Ho iniziato a seguire i Ministri nel 2009, in
concomitanza all'uscita del loro secondo full lenght, Tempi Bui, rimanendone
positivamente impressionato. Quell'album proponeva una miscela di pop rock ben
equilibrata, alternando momenti più morbidi e dal mood malinconico, ad altri
più grintosi e potenti.Il tutto, nobilitato da testi qualitativamente superiori
alla media e dagli interessanti contenuti socio politici (Diritto Al
Tetto, Bevo, La Ballata Del Lavoro Interinale, etc). Una formula,
questa, che aveva funzionato alla perfezione, tanto che i due
album successivi, Fuori (2010) e Per Un Passato Migliore (2013), riproponevano,
più o meno, lo stesso suono e i medesimi concetti. Cultura Generale, quinto
lavoro in studio della band milanese, continua sulla falsa riga dei precedenti,
dimostrando che i Ministri, nel corso di questi sei anni, sono riusciti a
mantenere un proprio stile identificativo (la voce di Autelitano in questo
senso aiuta molto), senza tuttavia produrre quello scarto di originalità e
fantasia in grado di alzare il livello del tiro. Anzi. Questo nuovo lavoro
certifica un passo indietro e una certa stanchezza compositiva, sia a livello
musicale che testuale. Le dodici canzoni si muovono in territori pop
di derivazione brit, ostentano a colpi di chitarra una ruvidezza rock
di facciata, rumorosa ma innocua e, complici anche le liriche un po’ banali e
pasticciate, sembrano scritte apposta per suggestionare un target di
pubblico post adolescenziale. Non mancano ovviamente momenti brillanti,
quali la title track, l'iniziale Cronometrare La Polvere (forse l'unico brano capace
di entrare veramente in testa) e Idioti, riuscita invettiva sociale. Ma si
tratta di eccezioni in un contesto di moduli triti e ritriti e di emozioni appiattite
sul minimo sindacale. Forse sono io a essere troppo vecchio e a non
capire; oppure, semplicemente, questo è lo stato dell'arte di una scena
alternative italiana che, salvo rarissimi casi, continua a replicare sè stessa,
senza inventare più nulla. A volte la cultura generale non basta: bisogna
approfondire.
VOTO: 6
Blackswan, mercoledì 23/09/2015
4 commenti:
ho provato ad ascoltarlo ma ho mollato subito.
;)
ciao
@ Andrea: diciamo che io ho rsistito un pò di più :)
OSCENI
@ Giuseppe: mi piacciono i tuoi commenti sempre articolati e sapidi di ironia.:)
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