Se questo paese possiede
ancora un briciolo di credibilità musicale a livello internazionale, lo si deve
in parte ai due signori che sono a capo di questo progetto, ostico e anche
agnostico. I Bunuel sono composti
infatti da Xavier Iriondo, chitarrista, sperimentatore, membro di una delle
realtà più stimolanti del panorama rock alternative italiano, gli Afterhours, e
da Pierpaolo Capovilla, funambolico leader dei Il Teatro Degli Orrori, ed ex
componente dei One Dimensional Man, qui però in veste non di cantante, ma di
bassista. A loro si aggiungono il batterista Bunuel Franz Valente (Teatro Degli
Orrori), e il cantante Eugene S. Robinson, già voce degli Oxbow, cattivissima
noise band californiana, di cui consiglio vivamente di andarvi a recuperare
qualcosa. Con un pedigree di tal fatta, i Bunuel allestiscono una scaletta di
nove canzoni di arrembante hardcore, in cui la chitarra manipolata, effettata e
strafatta di Iriondo trova un connubio naturale con l’armamentario
affilatissimo di cattiverie assortite che, ormai da un ventennio, anima i
progetti musicali di Capovilla. Ritmica assassina, distorsioni a nastro, riff
fulminanti e un mood da apocalisse imminente sono le caratteristiche di un
disco disturbante, che trova ulteriore segno distintivo nel cantato allucinato
di Eugene S. Robinson, uno che gira con il santino di David Yow dei Jesus
Lizard nella tasca dei jeans. Ed è proprio al grande gruppo chicagoano che i
Bunuel posso essere accostati, anche se, a ben ascoltare, la chitarra di
Iriondo aggiunge quel quid ulteriormente destabilizzante, che smarca la band da
ogni sospetto di pedissequo citazionismo. Se amate i sapori forti e la ferocia
è una costante dei vostri ascolti, A Resting Place For Strangers è il disco che
fa per voi; qualora necessitiate anche solo di un briciolo di melodia, tenetevi
alla larga, perché qui non si scherza un cazzo.
VOTO: 7
Blackswan, domenica 21/02/2016
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