Sono almeno dieci anni che Paddy McAloon non sta
bene. Problemi di salute che hanno inciso profondamente su vista e udito, tanto
da renderlo ostaggio di ospedali, cure invasive e una vita vissuta nel
quasi anonimato, lontano dai riflettori dello star system. Nonostante ciò,
Paddy non ha perso la capacità di scrivere splendide canzoni pop, proprio
come succedeva ai bei tempi andati, quando, a metà degli anni '80, i Prefab
Sprout scalavano le classifiche di mezza Europa con un pugno di singoli
irresistibili. La stagione del successo però durò pochissimo, tanto
che ho sempre pensato a McAloon come a uno di quei songwriters di nobile stirpe
(tipo Roddy Frame, Vini Reilly e Lloyd Cole, per intenderci) incompresi da gran
parte del pubblico e invisi alla dea bendata, che distribuisce con
leggerezza favori ai mediocri e talvolta è invece spietata nel relegare i geni
a un contesto di nicchia. Swoon, Steve McQueen, Jordan : The Comeback, solo per
citare i migliori, erano dischi di una bellezza tanto cristallina
da elevarsi dal contesto temporale in cui furono generati, per diventare
testi paradigmatici di come si dovrebbe scrivere una canzone pop. Peraltro, la scrittura
di McAloon, dopo trent'anni di carriera, sembra non aver perso un grammo dello
smalto che rendeva Couldn't Bear To Be Special, Appetite o When Love Breaks
Down autentiche gemme di aggraziato romanticismo. E ad ascoltare questo
Crimson/Red, composto di brani, alcuni recenti, altri risalenti agli anni '90,
vien da pensare a quanto sia ancora ricolmo di tesori lo scrigno del cantante
originario di Durham. Dieci canzoni, tutte scritte e suonate dal solo McAloon,
che mettono in fila gli aspiranti poppettari dell'ultimo decennio, a cui un
tale concentrato di raffinatezze melodiche deve apparire un'impresa titanica da
realizzare, qualcosa di simile ad affrontare la maratona di New Yok
indossando calzettoni di spugna e infradito. McAloon, invece, inanella in scioltezza
colpi di genio (la sirena della polizia nell'iniziale The Best Jewel Thief In
The World) e carezzevoli filastrocche consacrate da imprimatur divino (The
Old Magician), dimostrando, se mai ce ne fosse bisogno, che nonostante gli
acciacchi il migliore resta sempre lui. Un pò vecchio mago e un pò
ladro di gioielli, esattamente come nei titoli delle due canzoni poc'anzi citate. Grazie di
nuovo, Paddy, e torna presto a trovarci.
VOTO : 8
Blackswan, 05/11/2013
10 commenti:
OOOOOh yes. Un altro gruppo della mia adolescenza. "Appetite" mi stimolava un po' la peristalsi intestinale, ma "When love breaks down" mi piaceva molto. Brao!
Ancora tremendamente attuali, con un pop assolutamente raffinato e per niente commerciale...
Bravi!
Buona serata caro Blacky:::)))
Non so perchè, nonostante la leggerezza e il ritmo, questo pezzo mi mette addosso una leggera tristezza...
Li ricordo come colonna sonora delle prime fantasie amorose. Non andate a buon fine, la maggior parte di esse.
Il mago è tornato, per chi sa ascoltare questo disco è un altro passettino verso la rivelazione della perfetta canzone pop. Un grande ritorno con canzoni chiuse nel cassetto, chissà quanta bellezza ci regalerà ancora se decidesse di cantare materiale nuovo.
Steve Mc Queen ce l'avevo, era un periodo in cui ero un po' sbandato, avevo comprato anche Meat is murder degli Smiths e altre cose così.
Poi per fortuna Paul Di'Anno degli Iron Maiden mi è apparso in sogno e mi ha detto di smetterla subito.
Però i PS erano un bel gruppo, nel loro genere.
Non sapevo dei guai di salute di Mc Aloon, ma che età ha?
@ alla base : ahahahah ! A me piacevano tuttm devo dire la verità. li ho visti dal vivo al rolling stones, durante quel tour, e fu un gran concerto.
@ Nella : proprio così ! :)
@ Gioia : effetivamente, si, si coglie un pò di malinconia dandy.
@ El Gae : pure le mie, anche senza colonna sonora :)
@ Harmonica : alcune canzoni sono recentissime, altre invece risalgono ai '90. ma pare abbia ancora tantissime cose nei cassetti.
@ Ezzelino : Paul Di Anno nel 1985 aveva già smesso da un pò di accompagnarsi agli Iron Maiden, sui cui taccio, perchè mi piacciono poco e non sarei obiettivo.Non un grande consiglio quello di Di Anno, non fosse altro perchè gli Smiths, che hanno inciso profondamente sulla storia della musica rock, sono di tutto un altro pianeta. :) Paddy è del 1957.
Uno dei miei gruppi preferiti. Gran bel disco . Molto meglio del precedente nel quale Paddy si era dimenticato un po' di strumenti ... Resta il miglior songwriter della sua generazione.
@ Maurilio : forse, gli è superiore solo Paul Weller. Comunque, un grandissimo.
Black, Di'Anno è stato, è e sempre sarà il cantante degli Iron, prescindendo da quando se ne è andato.
Del resto, vedila al contrario:
se mi fosse apparso Morissey, magari mi avrebbe detto di smetterla con il metallo.
Ognuno ha le apparizioni che si merita...
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