Carl, il fratello minore, se ne è andato da tempo in Minnesota dove è diventato imprenditore e da allora di lui non è arrivato che l'eco del suo successo. Ma ora che Carl è inaspettatamente tornato con il grandioso progetto di costruire un hotel e trasformare il paese in una località turistica, Roy si trova di nuovo a doverlo difendere dall'ostilità e dai sospetti degli altri. Come quando erano ragazzi, Roy cerca di proteggere Carl, ma suo malgrado si ritrova risucchiato in un passato che sperava sepolto per sempre. Dall'incontrastato maestro del crime scandinavo – 40 milioni di copie nel mondo – un thriller sulle menzogne, i segreti, i tradimenti nascosti dietro la rassicurante facciata della vita familiare.
Non aspettatevi nulla di quello che fino a oggi conoscevate di Jo Nesbo, perché con Il Fratello, infatti, lo scrittore norvegese, cambia completamente registro. Scordatevi Harry Hole, dunque, scordatevi Oslo, scordatevi i serial killer, scordatevi l’indagine, scordatevi, insomma, il più classico dei thriller dai ritmi palpitanti e dai continui colpi di scena a cui vi eravate abituati.
Nesbo abbandona, dunque, la propria comfort zone, sceglie come ambientazione la montagna del nord della Norvegia, scrive un romanzo che potremmo definire “americano” (la location ricorda il Montana, gli States sono richiamati dalla musica di JJ Cale e dalla Cadillac, protagonista silenziosa della narrazione), e si concentra sulla storia di una famiglia di montanari, che, pagina dopo pagina, si tinge di venature noir. Due fratelli legati morbosamente da un tragico passato di violenza e incesto, una femme fatale che mette pericolosamente a rischio il rapporto tra i due, un albergo da costruire sulla cima della montagna, una stazione di servizio, una curva stretta e insidiosa, ricatti e tradimenti, la comunità rurale di Os, paesino di poche anime, che sotto l’apparente tranquillità cela odi, rancori e risentimenti mai sopiti, sono gli elementi di cui si sostanzia questo lungo romanzo.
Nesbo si prende tempo e pagine (seicentotrentanove, per la precisione), per imbastire una narrazione dai ritmi dilatati, preferendo concentrarsi sulla psicologia dei suoi personaggi, piuttosto che sul consueto bagaglio di adrenalina e colpi di scena. Che ci sono, ovviamente, perché la natura del romanziere è quella, e non cambia. Tuttavia, il thriller resta sfumato, sullo sfondo, perchè lo scrittore indaga semmai l’anima tormentata di Roy, la figura controversa e ambigua del fratello Carl, il fascino inquietante della bella e risoluta Shannon.
Nonostante la lentezza dello svolgimento, Il Fratello riesce comunque ad avvincere e a conquistare, perché Nesbo scrive benissimo e sonda l’umanità dei suoi personaggi con estrema arguzia ed efficacia. Il romanzo, però, non convince fino in fondo, e gli snodi narrativi, spesso punto di forza dello scrittore norvegese, talvolta, appaiono forzati e inverosimili, conducendo verso un finale frettoloso, che delude in parte le aspettative.
Con qualche idea brillante in più, Il Fratello poteva davvero diventare il capolavoro di Nesbo; così resta, invece, solo un buon romanzo che convince per la profondità psicologica, ma scontenta tutti coloro che dall’autore norvegese si attendono ritmo, brividi e soluzioni plausibili. Peccato.
Blackswan, mercoledì 10/02/2021
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