Per raccontare bene
un artista come Damien Jurado forse conviene partire dalla fine e ricordare che
una sua canzone compare nella colonna sonora di La Grande Bellezza di Paolo
Sorrentino, pellicola appena premiata con un Oscar. Una soddisfazione
importante che arriva dopo circa vent'anni di carriera e la bellezza di dodici
dischi in studio (più un live) compreso quest'ultimo che, non è un caso,
dimostra fin dai primi ascolti di essere un lavoro eccellente, forse addirittura
il migliore della lunga carriera di Jurado. Un momento di grazia, insomma,
maturato, è il caso di sottolinearlo, dal sodalizio con il produttore e
multistumentista, Richard Swift (sodalizio iniziato nel 2010 con il
convincente Saint Bartlett), che ha saputo arricchire le prospettive artistiche
di Damien, aggiungendo al bagaglio folk- rock del musicista (spesso
sviscerato con tensione malinconica e approccio lo-fi) un tocco di
alternative pop e spezie delicatamente psichedeliche (un titolo come Brothers
And Sisters Of The Eternal Son è in questo senso volutamente esplicito).
Basta ascoltare l'inizale Magic Number, che apre una scaletta breve
(trentacinque minuti circa) ma intensa, per capire quanto sia ricca di
colori la tavolozza usata da Jurado. Il quale, finalmente e
definitivamente, riesce a smarcarsi da paragoni impropri con Elliott Smith
e Nick Drake, creati,a dir la verità, un pò troppo
frettolosamente, per affermare un songwriting davvero particolare,
fantasioso, a tratti anche sperimentale. Una scrittura compositiva, inssomma,
che se proprio deve essere oggetto di accostamenti, sarebbe più logico
avvicinare a quella di Beck o addirittura a quella, ancor più
affabulante, del miglior Sufjian Stevens. C'è un pò di tutto in questo
disco (folk, pop, blues) e tutto suonato con convinzione e intelligenza,
come dimostrano la già citata Magic Number, l'immensa Silver Timothy (che
ammicca a ritmiche sudamericane) o la lunga (il doppio della durata delle altre)
e quasi lisergica Silver Donna. Un album che corona una carriera di tutto
rispetto e che si propone come trampolino di lancio per un futuro che, con
queste premesse, sarà luminosissimo.
VOTO:
7,5
Blackswan, giovedì 06/03/2014
2 commenti:
Anche la voce è simile a quella di Sufjians Stevens.Comunque sia mi piace.
ho ascoltato per il momento solo 2 pezzi dell'album che mi hanno decisamente convinto, spero bene anche per il resto del lavoro.
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