venerdì 12 agosto 2011

SEASICK STEVE - YOU CAN'T TEACH AN OLD DOG NEW TRICKS

Seasick Steve è un vecchio cane randagio,su questo non ci sono dubbi.Settantanni suonati,una vita ai margini dello star system come tecnico del suono e decenni di gavetta a suonare agli angoli delle strade o in piccoli locali del Nord America.Poi,improvvisamente,nel 2004 qualcuno si è accorto di lui :quattro album pubblicati in cinque anni ( quello di cui stiamo parlando è il quinto ) e un ottimo successo di vendite soprattutto in terra d'Albione( forse anche perchè uno dei componenti della sua band porta il nome di John Paul Jones,mica pizza e fichi ).Un successo,quello del buon Steve,che non può dirsi certo frutto di battage pubblicitari o di un'immagine trendy figlia di politiche aziendali in salsa MTV.L'arzillo vecchietto è tutto tranne che commercialmente plausibile:il barbone bianco,la faccia da Popeye,lo sguardo vivace ma un pò acquoso di chi è cresciuto a pane e bourbon, lo renderebbero semmai un oggetto d'antiquariato.Eppure,appena metti nel lettore questo cd,capisci subito di che pasta è fatto il nonno e perchè abbia tanto seguito.Il titolo è programmatico e spiega molto bene quello che si sta per ascoltare:ad un vecchio cane non puoi insegnare nuovi trucchi.Nessun colpo di teatro,quindi,o artifici da sala d'incisione.Solo una miscela,scarna,ma eccitante,di rock blues screziato di folk,che richiama alla memoria i grandi padri del delta e,a tratti, cose più recenti come i Black Keys o Ryan Bingham.Tutta l'America di chi ama le tradizioni scorre nelle note di queste dodici canzoni benedette alla fonte battesimale del Mississippi:cactus e deserto,il sole che cuoce la testa,l'ombrosa quiete di una veranda che evapora nel fumo della pipa,l'on the road di Kerouac,assolate distese di nulla,fumosi locali dove si suona fino a tarda ora,tracannando birra e Jack Daniels.Un menù che più classico non si può,ma che la voce baritonale e sanguigna di Steve e un suono scevro di orpelli intridono di sferzante energia.Da citare l'ipnotica e notturna " Burnin Up ",l'elettricità primordiale di "Don't know why she love me but she do " in odore di Zeppelin, e "Treasures ", struggente ballata iniziale che gira dalle parti del miglior Johnny Cash.

VOTO : 7,5
Blackswan,lunedì 08/08/2011


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