lunedì 7 aprile 2014

IL MEGLIO DEL PEGGIO - 26^ puntata





Riceviamo dalla nostra freelance Cleopatra e integralmente pubblichiamo.


"Senato sì, Senato no..."  canticchierà sotto la doccia Silvietto, reduce da un ricovero lampo per una infiammazione al ginocchio. La luna di miele con Matteo" Il magnifico ", a quanto pare, sarebbe agli sgoccioli. " Noi vogliamo le riforme, ma non possiamo volerle a tutti i costi. Non voteremo riforme scritte da questo governo...Così com'è, la modifica del Senato è inaccettabile e indigeribile. O facciamo una buona riforma o tanto vale chiudere tutto il Senato ". Così ha tuonato l'ex Cavaliere durante un intervento telefonico ad una convention di Forza italia a Milano. Duole
ammetterlo, ma senza i voti dei berluscones al Senato, il provvedimento di riforma rischia di non vedere la luce interrompendosi anche il percorso della legge elettorale, concepita per essere applicata solo alla Camera dei Deputati. Tanto rumore per nulla. In serata, il cambio di rotta con tanto di precisazione: "Forza Italia vuole rispettare il patto del Nazareno ed è aperta a modifiche". Una settimana di passione per Silvietto che, in piena sintonia con il clima pasquale, sta portando sulle spalle la croce in vista della fatidica data del 10 aprile, giorno in cui il Tribunale di Sorveglianza dovrà decidere se assegnarlo ai servizi sociali o agli arresti domiciliari. "Sono vittima di un disegno...lo stanno facendo passare per un problema privato, ma è un problema di democrazia". Intanto, il fido Giovanni Toti adombra e auspica la possibilità di un video messaggio del martire Silvietto, che tanto ricorda
quelli di Osama Bin Laden dal nascondiglio, proprio la prossima settimana. Titoli di coda per l'ex Cavaliere sulla via del tramonto, dunque, ma qualcosa può ancora succedere e chissà quale coniglio estrarrà dal cilindro, con buona
pace del Presidentissimo Napolitano. E se per Silvio suona il Requiem, per Matteo Renzi si intona il Magnificat.
Sul fronte Pd, un pirotecnico Premier, che va avanti sulle riforme, a suo dire, come " un rullo compressore", snocciola date e impegni da mantenere. Una macchina da guerra, insomma e guai a chi osi criticarlo. "Ho giurato fedeltà
alla Costituzione, non a Stefano Rodotà", ribatte con strafottenza, a proposito del dibattito sul contestato progetto di riforma del Senato. Alle "amazzoni" di berlusconiana memoria sono subentrate le "madonne piene di grazia",
Serracchiani e Boschi (tanto per non fare nomi), che, tra un'intervista e un'ospitata televisiva, rimandano spocchiosamente al mittente qualunque accenno di critica nei confronti del proprio capo. Dal venditore Silvio all'uomo da Guinness. Alla trasmissione "Otto e mezzo", l'onnipresente Renzi strombazza uno dei tanti annunci: "Martedì presenteremo il Def (documento economia e finanza)...Per il taglio dell'Irpef, la stragrande maggioranza dei denari verrà dalla cosiddetta revisione della spesa, che non è solo un taglio di denari ma un cambio della pubblica amministrazione". Sulle coperture finanziarie, pare sia tutto scritto nel magico Def. Siamo in una botte di ferro, dunque. " A giugno, partono i lavori per 3 miliardi e mezzo di euro nelle scuole", incalza. La baldanza premia, evidentemente. L' iperattivismo, il decisionismo, la determinazione, la programmazione di impegni scanditi da scadenze e date, una grande dimestichezza con i mezzi di informazione e indiscutibili doti di comunicazione gli stanno procurando un consenso crescente e a larga scala. Secondo un sondaggio condotto dall' Istituto Demopolis, il 57% degli italiani ha espresso gradimento nei confronti del Premier. Ma davvero, siamo così ingenui da accontentarci di un misero rancio fatto di slogan? Dal "ghe pensi mi" al "ghe Renzi mi". Se tutto va bene, siamo rovinati.     

Antonio Razzi, a proposito delle case chiuse: " Purtroppo, quando ero giovane questi posti non ci stavano. In Svizzera, siccome ero un gran ballerino, allora "andando ballando" ne conquistavo di ragazze a centinaia. Oggi, invece, i giovani sono effemminati. Io non ho mai usato un preservativo. Allora c'erano uomini veri. Gli italiani erano avvantaggiati perchè avevano il savarfè" (savoir- faire).

Iva Zanicchi (europarlamentare FI) su Matteo Renzi: "E' stato una grande delusione. Vorrei dargli un consiglio, lo vedo talmente impettito...è tronfio come un tacchino ripieno, è pericoloso. Bisogna stare attenti".

Vittorio Sgarbi sulla mafia: "Che la mafia non ci sia più è dimostrato che le cosche hanno minacciato Angelino Alfano. La mafia, in pratica, non ha più un cazzo da fare. Uccidere Alfano è come uccidere una formica".

Silvio Berlusconi, in veste animalista, citando Madre Teresa: "Se impariamo ad amare gli animali, come meritano, saremo  molto vicini a Dio".






Cleopatra, lunedì 07/04/2014

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