In circolazione fin dal 2008, gli inglesi Heaven's Basement hanno impiegato la bellezza di cinque anni per rilasciare Filthy Empire, a tutti gli effetti il loro album d'esordio. Non che in questi anni siano stati con le mani in mano : oltre a una lunga militanza in piccoli club, che ha loro permesso di crearsi un discreto seguito di appassionati del genere, i nostri eroi si erano già messi in evidenza con un paio di Ep di ottima fattura (Heaven 's Basements del 2008 e Unbreakable del 2001), grazie ai quali si sono conquistati la possibilità di aprire i concerti di gente del calibro di Bon Jovi e Alter Bridge. Eppure, nonostante riconoscimenti di critica e pubblico, gli Heaven's Basement hanno fatto non poca fatica a entrare nel giro che conta. Colpa, soprattutto, dei continui cambi di formazione che ne hanno pregiudicato una più rapida ascesa. Nel 2009, infatti, lascia il bassista Bob Randell, nel 2010 il cantante Richie Hevanz e nel 2011 il chitarrista ritmico Jonny Rocker. Solo l'anno scorso, non senza qualche fatica, la band ha trovato una struttura definitiva ed è riuscita a mettersi seriamente al lavoro per il primo full lenght album della carriera. Disco che, dopo ripetuti ascolti, merita l'attesa e gli sforzi profusi in questi cinque anni. Gli Heaven's Basement fanno proprio l'assunto, mutuato dal gioco del calcio, che il rock, nello specifico molto hard, non è uno sport per signorine. Filthy Empire fila via, dalla prima all'ultima delle dodici canzoni che lo compongono, a una velocità da capogiro: i ragazzi pigiano la tavoletta dell'acceleratore e non guardano in faccia a nessuno. Non disdegnano, certo, qualche gancio melodico, ma tengono alto il livello di sporcizia quel che basta per richiamare alla mente, di quando in quando, mostri sacri come i Guns 'n Roses ( Executioner's Day). Potente e gagliardo, sorretto da bei riffoni di chitarra che rappresentano l'essenza stessa del genere, Filthy Empire è un disco di cazzutissimo hard-rock per appassionati di headbanging ( provate, se ci riuscite, a stare fermi mentre ascoltate Fire,Fire o l'adrenalinica I Am Electric, un titolo un programma).Un gruppo da tenere d'occhio con molta attenzione, soprattutto se nella vostra discografia fanno bella mostra gli album dei Danko Jones, dei Foo Fighters e dei citati Alter Bridge.
VOTO : 7,5
Blackswan, giovedì 28/02/2013