Cancellate dal vostro taccuino personale i nomi delle varie Adele,Duffy,Rumer e segnatevi invece questo:Selah Sue.Belga, 22 anni, questa bellissima ragazza dai lineamenti marcati è parecchi gradini sopra le artiste appena citate tanto per idee e intelligenza compositiva,quanto per fantasia e passione.Al punto che,se proprio occorre fare un rimando,direi che il più appropriato sia quello ad Amy Winehouse,prima ovviamente che la cantante inglese si gettasse al collo della bottiglia in un giro di danza tanto rischioso quanto esiziale.Selah Sue,però,ha un retroterra musicale più vario:non spinge il piede solo sull’acceleratore del soul,di cui comunque mastica il verbo con nera attitudine,ma imbocca anche strade diverse che portano ai suoni giovani dell’hip-hop e della dance hall,alla ballata acustica folk spruzzata di rock,all’intuizione elettronica folgorante,alla tradizione rivisitata del blues e del gospel.Un esordio rappresentato da una complessa eterogeneità dei suoni e da un’urgenza comunicativa che irrora di freschezza ognuna delle dodici canzoni del lotto.Poteva venirne fuori un lavoro pasticciato e confuso,e invece “Selah Sue “ è un album brillantissimo,coeso in ogni sua parte da una produzione scintillante ( Farhot (Nneka ) e patricce ) ed esaltato dal timbro vocale della cantante belga che richiama alla mente oltre alla già citata Winehouse,anche la regina del genere, Erika Badhu.Se poi di lei ci si accorgerà per tempo anche da noi,attenzione alla splendida “ Raggamuffin “,gioiellino di spensieratezza e divertissement,destinato ad essere il tormento dell’estate 2011.Selah Sue,insieme a Janelle Monae,rappresenta il futuro,luminosissimo,del genere. Da non perdere.
VOTO : 8
Blackswan, domenica 17/07/2011
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