martedì 12 luglio 2011

PAUL IS ( NOT ) DEAD

Il rock,si sa,è fatto di canzoni,ma anche di molta letteratura.Misteri,morti violente,storie ai confini della realtà e leggende metropolitane sono il sale di un'epopea musicale con la quale sono cresciute generazioni di rocker.Di fronte a certi racconti si può essere fermamente scettici e bollare tutto come il frutto artificioso di qualche fervida mente in cerca di brividi oltre che di note.Oppure,opened mind,si può lasciare uno spazio alla possibilità che ci siano storie che,per quanto possano apparire strampalate,abbiano quanto meno un fondamento di verità.Io,ad esempio,amo pensare che Robert Johnson abbia davvero venduto l'anima al diavolo in cambio di un talento chitarristico immenso;o che la salma di Gram Parsons sia stata bruciata dagli amici sotto il Joshua Tree dopo una sbronza clamorosa in sua memoria; o ancora che Richey Edwards,chitarrista dei Manic Street Preachers, sparito misteriosamente nel 1995 senza lasciare traccia alcuna,sia ancora vivo.Non sono un fan credulone che si beve aprioristicamente ogni bufala o possibile tale.Eppure,mi è impossibile non soggiacere al fascino del mistero,alla suggestione che la realtà possa aver preso una piega diversa da quella che le persone di buon senso ritengono l'unica plausibile.Tra tutte le storie del rock,ce n'è una che è più intrigante delle altre.E' una storia molto curiosa,forse perchè per la prima ( ed unica ) volta si sono spesi fiumi di inchiostro non per dimostrare che una rockstar deceduta sia ancora in vita ( vedi i casi Jim Morrison ed Elvis Presley ),ma per asseverare esattamente il contrario:e cioè,che un artista,che tutti crediamo vivo e vegeto, sia in realtà morto da quasi 45 anni.Questa è la storia di sir Paul Mc Cartney,leader indiscusso, insieme al compianto John Lennon, dei Beatles,il più grande gruppo pop che la storia ricordi.Paul is dead,cioè Paul è morto,è il nome che a questo (apparentemente folle) racconto hanno dato migliaia di fans,giornalisti,studiosi che dal 1969 elaborano,con dovizia di prove e argute intuizioni,una teoria volta a dimostrare che quello che attualmente calca i palchi di tutto il mondo con la propria musica non è il Paul Mc Cartney che fondò il quartetto di Liverpool.Non lo sarebbe più dal 9 novembre 1966,quando a seguito di un terrificante incidente d'auto avrebbe perso la vita,a causa delle gravissime lesioni riportate alla testa.La notizia della morte fu però sempre taciuta da Lennon,Starr ed Harrison e da tutto l'entourage della Apple: il rischio di renderla pubblica avrebbe comportato la rottura di un ingranaggio ben oliato,lo scioglimento del gruppo e quindi un ingente danno economico.D'accordo con Brian Epstein, i tre scarafaggi superstiti avrebbero quindi deciso di sostituire il povero Paul con un sosia,che prendesse il posto del bassista in tutto e per tutto.Ce lo raccontano Fabio Andriola e Alessandra Galante nel loro "Il Codice Mc Cartney",un esaustivo ed emozionante saggio sull'argomento,scritto coi ritmi del thriller, precisione storica e coinvolgimento da appassionati.La teoria sulla morte di Paul viene dai due autori sviscerata in tutta la sua evoluzione,riprendendo ed analizzando gli elementi più noti ( messaggi subliminali che si posso cogliere,ascoltando i brani alla rovescia,gli ammiccamenti alla morte di Paul contenuti nelle copertine degli album,il famoso indizio del tricheco di Magical Mistery Tour, la passeggiata sulle strisce pedonali di Abbey Road ),e proponendone di nuovi,soprattutto alla luce dei progressi della tecnologia ( misurazione del cranio,confronto dei padiglioni auricolari,colore degli occhi,etc ).Tutti elementi che inducono alla ragionevole certezza che il dubbio sollevato dalla teoria "Paul is Dead " non sia poi così campato in aria. Di certo si può affermare che,da un confronto effettuato in modo scientifico fra le foto ante 1966 e quelle post 1966,il volto di Mc Cartney presenta differenze marcatissime.Ci sono,infatti,alcuni tratti del viso che sono precise peculiarità di ciascuno ( le orecchie,il diametro dell'ovale,l'attaccatura del naso alla bocca ) che non si modificano con il passare del tempo,ed altri invece che potrebbero essere modificati,ma solo a seguito di operazioni di chirurgia estetica estremamente invasive ( palato ).Questi tratti,con riguardo a Mc Cartney, non risultano più compatibili fin dal lontano 1967,e cioè fin dalla celeberrima copertina di "Sgt.Pepper",sulla quale al posto del bassista compare qualcun altro.Allucinazioni?Fantasticherie?Forzature? Ognuno,alla fine del libro,si sarà formato il proprio personale convincimento.Un convincimento che non sarà però solo frutto di prove indiziarie ( la figlia tedesca di Mc Cartney,la  mancata partecipazione di Paul al funerale del padre,i messaggi da decriptare di Lennon,le dichiarazioni minacciose dell'ultima ex-moglie,una carriera post Beatles incongrua rispetto alla geniale creatività dei primi anni sessanta ),ma anche di seri e autorevoli contributi scientifici.Che Paul sia Paul o solo un Fake Paul ( Fa-ul ),un sosia cioè,è un interrogativo ancora aperto e ricco di indiscutibile fascino.A prescindere dal quale,resta e resterà intatta nei secoli la magica bellezza di canzoni eterne come Yesterday e Let It Be.Chiunque le abbia scritte.
Blackswan,martedì 12/07/2011 

4 commenti:

Ezzelino da Romano ha detto...

Che figata!
E' vero, è proprio un caso al contrario rispetto a tutti gli altri noti.
Certo, a me, da non esperto dei Beatles, quello del Mc Cartney di oggi sembra un invecchiamento plausibile.
Però è anche vero che se è un sosia l'avranno scelto in modo molto attento.
E poi la faccenda della testa che è sparita dopo l'incidente, pazzesco.
Molto intrigante, leggerò senz'altro il libro.
Considerazione finale: quello che si ipotizza sia accaduto a Mc Cartney non potrà mai accadere a Gasparri.
Per rimanere decapitati bisogna avercela, la testa.

Offhegoes ha detto...

Davvero interessante ed affascinante. Avevo gia' visto anni fa in Irlanda un documentario della BBC al riguardo. Fra tutte le storie di vivi ma morti o morti ma vivi, questa mi sembra la piu' plausibile e la piu' affascinante , soprattutto trattandosi dei Beatles...il che mi fa pensare...ma se fosse provato vero? la truffa sarebbe colossale e difficile da quantificare i miliardi di risarcimento ai fan di tutto il mondo. Abbiamo un avvocato tra i killers...che opina? ;))

comprero' il libro :)

Ezzelino da Romano ha detto...

Mah, caro Offhegoes, si dovrebbe dimostrare il danno.
I Beatles hanno fatto canzoni magnifiche sia prima che dopo la presunta morte di Macca, ergo sarebbe un po' complicato.
Magari un danno di tipo morale, del genere di quelli che vengono a sapere da grandi che il padre non è il padre.
Diciamo che se venissero da me i fan dei Beatles per una roba del genere direi loro che è difficile e che mi devono pagare moltissimo.
Piuttosto, volevo sottolineare una cosa.
Dando per vera la tesi PID (Paul is dead), muore John Bonham e i Led Zeppelin si sciolgono.
Muore Paul Mc Cartney e i Beatles gli trovano un sosia.
La differenza tra il rock e il pop.
Capito mi hai, cigno nero?
Come si incazza quando gli dico 'ste cose...

Blackswan ha detto...

:) Solo perchè gli Zep quando Bonham è morto erano già brasati da tempo,mentre i Beatles nel 1966 erano all'apice del successo e ancora dovevano fare le cose migliori,e cioè 5 fra i dischi più belli della storia: Revolver,Sgt.pepper,Magical mistery tour,Abbey road e White Album..
Altro non dico.Capito mi hai ? :)