Thirteen, una delle gemme del disco d’esordio dei Big Star, #1Record
(1972), non è una canzone triste nel vero senso della parola. Eppure,
ditemi chi, dopo aver ascoltato questa perla uscita dalla penna di Alex
Chilton e Chris Bell, non si sia ritrovato con gli occhi umidi e il
groppo in gola.
Testo
e musica inducono a fluttuare a mezz’aria, rapiti in un’estasi
mnemonica dai pastelli tenui, che aprono un varco temporale in cui
l’ascoltatore si abbandona nell’abbraccio della nostalgia, separandosi
per pochi istanti dalle cose mortali. Thirteen è una canzone
sui tredici anni scritta per chi tredici anni non li ha più, eppure non
ha mai smesso di sentirsi un po' bambino e di guardare al futuro con gli
occhi illuminati dalla speranza e il cuore gonfio di ingenuo
entusiasmo. Non solo una canzone, bensì un sussurro vitale, un monito a
non dimenticare chi eravamo, uno sprone a godere delle piccole grandi
cose che rendono bella l’esistenza: la musica, l’amore, il piacere della
condivisione.
Definita dal chitarrista dei Buffalo Tom, Bill Janovitz, “a perfect melancholy ballad", Thirteen
racconta, attraverso moduli folk e pop, una storia d’amore
adolescenziale, una delicata liason tra ragazzini che ci riporta sui
banchi di scuola e ci ricorda quanto eravamo goffi ai nostri primi
appuntamenti. Un arpeggio di chitarra acustica, i morbidi cori che ci
sfiorano carezzevoli i capelli e un testo semplice e diretto sono
l’ossatura di una canzone che si sofferma sull’ingenuo corteggiamento di
un ragazzo a una ragazza (“Won’t You Let Me Walk You Home From School, Won’t You Let M Meet You At The Pool”) e, nel contempo, omaggia la passione per la musica rock nel verso “Rock And Roll Is Here To Stay” e nella citazione di Paint It, Black dei Rolling Stones.
Due
minuti e trentaquattro secondi di perfezione assoluta, di languori e
palpiti che da adolescenziali diventano adulti e ci raccontano
esattamente chi siamo. Non è una canzone triste, Thirteen, ma è
inevitabile che durante l’ascolto una lacrima ci bagni il volto, mentre
la musica e i ricordi si fondono in una suggestione unica, personale,
che possiede però la forza di un abbraccio universale.
Blackswan, giovedì 21/11/2019
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