E' il 6 agosto del 1972 quando l'Allman Brothers Band
suona al prestigioso Hollywood Bowl di Los Angeles. La data è una sorta di
crocevia fra le due grandi tragedie che hanno sconvolto la carriera del gruppo.
All'apice del successo mondiale, infatti, ed esattamente il 29 ottobre del
1971, il chitarrista Duane Allman, durante una pausa delle prove per la
registrazione del nuovo album, Eat The Peach, perde la vita, a bordo della
sua Harley Davidson, schiantandosi contro un camion. L'11 novembre del
1972, e a soli tre isolati di distanza da dove perse la vita Duane, Berry
Oakley, bassista della band, decede per un incidente d'auto che sembra la
fotocopia di quello avvenuto quasi un anno prima. Nel lasso di tempo che separa
i due avvenimenti, il gruppo vive un momento particolarissimo: da un lato,
il successo ottenuto con il leggendario Live al Fillmore East
(1971) e la pubblicazione, a febbraio del 1972, di un altro
capolavoro (il citato Eat The Peach), che schizza al quarto posto di BillBoard
200; dall'altro, non solo la difficile 'elaborazione del lutto per la perdita
(incommensurabile) di un uomo e un musicista come Duane, ma anche i seri
problemi con le droghe che affliggevano tutti i membri del gruppo,
peraltro costretti a lunghe pause di riabilitazione, mettono a rischio il
futuro della band. Questa registrazione radiofonica del concerto tenuto
all'Hollywood Bowl è quindi una testimonianza dall'imprescindibile rilievo storico
perchè fotografa gli Allman nel momento di reazione a un periodo delicatissimo
della carriera. Organico a cinque e scaletta come sempre memorabile
(Whipping Post, In Memory Of Elisabeth Reed, One Way Out, Stormy Monday, e
Trouble No More, fra le altre), la band sale sul palco con una carica e
una lucidità che non ha nulla da invidiare ai mitici giorni del Fillmore. A
coronamento di una serata magica (e questo è il secondo motivo di pregio del
cd), un giovane Johnny Winter, reduce qualche anno prima dal successo di
Woodstock e dalla pubblicazione del leggendario Johnny Winter And (1970),
raggiunge la ABB per un infuocato bis. Insieme al chitarrista albino, la band
si lancia in due trascinanti cover di Chuck Berry (Johnny B. Goode) e
Elmore James (Dust My Broom), che faranno leccare i baffi a tutti i fans della
band. Unico neo di questa golosa pubblicazione è la qualità audio della
registrazione che non supera gli standard del bootleg e che farà storcere il
naso ai puristi del suono.
VOTO: 7
Blackswan, martedì 02/12/2014
2 commenti:
In effetti l'audio non è eccezionale, tuttavia si avverte l'atmosfera dei concerti dal vivo che mai potrà essere ricreata anche con perfette registrazioni dal vivo!...e le tracce sono tutte capolavori.
@ mr. Hyde: Quella ABB non aveva eguali al mondo :)
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