Mettiamo le mani avanti e anticipiamo i possibili
detrattori. Si, è vero, Willie Nelson ha ottanta anni compiuti, quindi è
vecchio; si, è vero, questo è un disco (prevalentemente) di musica country,
l'unico genere che suona più datato del blues; e poi è un disco composto quasi
esclusivamente di cover, particolare che fa pensare immediatamente al raschio
del barile artistico. Non ultimo, ed è altrattanto vero, To All The
Girls...è un disco di duetti maschile/femminile (un classico del country),
operazione il cui rischio, alla lunga (qui, i duetti sono
diciotto) finisce per frantumare gli zebedei, soprattutto se ti mancano
padronanza della materia e originalità. Fatto l'avvocato del diavolo, torno a
essere obiettivo, dal momento che la musica, così mi hanno insegnato, vive di
un'unica, basilare dicotomia, e cioè quella fra musica buona e musica
scadente. Così, questo nuovo lavoro di Nelson, a prescindere da ogni valutazione
anagrafica e di classificazione, ci interessa solo ed esclusivamente per ciò che è realmente, e cioè un grande disco.
Anche perchè questa idea di un album al femminile, Willie se la stava studiando
da qualche anno, e finalmente, dopo averla perfezionata, l'ha portata
a compimento in un momento in cui, come successe a Johnny Cash al limitare
della propria esistenza, sta partorendo alcuni dei dischi migliori di una
carriera ormai quasi sessantennale. Merito anche di Buddy Cannon, produttore
con cui Nelson lavora ormai da tre anni, e di una scaletta brillantissima, tanto
per l'azzeccata scelta dei brani che delle partners artistiche. Basta
ascoltare l'iniziale From Here To The Moon And Back, dolcissima ballata
condivisa con Dolly Parton, altra stella luminosa del country, per
comprendere quanto alto sia il livello di queste canzoni. Le sorprese non
mancano certo e si succedono una dietro l'altra, senza soluzione di continuità,
lasciando l'ascoltatore a volte piacevolmente sorpreso (il super classico di
Elvis Presley Always On My Mind cantata in condominio con Carrie
Underwood e la jazzata Far Away Places con Sheryl Crow), altre emozionato alle
lacrime. E' il caso, questo, di Grandma's Hands di Bill Whiters, proposta
insieme a una strepitosa Mavis Staples, di No Mas Amor, ballata mariachi che
un'intensa Allison Krauss rende sublime, e della rilettura di Dry Lightning, da
The Ghost Of Tom Joad di Bruce Springsteen, cantata insieme a una sempre
brillante Emmylou Harris. Ma il meglio di To All The Girls.. arriva verso la
fine, quando Nelson, insieme alla figlia Paula, reinterpreta, e non è la prima
volta che succede, Have You Ever Seen The Rain dei Creedence. Rallentata,
dolcissima, struggente, di sicuro la miglior cover mai fatta del capolavoro di
Fogerty. In punta di plettro e col cuore in mano.
Voto: 8
Blackswan, mercoledì 18/12/2013
8 commenti:
GRAZIE
@ Tentare, nuoce; a Willie Nelson :)
Lo sto ascoltando anch'io :)
@ Monty : Grande ! :)
E' un grande niente da dire.Che bella versione on the road della canzone dei Credence..
@ mr hyde :vero che e' bellissima ? Non smetto di ascoltarla.
prendo appunti come al solito...
Willie Nelson è un mio vecchio e grande amore e questo album lo ho chiesto (con altri trenta, circa) a Babbo Natale...
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