Da quando è scoppiata la pandemia non passa giorno in cui non ci
venga ricordato di osservare scrupolosamente i 3 Comandamenti, lavarsi
le mani, indossare mascherina e guanti, tenere il distanziamento
sociale. E fin qui, nulla da obiettare. I cittadini responsabili, quelli
che non si si approfittano della mitigazione delle misure restrittive
per correre a fare lo struscio sui Navigli, dovrebbero ritrovare nelle
istituzioni un punto di riferimento, un modello comportamentale. Ho
scritto dovrebbero.
A qualcuno sarà capitato di avere il dubbio di aver
toccato una superficie e non ricordarsi di aver lavato le mani. Faccio
questo esempio perché un forte senso di responsabilità e forse anche una
certa dose di psicosi si sono impadroniti delle nostre vite. Lo stesso
non possiamo dire della governatrice della Calabria Jole Santelli,
quella della riapertura anticipata di bar e ristoranti ponendosi in
netto contrasto con il governo centrale. Vengo al fatto.
Nel bel mezzo
di una conferenza stampa mentre illustra i provvedimenti governativi, la
tenace Santelli rigorosamente senza mascherina (dei guanti, nemmeno a
parlarne) viene colta da un attacco di tosse. Capita, certo. Peccato che
anziché tossire nel gomito, come ci hanno insegnato, la governatrice lo
fa nella mano e, udite udite, passa il microfono al vicino che a sua
volta lo passa a un altro con buona pace dei comitati scientifici,
virologi compresi.
E poi se la prendevano con i runner.
E poi se la prendevano con i runner.
Cleopatra, lunedì 11/05/2020
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