Sfuggiti ai radar del rock
che conta, i Badge & Company hanno vissuto una breve stagione creativa a
metà degli anni ’70, per poi essere risucchiati, rapidamente e definitivamente,
nella coltre oscura dell’oblio. Peccato, perché questa band formatasi ad
Augusta (Georgia) nel 1976, aveva numeri vincenti, come dimostra il loro unico
(e pressoché introvabile) full lenght, datato 1977. In piena epoca punk, i
Badge & Company procedono in direzione ostinata e contraria, elaborando,
con accenti anche originali, la classica formula del power trio, che aveva
portato al successo tanti illustri predecessori (Cream, Taste, ZZ Top, etc).
Terry D. Williams alla chitarra solista e ai cori, Virgil Eugene Martin alla
batteria e Randy E. Cowan alla voce e al basso si chiudono nei Charity Recording
Studios di Tulsa (Oklahoma) e in un solo giorno, il 19 febbraio, registrano in
un’unica sessione un disco d’esordio incandescente (che, come accennato, non
avrà però alcun seguito). In scaletta, nove canzoni che le pochissime fonti
rinvenute in rete definiscono come classico rock blues in salsa psichedelica.
In realtà la proposta è ben più varia, e i B&C traggono ispirazione anche
dal rock’n’roll delle origini, dal country, dalla tradizione southern,
rielaborando il tutto in brani, la cui costruzione, talvolta, sfugge alle
regole della canzone convenzionale. It’s A Cryin’ Shame apre le danze con un
rock blues possente e il basso di Cowan martella a sangue al cospetto del nume
tutelare Rory Gallagher. I due minuti e mezzo di What A Day For A Drive
strapazzano di anfetamine il più classico dei rock’n’roll, tanto da far
sembrare George Thorogood e i suoi Destroyers un gruppo di arzilli vecchietti
alle prese con una partita a scacchi. Ship Me On The Frisco cambia rotta verso
un country rock da cazzeggio, una sorta di divertissement semi alcolico (con
tanto di jodel finale) per ribadire le ingombranti radici sudiste. Why, invece,
allunga il minutaggio fino a quasi sette minuti, dimostrando le inclinazioni
psichedeliche della band in un mid tempo ad alta elettricità che testimonia
tutte le doti del combo: sei corde a dettar legge e tre musicisti grezzi,
ruvidi, appassionati, che aggrediscono la bella melodia appena tratteggiata inventando
un inaspettato finale noise, con solo di batteria a chiudere le danze. Rockin ’n’
Rollin rende omaggio ai Cream più duri, mentre ’56 Chevrolet si fa beffe dell’inizio
a cappella in chiave gospel di Cowan, per ripartire sparata in un lercio
rockabilly che si stoppa nel medley con Slow Me Down, classicissimo ballatone
blues, in cui la chitarra di Williams miagola come un’ossessa. La successiva I
Left A Message è un numero da fuori di testa, chitarra hendrixiana, ballatone
sghembo da ultima pinta di birra e poi un improvviso stacco country tanto
improbabile quanto esilarante. Chiude il lotto For You, che mi piace immaginare
come una sorta di dedica a tutti quegli appassionati che hanno avuto la fortuna
di recuperare un disco disperso ormai da quasi quarant’anni nelle pieghe del
tempo. Testo programmatico lungo quasi quattordici minuti, For You è una sorta
di suite che convoglia tutto il Badge & Company pensiero: rock blues di
nobile stirpe (i Cream aleggiano su gran parte del brano), impetuose
accelerazioni e rallenties lisergici in cui Williams alterna arpeggi e assoli
senza soluzione di continuità. Sporchi, lo-fi, basilari, i tre ragazzi della
Georgia imbastiscono un disco tutto sangue e sudore, che pur muovendosi in
territori noti al mondo anglosassone (i continui riferimenti al rock blues
britannico e al southern più essenziale si sprecano) offre alcuni scarti di
inventiva che lo rendono gustoso e tutt’altro che monocorde. Avessero avuto più
tempo per ragionare su alcune intuizioni (e avvantaggiandosi di una produzione
meno artigianale), forse staremmo scrivendo di una band di ben altra caratura;
invece, i Badge And Company sono stati un’effimera cometa transitata
rapidissima nel firmamento delle stelle del rock. Recuperare questo disco è
però un piacere che gli amanti del genere non possono lasciarsi sfuggire.
Estemporanei e divertentissimi.
Blackswan, martedì 15/11/2016
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