Appena entrati nel roster di Bella Union, i Drab City sono pronti a pubblicare l’album d’esordio Good Songs For Bad People,
schedulato per il 12 giugno. Nel frattempo, la band ha condiviso il
primo singolo “Devil Doll”, una melodia a combustione lenta di dolce
malinconia. La bella e ariosa melodia vocale è accompagnata da accordi
di vibrafono e da una solida linea di basso, ornata con archi e flauti.
Benché sia una canzone orecchiabile e accattivante, tutto sembra
leggermente fuori dal comune e ciò conferisce alla traccia una qualità
leggermente inquietante. La voce gentile e melodica non sta in realtà
offrendoci una romantica storia d’amore, ma un racconto di delusione,
tradimento e disperazione provinciale.
Un’aria
inebriante di scompiglio avvolge l’album, dove canzoni di innocenza e
di esperienza si fondono con una colonna sonora dub, hip-hop, dream-pop e
jazzy con effetti elettrizzanti. I Drab City sono fissati
sull’alienazione sociale, la vendetta violenta e (forse) l’amore
romantico come salvezza; argomenti non nuovi nella musica ma ascoltando i
Drab City nel 2020 ci si sorprende a pensare a quando siano diventati
rari in questi tempi. Liricamente, queste canzoni proiettano spesso
rabbia e risentimento punk.
È
una raffica di riferimenti al ventesimo secolo, che si combinano e si
ricombinano a ritmo schizofrenico: l’effetto complessivo è qualcosa che
potrebbe essere evocato solo nel nostro frenetico presente. Familiari e
accattivanti al tempo stesso, i paesaggi sonori melodici e accoglienti
sono un cavallo di Troia della visione antisociale della band.
Blackswan, venerdì 20/03/2020
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