MARINA
& THE DIAMONDS – ELECTRA HEART
Genere
: Pop, Dance
Nata in Galles,
ma di origine greca, Marina ( i Diamonds non è la band che l'accompagna, ma la
definizione che l'artista da dei propri fans ) , aveva stupito
positivamente critica e pubblico nel 2010 con l'uscita dell'album d'esordio dal
titolo The Family Jewels. Un disco che le fece guadagnare un bel filotto di
premi, lo sperticato elogio della critica e un buon ritorno di pubblico. Ai
tempi, i paragoni si sprecarono, e Marina venne ripetutamente accostata ad
artiste di prima grandezza del calibro di Regina Spektor e Kate Bush. Electra
Heart, il secondo disco della singer ellenica, uscito nei giorni scorsi,
pur muovendosi ancora in ambito pop, sposta leggermente il tiro verso
un bersaglio più smaccatamente dance, che nelle intenzioni di Marina
dovrebbe ispirarsi alla carriera e alla musica di Madonna. Che il
riferimento alla grande artista americana sia palesemente voluto, lo si evince
fin dall'ascolto del primo singolo ufficiale, dall'eloquente titolo
di Primadonna. Ma l'andamento dell'album tradisce anche una certa
propensione a non farsi sfuggire un pubblico più giovane, con citazioni
inequivocabili di quelle pop-singers al bubblegum, di cui Katy Perry
è la più nota capofila ( ascoltare il brano d'apertura intitolato,appunto,
Bubblegum Bitch ) . Il disco, nel suo sviluppo effervescente
e disimpegnato, è pieno zeppo di ganci melodici e di deja vù, tanto
che quasi tutti i dodici brani del lotto potrebbero facilmente candidarsi a
scalare la vetta delle charts. Eppure, nonostante le prurigini da classifica,
queste canzoni riescono a galleggiare su un livello compositivo accettabile,
che le rende piacevoli anche dopo ripetuti ascolti. Sempre ammesso, ovviamente,
che non cerchiate nulla che vi impegni particolarmente anima, cuore e cervello.
VOTO : 6
JON AMOR BLUES GROUP. – JON AMOUR BLUES GROUP
Genere : Blues
L’
inglese Jon Amor non è quello che può definirsi un chitarrista di primo pelo,
dal momento che sono anni che collabora come sessionista con svariati artisti
della scena blues. Questa volta però ha deciso di fare da solo, ha arruolato
gli amici di vecchia data Dave Doherty (chiatrra e cori), Chris Doherty (basso)
and Simon Small ( batteria) e ha rilasciato il suo primo album in studio. Che
altro non è se non la summa di amore musicale che dura da una vita : electric
blues senza compromessi, solido e granitico. L’originalità, ovviamente, abita
in un altro condominio. Eppure ciò che davvero piace di questo album è l’approcio
energetico ad alto voltaggio, la ruvidezza e la sporcizia dei suoni, le
ritmiche quadrate e primordiali. Riff graffianti e tanto sudore per dieci
canzoni che ricordano i primi Black Keys e i White Stripes più monolitici.
VOTO :
7
JACK
WHITE – BLUNDERBUSS
Genere :
Rock – Blues
Personalmente
ritengo che Jack White non sia solo uno dei migliori chitarristi in
circolazione ( per comprenderne la caratura tecnica è consigliata la visione
del dvd It Might Get Loud ) ma anche un geniale folletto. la cui creatività,
talvolta addirittura incontenibile ( vedi
casa madre White Stripes, e i progetti paralleli Dead Weather e The Raconteurs
), ha contribuito a rivatalizzare per originalità la vecchia ricetta del rock-blues.
Doveva quindi arrivare anche il disco solista che, per quanto possa risultare
strano, è un vero e proprio album d’esordio. Nel quale, l’ex leader dei White Stripes
infila tutto, ma proprio tutto, il proprio scibile musicale : hard rock alla Led
Zeppelin, blues, jazz, elettronica e chiarori pop. Il risultato è spiazzante e
occorrono parecchi ascolti per entrare in sintonia col disco : c’è la
tradizione ma c’è anche un chiave di lettura diversa, che guarda sempre al
futuro, infischiandosene dei rischi. Ed è forse la troppa eterogeneità dei brani a essere il limite di un album che a tratti sembra caotico e poco
centrato, e in alcune occasioni inutilmente verboso. Non mancano le belle
canzoni ( Sixteen Saltines su tutte ) ma i White Stripes erano davvero tutta un’altra
cosa. Ma questo, lo so,è un mio limite nostalgico che probabilmente non rende
giustizia al grande Jack.
VOTO :
6,5
Blackswan, venerdì 11/05/2012
7 commenti:
Jon Amor cade proprio a pennello..questo pezzo sprizza energia ed era proprio quello che ci voleva.
Grazie Nick!
A me piace Jack, al secondo posto Jon, Marina può anche uscire. Però mi baso solo su queste tre canzoni perché ora non posso fare troppe ricerche, e in realtà nemmeno alzare il volume quindi godo solo a metà, 'cammiseria.
A domani..
(queste pilloline sono utilissime)
Un altro fine settimana assicurato con la ricerca!! Conoscevo qualche brano di questa Marina, che se voleva assomiliare a Kate Bush, ne aveva l'acqua da correre sotto i ponti....Grazie caro il nostro cigno nero per tutto quello che ci regali...magica domenica per te! L'evaporata!!!!!!
Mi sono lasciata volutamente questo post per la mattina :))
Marina è carina, ha una voce interessante ma il pezzo è di un genere pop, troppo pop quasi "infantile".
I Jon AMOR sono davvero una potenza..
White non è nulla affatto male, ma decisamente poco idoneo alle mie necessità mattitutine, ma ti dirò che un ascolto anche nel pomeriggio sono curiosa di ridarglielo !
Buona giornata :)
solo 6 al disco di marina, uno degli album più entusiasmanti dall'inizio dell'anno?
io non ci sto! ahahah :D
Non ho ancora ascoltato gli album in maniera approfondita ma mi sembrano dischi di cui si può fare sicuramente a meno.
Peccato.... il brano holy water lo sentivo un po' mio ;-)))
Buona domenica.
Marina a nanna, poi Jon e poi Jack :)
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