sabato 1 novembre 2014

CROBOT- SOMETHING SUPERNATURAL




Drizzino le antenne tutti gli amanti dell’hard rock, perché questa nuova fatica dei Crobot riserverà loro davvero una piacevole sorpresa. Questo quartetto di stanza a Pottsville, Pennsylvania, è in circolazione dall’estate del 2008. Dopo un’Ep uscito nel 2012 (The Legend Of Spaceborne Killer) recensito molto bene dalla critica specializzata, i Crobot sono entrati nuovamente in sala di registrazione e hanno dato alle stampe, pochi giorni fa, il loro primo full lenght. I ragazzi non hanno tutte le rotelle al loro posto, dal momento che si ostinano a sostenere di non essere umani ma alieni provenienti dallo spazio. Da qui, il nome della band e certi estemporanei (e risibili) inserti elettronici, volti a creare suggestioni dal sapore fantascientifico. Anticipato da un singolo bomba intitolato Nowhere To Hide (brano che ha scalato le classifiche dei più importanti programmi radiofonici americani), Something Supernatural, a prescindere dalle velleità “spaziali” della band, è un cazzutissimo disco di solido hard rock che vi terrà incollati allo stereo per ripetuti ascolti. Siamo dalle parti di sonorità che inevitabilmente si richiamano agli anni’70 (a questo punto pare scontata la citazione dei Led Zeppelin), rilette però con passione e con un entusiasmo filologico che ha indotto molti ad accostare questi quattro ragazzi ai Wolfmother del disco d’esordio. In realtà, il suono vira talvolta verso certi afrori southern, che ci permettono un accostamento, non troppo azzardato, ai Black Crowes più duri (il singolo sopra citato ne è l’esempio più lampante). Groove trascinanti, il consueto debordante utilizzo di riffoni pesi e assoli al fulmicotone, e soprattutto la voce davvero notevole Brandon Yeagley, uno che se la può giocare tranquillamente con tutti i migliori vocalist di genere, Myles Kennedy in testa. 

VOTO: 7





Blackswan, sabato 01/11/2014

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