Ain’t No Sunshine ( letteralmente : non c’è più sole )
non solo è uno dei più bei pezzi della storia della musica nera, ma
probabilmente anche una delle canzoni più famose di sempre. Prova ne sono le innumerevoli
cover che del brano sono state fatte nel corso degli anni ( almeno
centocinquanta ) da parte di artisti del calibro di Michael Jackson, Al Jarreau,
Leonard Cohen, Tom Petty, Sting, Tori Amos, etc. etc, e un filotto di
riconoscimenti tra cui spiccano due Grammy Award ( 1971 ,1972 ) e la menzione
da parte della rivista Rollig Stones fra le 500 migliori canzoni di tutti i
tempi ( duecentoottantesimo posto ).
Eppure, nonostante l’incredibile successo e la caratura di ever green, la
leggenda di Ain’t No Sunshine nasce quasi per caso, non è di certo il frutto di
programmazione o di strategie commerciali elaborate a tavolino. Nel 1971,
quando esce il disco d’esordio Just As I Am , Bill Withers è un giovane singer
di belle speranze, ma ancora non vive di musica. Suona per passione, ma nella
vita fa tutt’altro, è un operaio, costruisce componenti per i bagni del Boeing
747 e sviluppa il proprio talento nei ritagli di tempo. Però è’ bravo, incredibilmente
bravo, tanto che riesce a strappare un contratto alla Sussex Records e a farsi
produrre il disco da un guru affermatissimo quale Booker T. Jones ( quello di
Green Onions, per intenderci ). Il primo singolo tratto dall’album si intitola
Harlem ed è una gran bel pezzo, un crescendo r'n'b da strapparsi le mutande.
Eppure, a tutti, alla critica, ai dj e
soprattutto alla gente, piace la canzone incisa sul lato B di quel 45 giri. La
canzone è appunto Ain’t No Sunshine, un
soul acustico della durata di poco più di due minuti, che parla di abbandono, delle
ferite dell’anima, del dolore per la fine di una relazione (Ain't no sunshine when she's gone And this
house just ain't no home ). Withers la scrisse ispirandosi al film di
Blake Edwards I Giorni Del Vino e Delle Rose, graffiante dramma del 1962 (
interpretato da Jack Lemmon e Lee Remick ) che racconta di un amore sofferto e
ad alto contenuto alcolico. La canzone è semplice, diretta, immediata, e piace
proprio per il reiterarsi del tema principale e per quella banale strofa
centrale, in cui Withers canta ripetendo
per 26 volte, quasi fosse un mantra, la frase “ I Know “. In realtà il cantante riteneva il
pezzo assai debole proprio in quella parte : la reiterazione di “I know” era
inizialmente un riempitivo, messo lì, in attesa che Withers trovasse un verso
che fosse più adatto a esprimere la propria malinconia. Furono i musicisti
della band ( tra cui Donal “duck “ Dunn al basso e Al Jackson alla batteria ) a
insistere con il cantante affinchè lasciasse il brano così com’era. L’intuizione, com’è
noto, si rivelò azzeccatissima.
16 commenti:
La canzone è bella e la conosco benissimo. Ma ero assolutamente ignara dei retroscena. Soprattutto l'ispirazione al film del '62, che è una bellissima pellicola.
Conosco la canzone,ma quello che c'è dietro lo ignoravo. Grazie per avermelo fatto conoscere
Indiscutibilmente un pezzo immortale che continueremo ad ascoltare per sempre
Non si finisce mai di imparare!
150 cover, o forse più, sono un botto..non c'è nulla da fare..l'amore più è disperato e struggente e più "spacca". Questo è un pezzo immortale..a me piace molto, e quell'I know ripetuto più e più volte forse regala il vero senso e la giusta intensità al breve testo di questa canzone che potremmo definire appunto : breve, succinto e compendioso :)
Non sapevo che fosse ispirata a I giorni del vino e delle rose..ma quante ne sai ;) ??
Bacio e buona giornata :)
P.S. Mi è piaciuto molto questo post
Canzone che adoro e ascolto volentieri in questa versione.
Emozionante all'inizio, l'entrata della sezione ritmica e dalla chitarra elettrica arpeggiata, sul cantato e la chitarra acustica.bello.
Ma la tua - quella fatta con i tuoi post - é una vera, superba enciclopedia!
Complimenti ....ottimo post, e se posso permettermi, vorrei consigliare l'ascolto del mio disco preferito di Withers : "+Justments" dove in alcuni pezzi si può capire dove e da chi Ben Watt (E.B.T.G) abbia sfacciatamente attinto per il suo "North Marine Drive"
Come si fa a dimenticare una canzone del genere?
Peccato si dimentichi più facilmente l'autore...
Come fare a dimenticare nello stesso modo , un indimenticabile film come "I giorni del vino e delle rose", superbo bianco e nero del passato...
Come sempre sublime , Blackswan!!!!
La conosco! :)
E mi piace molto, naturalmente. La ripetizione sembra una droga, vorrei non finisse mai, e allo stesso tempo, quando finisce risolleva (mi risveglia quasi).
Non so quale sia la versione che conosco io, chissà quante ne conosco ;)
Una delle mie canzoni "nere" preferite....La ascolto, pero', nella versione di Al Green. Con quella voce, al contempo vellutata, calda e graffiante, ti penetra il cuore proprio quando ripete ossessivamente I Know I knw I know....
Gran scelta, Black :-)
@ Nocemoscata : Il film era piaciuto molto anche a me, come tutti quelli di Blake Edwards :)
@ Massi : bentornato caro massi :)
@ Euterpe : evergreen tra i più classici di sempre :)
@ Evil Monkeys : E tu lo dici a me ? Io ci prendo lezione sul tuo blog :)
@ Mary : non molte a dire il vero :)Fra un pò esaurirò la materia e sarò costrtto a scrivere di creme solari :)
@ Mr Hyde : solita impareggiabile disamina tecnica.Grande !
@ Adriano : Mai come la tua, caro Adri :)
@ Lysergicfunk : vado a cercarlo perchè mi manca. Grazie per la dritta :)
@ Nella : purtroppo da noi Withers è misconosciuto,anche se questa canzone la conoscono anche i muri :)
@ Elle : Ciao Ellina bella ! Splendida l'immagine del risveglio :)
@ Irriverent : finalmente ho rimediato alla dormita che ti sei fatta sul Bill Fay! :)
@ Black : L'idea non sarebbe male..io sono sempre molto indecisa sui solari da sceglierE..una adeguata "recensione", mi farebbe sicuramente comodo :D
@Black: ehm, il post su Fay non voleva essere d'ispirazione a chi ha problemi di sonno??
@ Irriverent : sei davvero irriverente, lo sai ? :))
Chi iooooooo?!!!!!
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