Il post di giovedì, intitolato " Ricchi Premi e Cotillon ", non aveva l'intento, come qualcuno ebbe a equivocare, di aprire la strada a una catena di Sant'Antonio. Voleva solo essere un post di ringraziamento per tutti coloro ( blogger citati e non ), che da un anno seguono questa pagina. Già, perchè oggi è un anno che "Come Un Killer Sotto Il Sole " vive, fragile creatura a cui cerco di trasmettere tutto il mio affetto e tutto il mio tempo libero. Nato d'impulso un sabato di febbraio del 2011, costruito a fatica la settimana successiva grazie agli amici che qualcosa di pc capiscono, tenuto in vita tutti i giorni anche dalla passione di altri due amici, Ezzelino e Offhegoes, che ritagliano minuti ai loro impegni per non lasciare questa pagina sguarnita di idee, riflessioni, pensieri. Ovvio che tutto ciò non sarebbe bastato se non ci foste stati voi che, tutti i giorni, venite a leggere e commentare. Sarà retorica, ma le persone che ho conosciuto grazie al Killer e quello che mi hanno insegnato, e mi insegnano quotidianamente, rappresentano un'emozione impagabile e l'unico vero motivo per non lasciare mai vuota questa pagina. Grazie di cuore, quindi.
Un piccolo regalo me lo faccio anche io, e ripubblico il primo post musicale del blog, probabilmente mai letto da nessuno prima d'oggi. Parla di uno dei miei dischi da isola deserta e del mio amore rock più grande di sempre, a cui devo peraltro anche il titolo di questo blog.
BRUCE SPRINGSTEEN - DARKNESS ON THE EDGE OF TOWN ( DELUXE EDITION )
C’è qualcosa di profondo che lega i fans a questo disco, come la sensazione di sentirsi sempre a casa, circondati dagli affetti, dagli odori conosciuti, dal sapore delle cose buone che radichiamo nella memoria. Canzoni che si snocciolano a menadito come i grani di un rosario rock che declina il nostro credo musicale e che sentiamo sotto pelle, con la stessa naturalezza del sangue che scorre, per quel continuo alternarsi, come nell'anima, di poesia e prosa, di furore e malinconia, di promesse e tradimenti, di fuga e tetragono resistere. Parte " Badlands "( " voglio uscire stanotte per scoprire ciò che è mio ") e si ha la sensazione di entrare nel soggiorno di casa, riconoscere all’istante i luoghi in cui siamo cresciuti, il romito dei nostri affetti, i centimetri ben definiti delle nostre abitudini, dei nostri possessi. Una familiarità, a ben vedere, presente in tutti i dischi di Springsteen ( eppure mai come in " Darkness... " così sincera e diretta ), e nel contempo figlia di un rock tanto universale da generare una sorta di condivisione emotiva, a portata di orecchio e di cuore, di molteplici e differenti percorsi musicali. Proprio per questo "Darkness" è il disco più amato dai fans: perché parla delle radici, del desiderio di trovare l'esatta collocazione sulla terra, di individuare quel luogo, solo nostro, che sia avamposto di resistenza in mezzo alle terre selvagge che ci circondano. Un'intimità che accumuna, dunque, nonostante cammini diversi e diverse esperienze, mentre la voce del boss, aspra e roca, si racconta, ci racconta, narra il romanzo delle nostre vite, lontane migliaia di chilometri, eppure così simili nel momento della sconfitta.
La genesi del disco si colloca in un periodo tormentato della carriera di Springsteen : da un lato, il successo planetario di " Born To Run ", con le inevitabili pressioni per un seguito che fosse all’altezza; dall’altro, la causa fra Bruce e il produttore e amico, Mike Appell, che stava mettendo seriamente a rischio la libertà professionale dell’artista. Erano, inoltre, anni di grandi fermenti musicali che vedevano l’esplosione del punk e quindi un modo diverso di pensare e suonare la musica. Springsteen entra in sala di registrazione con circa sessanta abbozzi di canzone, un coacervo di idee da sviluppare , il sacro fuoco del rock nel cuore e un orecchio ben aperto ai nuovi gusti musicali. Tanto entusiasmo, ma anche tanta confusione, tanta incertezza. Il punto di arrivo, però, è da subito ben chiaro: fare un disco che non suoni come "Born To Run", ma che sia più adulto, essenziale, e possibilmente svincolato da quel " wall of sound " che fece la fortuna del predecessore. Soprattutto, l’ambizione di Bruce è quella di concepire un rock che, pur mantenendo la freschezza e l’onestà della gioventù, sappia parlare il verbo della maturità, affrontare temi difficili e universali, quali il lavoro, il dolore, le umiliazioni, i tradimenti, il vivere ai margini della città. Non più solo fuga, dunque: la generazione dei nati per correre, cromosomicamente sconfitta, si ferma a guardare e a riflettere. C’è sempre una Thunder Road che aspetta là fuori, come un killer sotto il sole, come ultima speranza di redenzione. Ma c’è anche un’improcrastinabile necessità di mettere un punto fermo, di parlare con schiettezza della propria esistenza e di onorare la propria terra, le proprie tradizioni, i propri affetti. Springsteen sa cosa vuole, ma non sa come arrivarci. Inizia così un lavoro febbrile, intenso, durissimo. Mesi a risuonare lo stesso brano, settimane passate a perfezionare il suono della batteria, scalette riformulate centinaia di volte, canzoni portate alla perfezione e poi scartate, per quell’eccesso di perfezionismo e di autocensura incomprensibile ai più, ma motore propulsivo della creatività del boss. Ne sono prova le 21 canzoni qui raccolte nei due cd ( venduti anche singolarmente ) intitolati " The Promise ", che avrebbero fatto la fortuna di qualunque artista, e che il boss, invece, lasciò a decantare, salvo qualche sporadico caso, nei propri immensi archivi. E’ il caso, ad esempio, di " Because the night ", donata a Patti Smith ( e da questa portata al successo ) che venne esclusa da "Darkness " perché, nonostante fosse chiaro l’immenso valore, anche commerciale, del brano, si trattava di una canzone d’amore e quindi fuori sincrono rispetto ai contenuti dell’album. Oppure è il caso, ancor più eclatante, di "The Promise ", canzone che i fans adorano e uno dei vertici compositivi del boss, non inserita nel disco perché nessuna delle registrazioni effettuate venne considerata all’altezza. Esclusioni pesanti, dunque, che la dicono lunga sull'onestà intellettuale di Springsteen, tanto manichea da subordinare il facile successo commerciale ( che a ogni modo arrivò ) all’ortodossia di un’arte che non ammette compromessi e guarda solo alla realtà. E’ per questo che "Darkness" suona così essenziale e omogeneo, tanto da apparire costruito su un suono quasi monocromatico ( eppure così marcatamente energico e vitale ), che lungi da essere un limite, diviene invece il vero punto di forza del disco. Prova ne è una scaletta, che non lascia scampo, in un alternarsi, che pare inevitabile, di sofferte ballate ( "Something In The Night ", " Factory ", " Racing In The Street " ) e di esplosioni rock come corse a perdifiato ( la citata " Badlands " e " Prove It All Night " ), nelle quali, nonostante il cesello della meticolosa produzione, prevale una sensazione di strumenti sbrigliati nel fuoco dell’improvvisazione. Mentre " Born To Run " diventa un disco eterno perché vive di epica e di furore, e soprattutto procede in modo convulso per accecanti esplosioni di immagini, " Darkness " trova la propria gloria in uno strano equilibrio dal sapore cinematografico: un montaggio minuzioso e mai invadente che si armonizza alla perfezione con lunghi piani sequenza; una fotografia in bianco e nero che descrive i demoni personali dei protagonisti delle canzoni senza enfatizzare; una sceneggiatura scarna e dolente, a cui manca l’happy ending, ma che trasuda di consapevolezza e orgoglio. Uno Springsteen, dunque, artista a tutto tondo, capace di narrare l’America, la tradizione, il risveglio dal fallimento del sogno americano, con un verbo trasversale che coniuga letteratura, rock e cinema. Ma anche, e soprattutto, uno Springsteen che sveste i panni della rockstar di " Born to run ", per farsi voce e anima della gente comune, crooner della sconfitta, interlocutore dei propri fans e mai profeta di verità. E questo è anche il motivo per cui Springsteen lo si ama senza riserve : non c'è gap, non c'è differenza, nessuna distanza fra noi e lui. La verità è che siamo legati al Boss da una sorta di immedesimazione di ruoli che non ha eguali nello star system. Narra il fotografo, incaricato di fare gli scatti per la copertina di " Darkness ", che chiese a Springsteen di presentarsi sul set fotografico con tutto il suo guardaroba, in modo da poter avere diverse opzioni per scegliere l’abito più adatto alla bisogna. Bruce si presentò con un sacchetto del supermarket contenente qualche camicia e un paio di magliette. Aveva venduto milioni di dischi ed era rimasto il ragazzo del New Jersey degli esordi. E’ questa semplicità il motore trainante di un successo che dura da quarant’anni. Accorciare le distanze e donarsi agli altri come un amico, un fratello, uno di casa. Tutto ciò che "Darkness " rappresenta alla perfezione: un rock colloquiale e sincero, che parla di cose che conosci e che senti, raccontate da uno che ha il tuo stesso dna. Il cofanetto Deluxe, oltre a "Darkness " rimasterizzato, contiene anche i due cd di " The Promise ", e tre dvd davvero imperdibili : il Making Of del disco, la scaletta dell’album suonata live dalla E-Street band al Paramount Theatre di Asbury park nel 2009 e un concerto del tour di Darkness tenuto a Houston nel 1978. Un’opera imperdibile che farà la felicità tanto degli afficionados quanto di tutti quei neofiti che vogliono conoscere da vicino una delle figure musicali più carismatiche e influenti della storia.
La genesi del disco si colloca in un periodo tormentato della carriera di Springsteen : da un lato, il successo planetario di " Born To Run ", con le inevitabili pressioni per un seguito che fosse all’altezza; dall’altro, la causa fra Bruce e il produttore e amico, Mike Appell, che stava mettendo seriamente a rischio la libertà professionale dell’artista. Erano, inoltre, anni di grandi fermenti musicali che vedevano l’esplosione del punk e quindi un modo diverso di pensare e suonare la musica. Springsteen entra in sala di registrazione con circa sessanta abbozzi di canzone, un coacervo di idee da sviluppare , il sacro fuoco del rock nel cuore e un orecchio ben aperto ai nuovi gusti musicali. Tanto entusiasmo, ma anche tanta confusione, tanta incertezza. Il punto di arrivo, però, è da subito ben chiaro: fare un disco che non suoni come "Born To Run", ma che sia più adulto, essenziale, e possibilmente svincolato da quel " wall of sound " che fece la fortuna del predecessore. Soprattutto, l’ambizione di Bruce è quella di concepire un rock che, pur mantenendo la freschezza e l’onestà della gioventù, sappia parlare il verbo della maturità, affrontare temi difficili e universali, quali il lavoro, il dolore, le umiliazioni, i tradimenti, il vivere ai margini della città. Non più solo fuga, dunque: la generazione dei nati per correre, cromosomicamente sconfitta, si ferma a guardare e a riflettere. C’è sempre una Thunder Road che aspetta là fuori, come un killer sotto il sole, come ultima speranza di redenzione. Ma c’è anche un’improcrastinabile necessità di mettere un punto fermo, di parlare con schiettezza della propria esistenza e di onorare la propria terra, le proprie tradizioni, i propri affetti. Springsteen sa cosa vuole, ma non sa come arrivarci. Inizia così un lavoro febbrile, intenso, durissimo. Mesi a risuonare lo stesso brano, settimane passate a perfezionare il suono della batteria, scalette riformulate centinaia di volte, canzoni portate alla perfezione e poi scartate, per quell’eccesso di perfezionismo e di autocensura incomprensibile ai più, ma motore propulsivo della creatività del boss. Ne sono prova le 21 canzoni qui raccolte nei due cd ( venduti anche singolarmente ) intitolati " The Promise ", che avrebbero fatto la fortuna di qualunque artista, e che il boss, invece, lasciò a decantare, salvo qualche sporadico caso, nei propri immensi archivi. E’ il caso, ad esempio, di " Because the night ", donata a Patti Smith ( e da questa portata al successo ) che venne esclusa da "Darkness " perché, nonostante fosse chiaro l’immenso valore, anche commerciale, del brano, si trattava di una canzone d’amore e quindi fuori sincrono rispetto ai contenuti dell’album. Oppure è il caso, ancor più eclatante, di "The Promise ", canzone che i fans adorano e uno dei vertici compositivi del boss, non inserita nel disco perché nessuna delle registrazioni effettuate venne considerata all’altezza. Esclusioni pesanti, dunque, che la dicono lunga sull'onestà intellettuale di Springsteen, tanto manichea da subordinare il facile successo commerciale ( che a ogni modo arrivò ) all’ortodossia di un’arte che non ammette compromessi e guarda solo alla realtà. E’ per questo che "Darkness" suona così essenziale e omogeneo, tanto da apparire costruito su un suono quasi monocromatico ( eppure così marcatamente energico e vitale ), che lungi da essere un limite, diviene invece il vero punto di forza del disco. Prova ne è una scaletta, che non lascia scampo, in un alternarsi, che pare inevitabile, di sofferte ballate ( "Something In The Night ", " Factory ", " Racing In The Street " ) e di esplosioni rock come corse a perdifiato ( la citata " Badlands " e " Prove It All Night " ), nelle quali, nonostante il cesello della meticolosa produzione, prevale una sensazione di strumenti sbrigliati nel fuoco dell’improvvisazione. Mentre " Born To Run " diventa un disco eterno perché vive di epica e di furore, e soprattutto procede in modo convulso per accecanti esplosioni di immagini, " Darkness " trova la propria gloria in uno strano equilibrio dal sapore cinematografico: un montaggio minuzioso e mai invadente che si armonizza alla perfezione con lunghi piani sequenza; una fotografia in bianco e nero che descrive i demoni personali dei protagonisti delle canzoni senza enfatizzare; una sceneggiatura scarna e dolente, a cui manca l’happy ending, ma che trasuda di consapevolezza e orgoglio. Uno Springsteen, dunque, artista a tutto tondo, capace di narrare l’America, la tradizione, il risveglio dal fallimento del sogno americano, con un verbo trasversale che coniuga letteratura, rock e cinema. Ma anche, e soprattutto, uno Springsteen che sveste i panni della rockstar di " Born to run ", per farsi voce e anima della gente comune, crooner della sconfitta, interlocutore dei propri fans e mai profeta di verità. E questo è anche il motivo per cui Springsteen lo si ama senza riserve : non c'è gap, non c'è differenza, nessuna distanza fra noi e lui. La verità è che siamo legati al Boss da una sorta di immedesimazione di ruoli che non ha eguali nello star system. Narra il fotografo, incaricato di fare gli scatti per la copertina di " Darkness ", che chiese a Springsteen di presentarsi sul set fotografico con tutto il suo guardaroba, in modo da poter avere diverse opzioni per scegliere l’abito più adatto alla bisogna. Bruce si presentò con un sacchetto del supermarket contenente qualche camicia e un paio di magliette. Aveva venduto milioni di dischi ed era rimasto il ragazzo del New Jersey degli esordi. E’ questa semplicità il motore trainante di un successo che dura da quarant’anni. Accorciare le distanze e donarsi agli altri come un amico, un fratello, uno di casa. Tutto ciò che "Darkness " rappresenta alla perfezione: un rock colloquiale e sincero, che parla di cose che conosci e che senti, raccontate da uno che ha il tuo stesso dna. Il cofanetto Deluxe, oltre a "Darkness " rimasterizzato, contiene anche i due cd di " The Promise ", e tre dvd davvero imperdibili : il Making Of del disco, la scaletta dell’album suonata live dalla E-Street band al Paramount Theatre di Asbury park nel 2009 e un concerto del tour di Darkness tenuto a Houston nel 1978. Un’opera imperdibile che farà la felicità tanto degli afficionados quanto di tutti quei neofiti che vogliono conoscere da vicino una delle figure musicali più carismatiche e influenti della storia.
Blackswan, 11/02/2011 - 11/02/2012
26 commenti:
auguri black anche io ho cominciato a febbraio dell anno scorso pensa!
Febbraio è un bel mese per mettere al mondo delle creature perché vengono su proprior bene (ahahaha come sono modesta, eh)
Buon compleanno allora a COME UN KILLER SOTTO IL SOLE...un porto sicuro dove sto imparando davvero tanto e dove c'è sempre buona musica da gustare!
Buona serataaaa Black :)
Caro Black, sono certa che questa creatura continuerà a crescere e a regalarti ancora tante soddisfazioni ed emozioni.
A volte le cose più belle sono quelle che nascono per caso, del tutto inaspettatamente...questo accade, a volte, anche con le amicizie.
Capisco come ti senti e quello che provi, perchè è la stessa cosa che provo io con il mio blog. Sono piccole soddisfazioni personali che consentono, tra le altre cose, anche di conoscere nuove persone con cui condividere pensieri, idee, sensazioni e anche risate.
Io, personalmente, sono contenta di aver trovato il tuo blog..mi offre sempre tanti spunti di riflessione, mi fa sorridere, emozionare, pensare e tanto altro !
Auguri e 100 di questi blogcompleanni ! Un bacione !
P.S. Anche io non ho interpretato il "The versatile blogger" come una catena, ma semplicemente come l'occasione per raccontare qualcosina in più di su stessa e conoscere qualcosina in più sugli amici blogger che più mi stanno a cuore.
Auguri allora e 100 di questi giorni :)
Auguri,e continua su questa strada mi raccomando. E grazie per la splendida storia di Darkness. Se dovessi scegliere la mia preferita dell'album direi Prove It All Night.
Tanti auguri di buon compleanno a COME UN KILLER SOTTO IL SOLE!
Questo è il mio secondo "commento", ma vi seguo sul Reader già da qualche mese, da quando mi sono messa tra i follouers :)
100 di questi post!
Cin cin
Buon Compleblog amico!Per quello che mi riguarda, sono convinto che questo blog è imperdibile per coloro che vogliono arricchire la loro cultura musicale.. E' ben costruito, è ricchissimo di notizie ed informazioni preziose,molto ben scritto.. c'è tutta la musica che mi piace! cos'altro ti posso dire?...Un abbraccione a te ai tuoi amici collaboratori!
Ma che catena di Sant'Antonio. E' stato un piacere, avere una segnalazione da parte tua come da parte degli altri. Si fa per ridere e per stare in compagnia; spero non te la sia presa.
Tu hai iniziato un anno fa e io solo da due o tre mesi e se ho imparato ad appassionarmi a questo mondo è merito (o colpa) tua. E quindi siamo noi (e in particolare il sottoscritto) che dobbiamo ringraziare te, Ezzelino e Offhegoes,
Sinceramente però pensavo che aveste iniziato molto prima, considerata la vostra bravura. Un anno cosa vuoi che sia ! E se tanto mi da tanto.......
Un abbraccio a tutti tre
Ecco lo sapevo che non dovevo entrare qui!! Allora: il post l'ho messo tra i preferiti, perché siccome sto ancora cercando una tigre, non credo di potermelo godere parola per parola e canzone dopo canzone, come vorrei - perciò rimando a domani. Potrei lasciar perdere, fingere di non aver letto il post, di essere attualmente isolata in montagna, ma Springsteen fa parte del mio programma di formazione musicale, quindi dopo aver eletto Burn to run come colonna sonora ideale nonché abituale per la preparazione di dolci, non posso non dedicare il prossimo trimestre di studi a Darkness ecc.. e trovargli la giusta collocazione nella mia vita. Del post letto senza la tigre mi è rimasto impresso solo il sacchetto del supermercato coi vestiti dentro, e ho pensato che io voglio essere come Bruce (anche senza milioni di qualcosa venduti).
Per quanto riguarda il blog, ti auguro che i prossimi 366 giorni siano altrettanto, anzi più soddisfacenti e ricchi e d'insegnamento e d'apprendimento e di scambio e di nascita dell'anno appena passato, ma soprattutto me lo auguro a me, perché come ho avuto già modo di dire (a volte anche intasandoti la sezione commenti) tu sei oramai il mio pusher musicale, la musica crea dipendenza di per sé, ma è il tuo taglio che la rende di qualità anche quando la sentiamo strimpellare per la prima volta :) Buon compleanno al Killer.
(ps. coi biglietti d'auguri me la cavo, mi pare - solo che adesso mi è venuto anche mal di pancia e sto per vomitare zucchero, aiuto..)
Buona continuazione, buona domenica e baci.
Bruce...mitica voce.
Factory è da brividi.
Il boss è sempre il boss.
Io avrei cominciato il mio blog con Wish you were here dei Pink Floyd. ;-)
Mi associo agli auguri degli altri commenti e mi auguro di poterti leggere ancora per molto tempo.
Complimenti BlackandBlue Swan ( spero non ti dia fastidio )per l'anno di attività.
Qua ti lascio il link a quel post che ti dicevo ieri,
http://lorecchiodiafrodite.blogspot.com/2010_05_01_archive.html
Auguri a te e agli altri killers per questa bellissima creatura.:))
Difficile scegliere un nume tutelare migliore per il tuo blog. Il Boss è effettivamente l'amico, il famigliare, oltre che un grandissimo e generoso artista.
p.s.
Anch'io ho costruito il blog a febbraio. Era una domenica. Non sapevo se pubblicare o meno, poi ho vinto l'incertezza e a marzo ho iniziato...
Ecco, come dicevo l'altra settimana, io su queste cose sono sempre fra i ritardatari: chiedo perdono e grido AUGURI!!!!
p.s.
ribadisco che avevo capito (senza equivoci) e super-apprezzato il tuo pensiero: cose tipo il "premio" versatile le disprezzo a prescindere, ma sono sempre grato a chi ha pensieri amichevoli e gentili per me!
Se il buongiorno si vede dal mattino... e questo era il tuo primo post, non c'è da stupirsi se oggi come oggi, senza sviolinate od altre facezie, il tuo è il blog che mi completa più di ogni altro. Un post perfetto , che leggo e rileggo con affetto.( Una precisazione). Scusa questa Rompinella che vuole puntualizzare sempre , ma quando sento questo nome , scatta un meccanismo automatico. Per quanto riguarda la foto di " Darkness....." oltrechè i vestiti, fu chiesto a Bruce di prendere un po' di sole , o ,meglio, fare una lampada(per lui allora terrificante...)riscontrato un colorito grigiastro che stonava con la foto. Per concludere. Ritoccarono il viso con un colore più scuro a cose fatte.... e questo è il Boss......Enjoy, sweerheart...
Buon giorno Nick! Mi scuso se abbiamo dato questa impressione, ma noi ti siamo veramente grati per averci riservato un pezzetto del tuo cuore. Ti leggiamo sempre volentieri anche, quando non cè il nostro commento, noi passiamo di qui per leggerti piacevolmente. Se questo è il tuo primo post i nostri complimenti!!! Un complimento anche al Boss. AUGURI AUGURI AUGURI Buon compleanno blog C.U.K.S.I.Sole Lunga vita e prosperità a te. Un abbraccio forte.
Caro Blackswan eccomi di nuovo qui, grazie a Nella ora so che io e Bruce ci assomigliamo già, per un tratto imprescindibile del nostro essere: il colorito grigiastro, che nel mio caso, quell'unica volta che si riuscì a costringermi ad una lampada, divenne verdastro.
Grazie al tuo post (che oggi ho letto nelle mie piene facoltà) invece scopro che il mio programma di studi non prevede un album, ma tre cd tre dvd e la promessa di Bruce in persona di venire a trovarmi (lo dice fra le righe di una canzone, mi pare) sul blog, non per un'intervista in esclusiva che con le domande non ci so fare e non me ne frega niente di sapere i fatti suoi, ma per ringraziarmi personalmente e per assaggiare una torta qualsiasi fatta da me sulle sue note. Se poi mi suona qualcosa in cucina tanto meglio, adesso scelgo una canzone e poi gli dico che non l'ho capita e che me la deve spiegare :)
Devo proprio dirtelo che io e Bruce piano piano stiamo diventando amici :) grazie per avermelo presentato.
buon compleanno caro killer.
come regalo ti spedirò una maglietta a maniche lunghe di ben harper, il mio preferito, così puoi stare informale anche nelle mezze stagioni.
e adesso non cominciamo a dire che le mezze stagioni non esistono più ;)
Giusto ricordare l'inizio e festeggiarlo.
Un gran bel progetto, un blog intenso e vissuto con passione e competenze.
Bravo Black e bravi tutti quelli che ti aiutano ad alimentare il sacro fuoco della scrittura!
Il post è molto bello, una tra le migliori recensioni di Darkness che abbia mai letto.
un saluto
Martux
Potevo arrivare puntuale una volta tanto? Macchè! In ritardo come al solito.... :P Auguroni fratello! E ovviamente auguroni a Ezzelino e Offhegoes! Un anno di grandi post e grande musica, e un ottimo modo per festeggiarlo! Ogni volta è un immenso piacere passare di qui, ormai mi ci sento a casa.... ^_^
100 di questi giorni killers!
ROCK ON!
Beh, per quanto mi riguarda posso solo dire che quando Blackswan mi ha detto del blog non sapevo nemmeno di cosa stesse parlando.
Sapete, non sono molto tecnologico, accendo ancora il fuoco con due pietre.
A distanza di un anno, la prima cosa che faccio quando arrivo davanti al pc è guardare il blog.
Circa dieci-quindici volte al giorno.
E scriverci di tanto in tanto è davvero un piacere.
C'è un bel clima qui, fatto di libertà, complicità e rispetto.
Grazie a Black per avermi coinvolto e grazie a tutti quelli che ci vengono a trovare.
Tantissimi auguri!
e ribadisco il piacere di leggerti e grazie alla rete di averti conosciuto!
Continua!!!
Disco profondo, maturo e sincero, dopo l'ottimismo giovanile di Born to run, si passa alla disillusione e alla consapevolezza che il sono americano non si realizzerà mai.
Buon complegblog!
Grazie di cuore a tutto voi,amici mie :)
Buon blogompleanno! E' stato bello incontrarti, interessante seguirti, e ovviamente l'augurio è di continuare così!
Alla faccia del post!!!!!!!! Non sono un esperto musicale ma una recensione come questa non l'avevo mai letta! Passo sempre dal tuo blog perché la musica mi incuriosisce e tu riesci sempre a renderla affascinante. I tuoi articoli trasudano passione. Complimenti!
Per esempio (perdona la mia ignoranza) prima di seguirti non sapevo assolutamente nulla di "Come un killer sotto il sole" e grazie a te sono andato ad informarmi... "l'unica redenzione che ti posso offrire, ragazza, sta sotto questo sporco cofano".
Però sapevo che "Because the night" cantata da Patti Smith era stata scritta da Springsteen ("sai che fenomeno!", direte).
Leggerti è un piacere, continua così
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