domenica 6 dicembre 2015

POPA CHUBBY – BIG, BAD & BEAUTIFUL LIVE



Mamma mia, come passa veloce il tempo. Sembra non sia trascorso un giorno da quando, era il 1995, conobbi Popa Chubby, comprando quel favoloso disco di rock blues metropolitano, intitolato Booty & The Beast. A vent’anni di distanza, il chitarrista più grasso e tazzorro dell’universo, continua a regalarci dischi, uno via l’altro (al computo finale, sono venticinque): alcuni decisamente buoni, altri, a dire il vero, così così. Eppure, quando il mastodontico chitarrista sale su un palco, è sempre una grande festa. A dispetto della stazza, che mi pare aumenti di anno in anno, e dell’età anagrafica (a marzo ne ha compiuti cinquantacinque), Popa continua a essere la solita “bestia” da palcoscenico, palesando un’insospettabile agilità tecnica (come riesca a essere così veloce e pulito con mani che paiono la sagra della salsiccia è un mistero) e una buona dose di eclettismo e creatività (anche se, personalmente, le aperture pop e hip hop iniziate nel 2001 con How'd a White Boy Get the Blues?, non mi sono mai piaciute). Big, Bad & Beautiful celebra, quindi, più di vent’anni di carriera con un live torrenziale (due ore e mezzo di musica) e due cd in cui il buon Chubby declina il blues in ogni sua forma (dal Texas a Chicago, andata e ritorno), regalando ai propri fans qualche chicca rubata dal repertorio altrui. Registrato durante il tour francese, tenutosi a marzo di quest’anno, il live ci consegna un artista in ottima salute, che si avvale di una line up coi fiocchi, nella quale spiccano i due fratelli Beccaro, Andrea (batteria) e Francesco (basso), quest’ultimo da tempo residente a New York e apprezzato sessionista. Il live? Bello, tirato, suonatissimo, con un Popa eccellente quando fa il suo (il primo disco, soprattutto, è favoloso), un po’ meno quando si cimenta con la musica dei Rolling Stones (Brown Sugar e Wild Horses sono cover prescindibili) o quando tenta la strada dell’hip hop (Life Is A Beatdown è un pasticciaccio brutto come pochi). Ma a parte questi momenti non particolarmente esaltanti, Big, Bad & Beautiful è un ottimo disco per tutti gli amanti del blues e della sei corde.

VOTO: 7





Blackswan, domenica 06/12/2015

Nessun commento: