"C'è un certo Silvio Berlusconi che ha
un'esperienza di nove anni al governo del Paese, che ha presieduto per tre
volte il G7 e il G8 ed è ritornato disponibile...E con la carenza di personaggi
che c'è...io sono assolutamente disponibile".
A Roma direbberero: aridaje. Non è passata nemmeno una
settimana dalla fatidica riabilitazione politica che già Silvietto mostra segni
di insofferenza per la "cosa" giallo-verde. Per il nonnetto di Arcore
l'asse Di Maio -Salvini rappresenta, più che un accordo per un possibile
governo, una sorta di accozzaglia perlopiù perniciosa. E non soltanto per
l'intesa personale che lega i due giovani leader, quanto per la convergenza su
alcuni punti del contratto di governo. Roba forte, come la legge sul conflitto
di interessi, che se passasse, toglierebbe il sonno al povero Silvietto da poco
incappato in un altro rinvio a giudizio per l'accusa di corruzione nell'ambito
del procedimento Ruby-ter. Poche frecce nell'arco del Riabilitato e molte nubi
all'orizzonte. Lo spauracchio di elezioni sarebbe un calice ben più amaro da
bere: l'potesi di superare di poco lo sbarramento del 3% non è poi tanto
peregrina e dunque Silvio cova qualcosa. Vedremo quale altro coniglio estrarrà
dal cilindro nei prossimi giorni. Se mai si dovesse ritornare alle urne, spero
fortemente che gli italiani (non tutti, per fortuna) non siano colti da
improvvisa amnesia e tengano bene a mente i 25 anni di interessi privati, di
leggi ad personam, di immoralità dilagante, di frodi fiscali, di corruzione e
contiguità con la mafia. Se non fossimo in Italia, sarebbe stato sufficiente
una bagatella qualunque per accompagnare un simile soggetto fuori dalla porta.
Sosteniamo dunque chi si appresta all'arduo compito di governare questo Paese.
Ciò che conta è un risveglio della società civile: la restituzione della
dignità a un popolo da tempo defraudato non è più differibile.
Cleopatra, lunedì 21/05/2018
Nessun commento:
Posta un commento