La storia è nota più o meno a tutti, e non è questa certo la sede per approfondire. Di sicuro, la vita di Tina Turner a fianco del marito Ike, se da un lato, le valse grande visibilità e un notevole successo commerciale, dall’altro, fu un vero e proprio calvario, segnato da ripetute violenze e abusi.
Se la fama del duo era in costante ascesa, la relazione con Ike fu però minata dal comportamento violento di lui, a cui lei tentò di reagire escogitando invano la fuga più volte e anche tentando il suicidio ingerendo sonniferi. La situazione personale si stabilizzò momentaneamente dopo la nascita del loro unico figlio Ronnie, durante la cui gravidanza Tina comunque si esibì nei tanti concerti in giro per gli Stati Uniti. Tuttavia i ripetuti tradimenti e le violenze da parte di Ike ripresero poco dopo, e furono sempre più esasperate da percosse, violenze fisiche e verbali, dal controllo economico sui conti della moglie, a cui si aggiunse anche la sua grave dipendenza da cocaina e alcol, situazione che compromise definitivamente il loro rapporto coniugale e professionale.
Passarono anni prima che lei riuscisse a trovare la forza di lasciarlo, e per ottenere il divorzio, dopo lunghe battaglie legali, cedette alle richieste di Ike, ottenendo dal giudice solo la possibilità di continuare a far musica con il suo nome d’arte, Tina Turner (il suo vero nome era Anna Mae Bullock), che Ike aveva registrato e su cui rivendicava diritti.
La rinascita fu lenta e complessa. Tra il 1975 e il 1979, la Turner pubblicò quattro dischi che non ebbero alcun successo, ma continuò a fare concerti in giro per gli Stati Uniti, trasferendosi, poi, in Italia, dove divenne ospite fissa del varietà del sabato sera, Luna Park, che andava in onda su Rai 1.
Tuttavia la sua vera svolta artistica avvenne grazie all'incontro con Roger Davies, già manager di Olivia Newton – John, che iniziò a gestire la carriera della Turner a partire dal febbraio del 1980, aprendole la porta al grande successo commerciale, arrivato nel 1984, con la pubblicazione dell’album Private Dancer, un successo da oltre dodici milioni di copie vendute in tutto il mondo.
Dall’album fu estratto un filotto di singoli da capogiro, tra cui What’s Love Got To Do With It, che raggiunse la vetta delle classifiche americane, e la title track, che giunse fino alla settima piazza.
Tina aveva scritto di proprio pugno alcune canzoni negli anni '70, quando si esibiva con suo marito, e, in particolare, la leggendaria Nutbush City Limits, brano autobiografico che descrive la sua vita nella cittadina del Tennessee dove era cresciuta. Ma dopo aver lasciato Ike ed aver intrapreso la carriera solista, ha registrato solo canzoni scritte da altri, concentrandosi sulle sue immense doti di interprete.
Private Dancer, ad esempio, fu scritta da Mark Knopfler, con l’intenzione di pubblicarla con i Dire Straits. Il chitarrista, però, si rese conto che il brano non funzionava se interpretato da un uomo, e la propose alla Turner, che aveva bisogno di hit per il rilancio.
In un'intervista del 2004 per il suo fan club, Tina Turner ha descritto la sua reazione quando Knopfler le ha suonato la canzone: "Mark mi disse che questa canzone non era adatta a un uomo, che era una canzone per ragazze. Me la fece ascoltare e gli dissi che aveva ragione. Mi è piaciuta molto. Non ero sicura se la ragazza protagonista del brano fosse una prostituta o una semplice ballerina, ma decisi di interpretarla".
All'inizio della sua carriera, la Turner fece svariati spettacoli privati (di tipo musicale) in Texas, quindi era plausibile che vedesse la "private dancer" come qualcuna che si esibisce in modo molto innocente durante questi eventi. La canzone, in realtà, come è evidente dalle liriche, parla di una prostituta o di una spogliarellista, che si dà un tono definendosi come una "ballerina privata", ma che vive l’esperienza sentendo un gran vuoto dentro.
Tutti gli uomini vengono in questi posti
E gli uomini sono tutti uguali
Non guardi i loro volti
E non chiedi i loro nomi
Non li consideri umani
Non ci pensi affatto
Tieni la mente concentrata sui soldi
Tenendo gli occhi sul muro
La Turner scelse questa canzone come traccia che dà il titolo all'album, dopo aver scattato la foto per la copertina. In quello scatto, è seduta su una sedia con indosso un abito elegante mentre un gatto nero sta di fronte a lei, fissando la telecamera. Ammiccante e sensuale.
Blackswan, martedì 18/03/2025
1 commento:
Tina, grandissima artista. Sopravvissuta ad un inferno in terra. Album eccezionale
Posta un commento