martedì 24 settembre 2024

Julie Christie - Ridiculous And Full Of Blood (Red Crk, 2024)

 


Julie Christmas, un nome che evoca il calore del Natale, il tepore del caminetto, l’albero, i doni, le luci, la tavola imbandita. Mai suggestione fu più errata. Basta guardare la copertina e leggere il titolo di questo nuovo Ridiculous And Full Of Blood per rendersi conto di approcciarsi a un’esperienza inquietante.

La signora Natale, per chi non se lo ricordasse, si è fatta un nome a metà degli anni 2000 con due band di sludge/alternative metal (Made Out Of Babies e Battle Of Mice), con un album solista (The Bad Wife del 2010) che aveva dimostrato tutta l’ampiezza del suo talento, e con la scintillante collaborazione con i Cult Of Luna per quel capolavoro che porta il nome di Mariner (2016).

La musica della Christmas rifugge alle facili categorizzazioni, come appare evidente da questo Ridiculous And Full Of Blood, un album che imbocca numerosi percorsi del tutto inaspettati. Versatile, ricco di sfumature e sfaccettato, il disco sembra un logico successore di The Bad Wife, ma più inquieto e inquietante, in cui le sfumature vagamente barocche del suo predecessore sono sostituite da echi sludge, psichedelia, bordate alternative metal, esplosioni noise, derive post rock e melodie avant pop, che rendono l’ascolto accessibile.

La band che accompagna la Christmas è straordinariamente funzionale al progetto, soprattutto perché la line up è composta di musicisti con cui l’artista newyorkese ha già collaborato in passato: John LaMacchia (chitarrista dei Candiria), Johannes Persson (padrone indiscusso dei Cult Of Luna), il bassista/produttore Andrew Schneider, il tastierista Tom Tierney e il batterista Chris Enriquez (Spotlights). E poi ci sono lei e la sua straordinaria voce, un’estensione pazzesca e una varietà espressiva da fare invidia a chiunque, capace di percuotere e accarezzare, di sedurre come una ragazzina smorfiosa, di inerpicarsi in acuti estremi, di delirare in preda alla follia, di esplodere in terrificanti urla belluine che raggelano il sangue.

La scaletta è varia, le canzoni hanno uno sviluppo ben poco lineare, il mood è cupo, ombroso, solo a tratti illuminato da qualche accattivante ritornello, e fra le pieghe di questi dieci brani destabilizzanti è possibile cogliere il devasto elettrico di certi Sonic Youth, la tensione nervosa delle più rumorose Sleater Kinney e, ovviamente, rigurgiti post metal mutuati dalla collaborazione con i Cult Of Luna.

L’inziale "Not Enough" è un sabba febbrile, la ritmica è convulsa, le chitarre taglienti come rasoi, la tensione e la disperazione sono palpabili, esacerbate dalla vertiginosa performance della Christmas. "Supernatural" fonde mirabilmente noise e pop (le Sleater Kinney sono dietro l’angolo), "Ash" è puro delirio di distorsioni (la prova vocale della Christmas è da brividi), "Thin Skin" e "Blast" sono due fucilate di noise rock furente e selvaggio, che non fa prigionieri, giustiziando i padiglioni auricolari senza pietà. E se "End Of the World" parte eterea e carezzevole, prima che il cantato gutturale di Johannes Persson spazzi via ogni suggestione, trascinando il brano in un manga infernale in cui la Christmas annaspa in un latrato disperato, "Silver Dollars" cavalca la furia di uno sludge crepuscolare e inquieto.

Ridiculous And Full Of Blood è un disco che si muove per territori selvaggi e minacciosi, un’aggressione sonora continua che rende l’ascolto ostico e respingente. Eppure, in queste dieci canzoni decisamente fuori di testa, si raggrumano alcune delle cose migliori, in termini di pathos, scrittura e originalità, ascoltate durante l’anno. Un album, come spesso capita alla musica migliore, destinato a un esiguo pugno di fortunati ascoltatori che, sono pronto a scommetterci, lo inseriranno nella loro personale top ten del 2024.

Voto: 9

Genere: noise rock, alternative, metal

 


 

Blackswan, martedì 24/09/2024

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