è altissimo rispetto alle scarse probabilità che un congresso abbia luogo a breve termine. Più che a uno psicodramma assistiamo a una farsa perlopiù avvilente. Serve uno psichiatra, secondo l'ormai ex chef Calenda. Forse, ma se è vero che la crescita deve iniziare dal basso, sarebbe necessario mandarli in cucina a lavare pile di piatti. 

Cleopatra, lunedì 24/09/2018

1 commento:

Ezzelino da Romano ha detto...

Amici, facciamocene una ragione. Al prossimo giro implosione dei M5S, Lega da sola tra il 30 e il 35%, governo Lega-Meloni-FI.
E andranno avanti parecchio.
Il PD secondo me non deve nemmeno pensarci, alle elezioni.
Deve pensare a rifondarsi.
Anzi, prima a capire che cosa vuole essere e poi a rifondarsi sull'idea che avranno individuato, sempre che ne individuino una.
Ma solo io ho la sensazione che ogni volta che un esponente della sinistra apre bocca, si perde un altro punto percentuale?