A volte avverto un certo smarrimento nell'essere italiana. Questa
sgradevole sensazione di disagio verso il mio Paese si sta consolidando
ormai da un po' di tempo a questa parte. E purtroppo quanto sta
accadendo non mitiga una percezione di impotenza nei confronti di una
politica che si avvia verso un pericoloso crinale. Sono questi i tempi
in cui imperversano le Meloni con il mantra "sono donna, sono italiana,
sono madre, sono cristiana" o i Salvini con le intemerate contro Carola
Rackete, definita prima " sbruffoncella", poi "zecca". Archiviata la
esecrabile vicenda della Sea Watch e della capitana, e' il turno di
Mario Balotelli, "reo" di non essere del tutto italiano per qualcuno che
non merita nemmeno di essere qui menzionato. Del resto, per lo statista
Salvini vale più un operaio dell'Ilva che 10 Balotelli.
Il leader della
Lega che si proclama sostenitore della classe operaia e' un insulto
all'intelligenza, e' come l'acqua con l'olio. Eppure, la propaganda
spregiudicata e sprezzante dei valori riesce ad arrivare a tanto. Come
con la senatrice Liliana Segre, a cui è stata assegnata la scorta a
seguito delle minacce ricevute da quegli ambienti di estrema destra che
il buon Salvini tratta con i pannicelli caldi. "Anch'io ricevo minacce",
si è affrettato a precisare, salvo poi correggere il tiro,
evidentemente invitato a più miti consigli dai guru della comunicazione.
Pare che il Capitano incontrerà la senatrice. "Da lei ho molto da
imparare". A questo punto della storia, l'amara considerazione nasce
spontanea: e' peggiore l'ipocrisia di certi individui o la loro vera
natura?
Cleopatra, lunedì 11/11/2020
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