Alla fine,come si temeva,la Lega Ticinese ha vinto le elezioni del Canton Ticino.Gli omologhi elvetici alle camice verdi padane hanno raccimolato il 30% dei voti,cioè un inquietante pieno di consensi.Ottenuti,oltretutto, con una campagna elettorale che più chiara non si può: fuori dalle balle i frontalieri italiani,terroni e mangia pane a tradimento.Un successo che è l'ennesima dimostrazione del fatto che le politiche secessioniste e xenofobe hanno una stretta connessione con l'anatomia del pene:una base di coglioni e al vertice una testa di cazzo.A teste di cazzo federaliste,noi siamo messi molto bene,ma gli svizzeri,a onor del vero, ci fanno un culo così.Il Bossi d'oltralpe,infatti, si chiama Giuliano Bignasca,è figlio di uno scalpellino dal quale ha ereditato l'azienda di famiglia ed insieme al fratello ha messo in piedi un discreto numero di imprese di costruzioni.Lo chiamano il " nano " e con l'altro "nano",quello di Arcore,non condivide soltanto il modesto slancio fisico,ma anche un interessante carnet di pendenze penali:nello specifico, calunnia,diffamazione,ingiuria e droga.Ciliegina sulla torta:è anche accusato di aver sottratto gli oneri sociali ai propri dipendenti stranieri,in un'apoteosi di caritatevole tolleranza .L'uomo è uno che non le manda a dire,e sia in campagna elettorale che nelle apparizioni mediatiche ha dimostrato di essere,per così dire,un pò "ruvido" nel portamento e nel linguaggio.Roba da far invidia allo stesso Bossi che,un pò perchè non si capisce quando parla,un pò perchè condisce tutto a rutti e dita medie,appare più macchietta e meno trucido del suo corrispettivo ticinese.Il quale,anche fisicamente,trasmette un certo timore reverenziale:fisicamente si presenta come la versione imbolsita e igienicamente scorretta di Borghezio,anche se condivide con Bertinotti il nobile vezzo dell'occhialino portato sulla fronte.Ma Bignasca il meglio di sè lo da quando infioretta le proprie riflessioni politiche con pacatezza di modi degni del Dalai Lama.Mi pregio di far seguire d'appresso alcune perle del repertorio del leghista elvetico,vere finezze gastronomiche per palati da grand gourmet :1) "Se Tremonti rinnova gli accordi bilaterali sulle tasse dei frontalieri,bene.Se no,ne buttiamo fuori 10.000.Tremonti fa il pirla con la Svizzera.O lo capisce,o gli spacchiamo le ossa."( quando si dice puntare tutto sulla diplomazia ) 2) "Tremonti se non tratta con noi è un somaro.Ora deve ascoltarci e deve farlo tramite la Lega Nord " ( iperbole zoofila: un asino che chiede ad un somaro udienza per tramite di un gregge di capre.Superba ammucchiata di bestie. ); 3) "Bossi deve tagliare l'Italia sotto Bologna,se no siete falliti " ( com'è profondo il mare dell'idiozia ! ); 4) "Io la Costituzione non l'ho mai letta e mai la leggerò.Al massimo,la straccio!" ( e così ad occhio e croce direi che non è la Costituzione l'unica cosa che non ha mai letto ); 5 ) Che rapporto abbiamo con Berna ? Come con Roma:li mandiamo affanculo! " (in questo caso almeno è apprezzabile il simbolismo aulico che sottende al rigoroso ragionamento federalista ).Insomma,Paese che vai,coglione che trovi.Peraltro,anche ad un osservatore meno acuto della media,non sfuggirà una certa similitudine con la nostrana ganga delle camicie verdi.Separati dalla nascita,ma fatti con lo stesso stampino:al netto della consueta aerofagia,sotto l'insulto il vuoto.A rendere,ovviamente.
Blackswan, martedì 12/04/2011
2 commenti:
Proprio ieri mattina ero a Lugano per un colloquio di lavoro e fino ad oggi ignoravo l'esistenza di questo nobil uomo che risponde al nome di Giuliano Binasca.
Comunque ieri chiacchierando con la responsabile dell'agenzia di selezione (tra l'altro molto carina...) venivo a sapere che i frontalieri italiani, così osteggiati dal "cetaceo" di cui sopra, sono in realtà in buona parte necessari all'economia ticinese poiché molti giovani svizzeri appena diplomati o laureati migrano (succede anche in Svizzera!!!) verso il nord, principalmente Zurigo, Berna, ecc. che offrono condizioni di salario e lavoro ineguagliabili.
Disamistade
Esattamente come molti immigrati presenti in Italia sono indispensabili alla nostra economia, compresa quella del nord est in cui la Lega è nata.
Non a caso, il triveneto l'ha menata sul federalismo per il tempo strettamente necessario a prendere visibilità, poi è passato in larghissima maggioranza a FI che sugli immigrati se la menava molto meno.
Altrimenti, se si fosse dovuto pensare di mandare avanti le migliaia di aziendine venete senza gli operai senegalesi o rumeni, a quest'ora sarebbe il deserto.
Però Binasca è carino.
Pensate a una bella tavolata con lui, Erminio Boso (meglio noto come l'Obelix della Valsugana), il Trota ed altri galantuomini simili.
Fagioli coi nervetti, Barbera Oltrepo pavese e scorreggia libera mentre dissertano del futuro dell'Europa.
Mala tempora currunt...
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