domenica 21 febbraio 2016

BUNUEL – A RESTING PLACE FOR STRANGERS



Se questo paese possiede ancora un briciolo di credibilità musicale a livello internazionale, lo si deve in parte ai due signori che sono a capo di questo progetto, ostico e anche agnostico.  I Bunuel sono composti infatti da Xavier Iriondo, chitarrista, sperimentatore, membro di una delle realtà più stimolanti del panorama rock alternative italiano, gli Afterhours, e da Pierpaolo Capovilla, funambolico leader dei Il Teatro Degli Orrori, ed ex componente dei One Dimensional Man, qui però in veste non di cantante, ma di bassista. A loro si aggiungono il batterista Bunuel Franz Valente (Teatro Degli Orrori), e il cantante Eugene S. Robinson, già voce degli Oxbow, cattivissima noise band californiana, di cui consiglio vivamente di andarvi a recuperare qualcosa. Con un pedigree di tal fatta, i Bunuel allestiscono una scaletta di nove canzoni di arrembante hardcore, in cui la chitarra manipolata, effettata e strafatta di Iriondo trova un connubio naturale con l’armamentario affilatissimo di cattiverie assortite che, ormai da un ventennio, anima i progetti musicali di Capovilla. Ritmica assassina, distorsioni a nastro, riff fulminanti e un mood da apocalisse imminente sono le caratteristiche di un disco disturbante, che trova ulteriore segno distintivo nel cantato allucinato di Eugene S. Robinson, uno che gira con il santino di David Yow dei Jesus Lizard nella tasca dei jeans. Ed è proprio al grande gruppo chicagoano che i Bunuel posso essere accostati, anche se, a ben ascoltare, la chitarra di Iriondo aggiunge quel quid ulteriormente destabilizzante, che smarca la band da ogni sospetto di pedissequo citazionismo. Se amate i sapori forti e la ferocia è una costante dei vostri ascolti, A Resting Place For Strangers è il disco che fa per voi; qualora necessitiate anche solo di un briciolo di melodia, tenetevi alla larga, perché qui non si scherza un cazzo.

VOTO: 7





Blackswan, domenica 21/02/2016

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