domenica 4 dicembre 2016

IL NO PIU’ BELLO DEL MONDO





La tornata referendaria di oggi mette in gioco i valori su cui è costruita la nostra democrazia. Non si tratta solo di bicameralismo paritario, clausola di supremazia dello Stato sulle Regioni e dell’abolizione del Cnel. Perché la Costituzione, come insegnano al primo anno di legge, è un corpus unico: se ne tocchi una parte, quella modifica si riverbererà inevitabilmente su tutto il resto. La vittoria del SI, allora, comporterà l’ulteriore attenuazione dei nostri diritti fondamentali, già compressi e bistrattati dall’indegno governo Renzi. Accettare questa riforma, significa anche accettare il sistema che la produce, che è quello del Jobs Act e della precarizzazione perenne del lavoro, quello della Buona (si fa per dire) Scuola e della frustrazione del diritto allo studio, quello della logica del “prima salviamo le banche”, del profitto a tutti i costi e della BCE che impone dictat. Se è questo è il Paese che avete immaginato per i vostri figli, allora, non leggete un rigo in più di ciò che sto scrivendo, e andate subito a votare SI. Se, invece, desiderate cambiare il sistema, siete stufi della solita mangiatoia della casta e volete dare una speranza alle generazioni che verranno, andate a VOTARE NO. No al senato non elettivo, no a consiglieri regionali e sindaci dopolavoristi e coperti dall’immunità parlamentare, no all’oligarchia (o, nella migliore delle ipotesi, alla confusione istituzionale) che nascerà dal combinato disposto fra la modifica del Senato e la pessima legge elettorale, no al centralismo da prima repubblica che produrrà risse di attribuzione e sperperi inauditi. A coloro che, invece, sono ancora incerti suggerisco una cosa semplicissima: aprite la nostra Costituzione, leggetela con calma, e poi confrontatela con quella che potrebbe diventare se vincesse il SI. Forse, vi basterebbe dare un’occhiata all’art. 70, che la Verdini- Boschi trasformerà in un festival di incomprensibili subordinate, massacrando non solo il chiaro e preciso dettato costituzionale del 1947, ma mortificando vieppiù la nostra bellissima lingua. Riflettete su tutto questo e poi decidete, ricordandovi che il Si è la parola più usata dai servi e che con un NO possiamo riscrivere il nostro futuro.


Blackswan, domenica 04/12/2016

2 commenti:

cristiana marzocchi ha detto...

Un NO sacrosanto!
Cristiana

Offhegoes ha detto...

Condivido pienamente. NO! NO! NO!

e sono anche molto preoccupato....la cosa e' gravissima e a me pare che la gente non lo percepisca. La mamgior parte non credo abbia capito pienamente la riforma. Credo che neanche sappiano cosa significhi vermante, fermandosi ai vertgognosi spot elettorali a favore del si. Lo stesso quesito fererendario e' estremamente tendezioso. Ad una lettura supeficiale chi direbbe di no? Molti dicono di votare SI "perche' se no, non cambia mai niente". capito la profondita' dell'analisi?? E di coscienza.
sono spaventato davvero. Questa riforma tende a minimizzare il potere del popolo sovrano e riduce il senato (essenziale per l'equilibrio democratico) ad un circo di pagliacci consiglieri regionali e sindaci + 5 eletti dal presidente della repubblica (vi rendete conto?? che cazzo vuol dire un senato si fatto???)

SPERO CHE GLI ITALIANI MEDITINO BENE OGGI, CHE VOTINO DAVVERO INFORMATI PER LO MENO