Amore a primo ascolto per
questi cinque ragazzi provenienti da Western, North Carolina. Amore per un
suono, clamorosamente americano, ma anche amore per una band che sa rileggerlo
con gusto personale e una buona dose di originalità. In circolazione dal 2008,
i Big Daddy Love hanno all’attivo quattro album in studio (compreso quello di
cui stiamo parlando) e un live datato 2013 (Live At Zyggy’s), in cui propongono
una miscela che loro stessi definiscono Appalachian Rock. Già, perché nonostante
provengano dal North Carolina, stato americano che ha dato i natali a tanti
gruppi di matrice prevalentemente folk e bluegrass (Avett Brothers, Chatam
County Line, etc) i nostri, pur non disdegnando i suoni delle radici, premono il
piede soprattutto sull’acceleratore del rock (per intenderci: una delle cover
che fa parte della loro scaletta live è Sweet Child O’ Mine dei Guns n’ Roses).
This Time Around è quindi composto da dodici canzoni dall’ossatura quasi
esclusivamente elettrica, in cui il rock propriamente detto si fonde con
sonorità blues e accenti country, e in cui la Stratocaster di Joseph Recchio,
sempre in bella evidenza, e una certa propensione alla jam ci ricordano che da
queste parti ha lasciato la propria influenza anche l’Allman Brothers Band. Ma
il segno distintivo dei Big Daddy Love è la presenza fra le fila del quintetto
di un banjoista stratosferico, Brian Swenk, che determina col proprio strumento
quello che è il marchio di fabbrica del gruppo. Il banjo si contrappone alle
chitarre, le asseconda, duetta, crea le stratificazioni sonore da cui decollano
le sei corde e ruba la scena prendendosi lo spazio per tecnicissimi assolo, in
un interplay tanto equilibrato quanto suggestivo. Il risultato finale è un
disco che non perde un colpo dalla prima (il rock blues spigoloso di Nashville
Flood) all’ultima canzone (la title track, una ballata agrodolce che ci conduce
nel cuore dell’America sudista): in mezzo un repertorio musicale con un filo
conduttore ben delineato, ma al contempo assai variegato. Troverete quindi il
gospel elettrico di Kerosene (Allman docent), il rock’n’grass (!) di Smoke
Under The Water (ascoltate che tecnica possiedono questi ragazzi!), il reggae
al banjo di Home No More e Every Other Day, superlativo ballatone elettrico in
cui banjo e chitarra elettrica si rincorrono per ben sette minuti di autentica
goduria. Sono pronto a scommetterci la ghirba, che This Time Around riuscirà a
entrare nel cuore sia di coloro che amano un suono più decisamente roots che di
quanti, invece, apprezzano sonorità più marcatamente rock. Una sorpresa, un
super disco.
VOTO: 8
Blackswan, domenica 02/11/2014
2 commenti:
Io mimeraviglio sempre di come tu riesca ad essere sempre presente, costante, negli ascolti, nelle proposte, nella preparazione. Insomma si può sempre discutere sui voti,sulle recensioni... ma chi se ne importa,alla fine.
Chapeau!!
@ Evil: Questo è solo un gioco e i voti(e le recensioni) sono una delle regole del gioco. Come per te, la musica è una parte della mia vita, probabilmente la migliore. Regalarla agli altri, a prescindere da come lo faccia,bene o male (probabilmente male)da un senso a tutto :)
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