mercoledì 6 aprile 2011

LA TATTICA DEL POLVERONE

Aprite un giornale a caso e lustratevi gli occhi innanzi alla cornucopia di meraviglie che la maggioranza di governo si perita di voler promulgare: processo breve, declassamento delle intercettazioni a mero strumento di indagine,esercito regionale e conflitto di attribuzione ( votato ieri ).Da ultimo,la meraviglia delle meraviglie,e cioè l'abrogazione della dodicesima disposizione transitoria della Costituzione che vieta la riorganizzazione del disciolto partito fascista.Il tutto condito dalle quotidiane farneticazioni del premier,la più recente delle quali ,more solito, ha come bersaglio la magistratura,paragonata questa volta alla Brigate Rosse.Quando leggi cotante finezze,ti verrebbe voglia di rimandarli tutti a scuola a studiare un pò di storia e di educazione civica,compreso un ripassino sulla carta costituzionale.Temo però che sarebbe una fatica inutile,anche perchè gli insegnanti di sostegno, di cui avrebbero bisogno questi somarelli, sono stati quasi tutti tagliati dal bilancio grazie alla riforma della scuola targata Gelmini.A sfogliare il nostro giornale,quindi,non salta all'occhio nessuna sconvolgente novità: è il solito guazzabuglio di storpiature giuridiche e sguaiato non sense.Tutti ormai sappiamo bene di quali nefandezze siano capaci questi cabarettisti della politica.Eppure,negli ultimi giorni, colpisce semmai quanto si sia implementato per volume il flusso di puttanate,che paiono scorrere impetuose come la piena di un fiume.Non è un caso,amici killers.Si chiama la tattica del polverone:si fa un gran casino mediatico su cose assolutamente inutili o create artatamente,finendo così per confondere l'opinione pubblica e occultare,in toto o parzialmente,situazioni o provvedimenti dai risvolti imbarazzanti.Insomma,è un pò come quando si finge un accesso di tosse per coprire il rumore di una scoreggia scappata inavvertitamente.Depistare,nascondere,sviare.Prendiamo ad esempio la sollevazione del conflitto di attribuzione,che a ben vedere ha effetti più politici e mediatici che giudiziari.Chi ci ha capito qualcosa?Pochissimi,credo.Eppure il fatto che il Parlamento l'abbia votata,viene comunque letta come una vittoria di Berlusconi.Tanto che in parecchi si sono perfino convinti,un pò a caso,di una delle seguenti opzioni: 1) il processo Ruby non si farà 2) Il processo è stato tolto ai giudici milanesi 3) La competenza del processo Ruby è passata a Roma ( dove in realtà vi è la sede della Consulta,investita dal Parlamento del quesito di competenza ) .In questo clima di caos indotto,stamattina Cerottone ha pertanto avuto buon gioco a non presentarsi all'udienza del processo per concussione e prostituzione,visto che a cagione della fresca decisione presa dalla Camera,parte dell'opinione pubblica lo considera già assolto.In realtà, questo è l'abituale modus operandi di Al Nanone:dove non c'è contraddittorio arriva fra squlli di tromba e paludamenti assortiti,racconta balle a trentadue denti e si prende gli applausi della claque;dove c'è invece il rischio che qualcuno lo contraddica o che possa fare una figura di merda,approfitta della tenebra ai malfatti propizia e si dilegua,facendosi coprire la fuga da un adeguata cortina fumogena.In definitiva,questa cacofonia roboante di notizie, confusamente date e confusamente recepite, sovrasta la flebile melodia dell'inchiappettamento.Flebile,perchè occultata,ma terribilmente dolorosa quando sopraggiunge da tergo.E la logica dell'inchiappettamento è implacabile.Così,ad esempio,fra rigurgiti balilla e golpettini sulla giustizia,passa sotto silenzio l'anniversario del terremoto aquilano,dalle cui commemorazioni Silvietto nostro ha pensato bene di defilarsi.Rischiava di essere preso a badilate,come spesso gli capita quando non è in grado di far sfilare la mesta teoria di figuranti a pagamento.Così ci scordiamo anche di essere in guerra ( e quanto ci costa esserlo ),quantunque non si sappia ancora bene contro chi e al fianco di chi.Così,passa in secondo piano la debacle internazionale dell'Italia sulla questione profughi.Maroni e Frattini colloquiano con la Tunisia per pietire aiuti e il governo tunisino sghignazza loro in faccia:chi mai infatti farebbe accordi di politica estera con Mimì e Cocò, un pregiudicato e un maestro di sci ?E così ancora passano certe piccole schifezzine,ininfluenti rispetto al mare magnum della lordura,ma che danno la dimensione esatta del percolato umano che gestisce la res publica.Mi riferisco alla nomina dell'onorevole Siliquini nel consiglio di amministrazione di Poste Italiane.Deputata di Fli e poi passata fra i responsabili,la Siliquini in dicembre aveva votato la fiducia a Berlusconi.Oggi,ha intascato il guiderdone.Intervistata dal " Fatto Quotidiano " a proposito del nuovo incarico,la transfuga post fascista ha dichiarato di essersi meritata la promozione in virtù delle sue indiscutibili capacità di manager.Il manager è uno che gestisce,organizza, decide.Ha chiara la situazione,insomma.Ma quando le è stato banalmente chiesto quanti sono i dipendenti delle poste e quanti gli uffici postali attivi,la sicumera da managment è evaporata in un silenzio assordante.Che è poi il silenzio di questa cricca dell'approssimazione quando si sveste della tracotanza del potere e viene interloquita in merito a competenze che millanta di avere e che ovviamente non ha.E' il silenzio dell'agnello in gregge,che abbassa il capo e trema ad ogni abbaiar di cane.
Blackswan, mercoledì 06/04/2011

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