Quando Matteo
Salvini fa ricorso all'espressione paternalistica e apparentemente rassicurante
"ve lo dico da papà" , significa che ha appena sganciato un
razzo katiuscia, il cui effetto dirompente si propaga ormai oltre il confine
nazionale. Se prima da leader di partito si limitava a boutade propagandistiche
capaci di rinvigorire gli ardori dei seguaci del dio Po, Salvini ora in veste
di Ministro dell'Interno e di vice Premier, con la tecnica della "sparata
al giorno", sta indiscutibilmente mettendo in serio pericolo l'intera
ossatura dell'Unione Europea. Finalmente, pensa la stragrande maggioranza degli
italiani almeno stando agli ultimi sondaggi.
Chissà, forse non
tutti i Salvini vengono per nuocere: se riflettiamo agli anni di assoluta
sottomissione italiana ai diktat europei, specie in tema di immigrazione e di
gestione solitaria del fenomeno, l'avvento del pugnace Matteo ha quantomeno il
senso di rimettere in discussione alcuni temi scottanti. Ma un conto è porre il
focus sull'emergenza umanitaria senza perdere di vista i valori della
solidarietà e inclusione, un altro è intervenire a gamba tesa con idee balzane
e pericolosissime come quella del censimento dei rom per "vedere chi,
come, quanti".
Il pirotecnico
ministro in preda a manifesta bulimia di visibilità mediatica, si aggiudica le
prime pagine dei quotidiani un giorno con una sortita sui rom, e in quello
successivo con la tesi sull'inutilità dei dieci vaccini obbligatori per poi
approdare alla madre di tutte le farneticazioni: togliere la scorta a Roberto
Saviano. Nulla di nuovo sul fronte occidentale. Già in passato Salvini aveva
sputato veleno sullo scrittore. "Se andiamo al governo, gli leviamo
l'inutile scorta. Che dite?" scrisse in un post nell'agosto del
2017.
E se la sedicente
sinistra apostrofa tali episodi come atti di bullismo politico, ricordo che
anche l'ex pm antimafia Antonio Ingroia è stato privato della scorta dopo 27
anni. E nel silenzio generale. Ma è ormai fin troppo chiaro che le critiche che
oggi muove il Pd, o quello che rimane, non sono altro che un modo per distrarre
la mente dall'irreversibile crisi ideologica e identitaria.
Cleopatra, lunedì
25/06/2018
P.S. Il Meglio del
Peggio va in vacanza e vi dà appuntamento a settembre.
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