domenica 25 maggio 2014
sabato 24 maggio 2014
PERCHE’ VOTERO’ MOVIMENTO 5 STELLE
Perché "populismo" è la
parola che il potere usa per infangare la verità;
Perché "garantismo" è la parola
che il potere usa per coprire indagati, processati, condannati, pregiudicati,
mafiosi, corrotti, bancarottieri, tangentisti e malversatori che non sarebbero
degni nemmeno di vivere ai margini di un consesso civile e invece entrano nei
partiti e siedono in parlamento grazie al loro carico di voti di scambio (reato,
le cui pene sono state ridotte, guarda caso, dal governo Renzi);
Perché la legalità è un
tema irrinunciabile, e PD, PDL e NCD hanno più malfattori fra le loro fila che
Grillo capelli in testa;
Perché al governo con
Giovanardi e Formigoni ci state voi. Io ho schifo;
Perché con un pregiudicato
non si fanno né le riforme né la legge elettorale;
Perché senza il PD, Berlusconi
sarebbe già sparito da più di un decennio;
Perché senza M5S, col
cazzo che Renzi autorizzava l’arresto dei suo fido scudiero, Francantonio Genovese;
Perché #enricostaisereno è
il biglietto da visita di un traditore che non vorrei mai fra le mie cerchie di
amici, figuriamoci al governo;
Perché Renzi non l’ha
votato nessuno;
Perché sono stufo di
morire democristiano;
Perchè voglio farmi un bidet col fiscal compact;
Perché serve qualcuno che
spieghi a Napolitano l’esistenza della Costituzione e quel risibile particolare
che in democrazia i governi si legittimano tramite elezioni;
Perché serve qualcuno che
spieghi a Napolitano che è stato eletto per fare il Presidente della Repubblica
Italiana, e non il manutengolo della BCE;
Perché i rimborsi elettorali
(aboliti da anni tramite referendum) sono una truffa ai danni del popolo italiano
e gli unici che non li prendono, guarda un po’, sono i parlamentai del M5S;
Perché se giochi a calcio
e afferri la palla con le mani, la prima volta ti ammoniscono e la seconda ti
espellono; così è sacrosanto che chi non rispetta un programma che ha
sottoscritto venga cacciato fuori a calci nel culo dal movimento (previa
triplice votazione). Problema che nel PD e nel PDL non si pone, visto che sono
due partiti che vivono per masse irreggimentate (vedasi, uno per tutti, Civati,
che fa lo splendido e poi le porcate le vota tutte);
Perché i soldi ai
giornali, quasi tutti marchette del potere, sono un insulto a chi non ha
lavoro;
Perché il TAV è una bufala
pazzesca che sta distruggendo un ecosistema e la vita di migliaia di persone;
Perché l’EXPO, così come è
stata strutturata, è una mangiatoia per partiti e (im)prenditori il cui scopo
non è rilanciare l’economia italiana ma gettare colate di cemento senza
costrutto, piagando una periferia che avrebbe bisogno di verde e non ancora di
smog e casermoni (vi invito volentieri da queste parti a guardare lo sfacelo);
Perchè il reddito di
cittadinanza non è solo un concetto di sinistra e una conquista civile, ma
anche la cartina di tornasole del progresso raggiunto da una nazione;
Perchè solo la Picierno fa la spesa con 80,00 euro;
Perché la vita di un solo cittadino
vale più di un milione di F35; quindi, se proprio li vuole, Renzi se li compri
coi suoi soldi e poi ci giochi nel giardino di casa;
Perché coi miliardi che
spenderemo per gli F35 ci si può fare una finanziaria;
Perché le energie rinnovabili
sono una realtà non una speranza;
Perché la rabbia è un carburante
nobile, che smuove le montagne e avvicina alla luna; mentre, invece, si sa, chi vive sperando muore…;
Perché ho fame di onestà e
persone per bene;
Perché il decreto lavoro
del ministro Poletti (uno che faceva il comunista alla Coop) ha
istituzionalizzato il precariato e rubato il futuro alle nuove generazioni;
Perché in Europa, così
come in Parlamento, voglio gente preparata, colta e competente, e non shampiste
arroganti e zerbini di melassa;
Perché se invece di prestar
fede solo alla stampa di regime e al megafono assordante di Grillo, andaste ad
ascoltare anche cosa (e come lo) dicono i vari Di Battista, Di Maio, Fico, etc.
scoprireste che dietro al vaffanculo c’è un mondo nuovo;
Perché avrei anche votato
la Lista Tsipras, salvo poi scoprire che è appoggiata da Vendola, quello che,
insieme al PD, ha svenduto la propria gente all’Ilva e alla famiglia Riva;
Perché nelle piazze di Grillo
non si prendono a calci e pugni coloro che esprimono il proprio dissenso, come
avveniva un paio di giorni fa sotto il palco di uno speranzoso e sorridente Renzi;
Perché una Piazza San
Giovanni gremita all’inverosimile che con una sol voce grida la parola ONESTA’!
nel giorno in cui si ricorda Giovanni Falcone, mi ha commosso alle lacrime;
Perché una Piazza San Giovanni
gremita all’inverosimile che invoca con una sola voce il nome di Berlinguer ha costretto
Renzi a porsi innanzi a due enigmi per lui indecifrabili: chi cazzo sia
Berlinguer e cosa significhi Questione Morale;
Perché mai come oggi mi sono
sentito così felicemente e orgogliosamente di sinistra.
Blackswan, sabato 24/05/2014
venerdì 23 maggio 2014
giovedì 22 maggio 2014
THE BLACK KEYS - TURN BLUE
Qualcuno se li ricorda i Black Keys di Magic Potion,
quell'heavy blues per chitarra elettrica e tamburi, rumoroso e villano,
che puzzava lontano un miglio di America rurale, polvere e bourbon? Era solo il
2006 ma sembra siano passate un paio di ere geologiche. Eppure, senza
tornare così tanto indietro nel tempo, appaiono sfumati anche i contorni
dei due album successivi, Attack & Release (2008) e Brothers (2010), che
già segnavano un deciso cambio rotta verso l'alternative, nonostante la credibilità
di fondo si mantenesse intatta. Questo perchè il nome Black Keys appare
irrimediabilmente legato al loro ultimo album, El Camino, risalente a tre
anni fa. Un singolo bomba, Lonely Boy, un Grammy Award per miglior disco
dell'anno, un milione e mezzo di copie vendute. Un bel colpo davvero, se non
fosse che quel disco segnava il definitivo passaggio dei Black Keys dall'altra
parte della barricata, quella dove la musica si fa furbetta e strizza l'occhio
alle classifiche e al glamour. Niente di male, per carità: El Camino suona
tutt'oggi divertente e divertito, soprattutto grazie alla capacità di
Dan Auerbach di camminare in perfetto equilibrio tra ritmiche moderne e
ammiccamenti classici, così da compiacere tanto i modaioli quanto gli
appassionati di rock. Personalmente, attendevo Turn Blue con ansia: non tanto
perchè pensassi a un ritorno alle antiche origini (che ormai rappresentano la
storia di un altro gruppo), ma perchè mi aspettavo quantomeno il seguito
di El Camino, un disco che, pur essendo conscio dei limiti artistici, mi tenne
compagnia per parecchie settimane. Invece, il nuovo full lenght dei Black Keys,
perde definitivamente ogni residuo vitale, la cui presenza si percepisce
solo in sporadici lampi di classe, per far posto a un suono (complice la
produzione di Danger Mouse, che a far danni riesce sempre benissimo) che è
super stiloso e super plasticoso. Se si eccettua il brano iniziale, Weight Of
Love, ottima prog-song in odore seventies, il resto del disco fila via
liscio come un fuso in un mare di mediocritas, senza un palpito che
sia uno. Rock pettinato e patinato, basso che pompa, ammiccamenti soul-dance, e
un pugno di canzoni che, sommate nei loro momenti migliori, non riescono a
replicare la potenza di un singolo spacca classifica come Lonely Boy. Dovevamo
capirlo subito come stavano le cose una volta ascoltato Fever, singolo
piacione e senza palle, che già testimoniava un'ispirazione, se non
proprio esangue, virata definitivamente verso il (quasi) mainstream. Si fosse
trattato di un'altra band, avremmo anche chiuso un occhio; ma veder tanto
talento sprecato, fa venir la strozza in gola.
VOTO: 5
Blackswan, giovedì
Iscriviti a:
Post (Atom)