domenica 22 marzo 2020

IL MEGLIO DEL PEGGIO


Non è per essere bastian contrario, ma questo rituale dei flash mob sui balconi di casa mi pare un po’ fuori luogo. Forse la mia analisi potrà apparire in controtendenza rispetto al sentire comune che, al contrario, considera certe esternazioni popolari come un desiderio irrefrenabile di leggerezza in momenti drammatici come questi. È una questione di prospettiva. 
Consolatoria o liberatoria che sia la reazione personale alla quarantena, dal mio punto di vista vedere certa gente tamburellare con i coperchi delle pentole intonando l’inno di Mameli mi sembra fuori contesto. Così come esporre il tricolore sul balcone. Non siamo ai tempi delle notti magiche dell’82 quando Pablito e compagni ci regalavano suggestioni indimenticabili. Questa è l’ora più buia dal dopoguerra. 
Il che non significa che dobbiamo intonare i mortualia ma la contingenza ci suggerisce un contegno e una condotta più appropriati. Perciò basta con la retorica di certi comportamenti spesso immaturi di gente che ora suona la grancassa o la tromba sul terrazzo, quando fino a qualche settimana fa magari andava a sciare o si accalcava in strada per l’apericena, salvo poi prendere d’assalto le stazioni ferroviarie per fuggire altrove. E non dimentichiamoci di quelli che il Coronavirus riguardava gli anziani, come se fossero esseri umani da sacrificare. 
Qualche pensatore illuminato sostiene che il mondo cambierà. Un nuovo Umanesimo pervaderà l’universo. “L’ottimismo è il profumo della vita”, diceva Tonino Guerra. Ce lo auguriamo tutti ma temo che quando questo blackout finirà, gli uomini torneranno cinici esattamente come prima. Se non peggio di prima.

Cleopatra, lunedì 22/03/2020

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