Ho trovato parecchio interessante il pezzo di Cleopatra sul fantasma di Osama.
E' vero che il rischio che Osama diventi leggenda e mito per milioni di musulmani sia forte ed attuale.Ma va anche ricordato come in realta' possa esserlo veramente solo per i pazzi fanatici come lui, accecati dall'odio e dall'intolleranza religiosa. Non credo possa esserlo davvero per chi crede nella democrazia, nello stato laico, nella liberta' di fede religiosa e di opinione. In fondo e' solo un assassino, non un martire. Assassino di innocenti, compresi e soprattutto i poveretti che sognando un paradiso pieno di vergini tutte per loro si sono fatti esplodere in mezzo alla gente o negli aerei.
Detto questo, cerco anche di rispondere al quesito posto sulle differenze di trattamento tra Saddam e Osama. Il primo fu fatto fuori da amministrazione Bush il secondo da amministrazione Obama. Credo la differenza di trattamento e di stile stia tutta li. Oltre al fatto che il contesto e la guerra che si stava combattento erano profondamente diversi. Credo che Obama abbia avuto la sensibilita' e l'intelligenza di non esporlo come un trofeo di caccia. Cosa che invece squallidamente ha fatto l'esercito USA con il Commander in Chief Bush. La foto di Saddam mentre gli perlustravano la bocca come ad un animale erano alquanto discutibili per il cattivo gusto e la chiara volonta' di umiliare. Fu a mio avviso poco decente esporle. Obama invece non ha voluto esporre la testa del cervo in salotto. Ha assicurato tutti di aver visto le foto e di essere certo che fosse Bin Laden. A me basta. Non ho bisogno di foto, di video in HD da tre angoli diversi, di slow motion o - peggio - di una piazza Loreto in Islamabad. Ovviamente per i complottisti incalliti il tutto e' grasso che cola ed ispirazione per le teorie piu' disparate. Ognuno pensi e teorizzi cio che vuole, ma deve essere in grado di portare prove plausibili o per lo meno legittimi dubbi. Al momento non ne vedo. Vedo solo polemiche sterili e prive di argomenti persuasivi. Ma la Storia ci raccontera' e ad essa conviene affidarci, piu' che alle immagini delle varie intelligences.
Cio' che davvero piu' mi colpi' della primissima notizia, fu la festa in strada degli americani immediatamente dopo annuncio di Obama in televisione. Nonostante fosse notte, alla notizia moltissimi americani si sono rovesciati in strada a festeggiare, sventolando bandiere, saltando ed urlando e scandendo U. S. A (iu es ei, iu es ei...come allo stadio).
Mi ha colpito in primis la scena in se'. Ho pensato: in Italia scendono in piazza alle due di mattina solo se ha giocato e vinto la nazionale (poco probabile) o se Berlusconi annunciasse di invitare tutti gratis al bunga bunga (molto piu' probabile).
Mi ha poi colpito vedere tanti giovani e tanti immigrati (intervistato dalla TVE un colombiano che festeggiava contento diceva "oggi mi sento americano"). Mi chiedo se si senta davvero americano tutti i giorni.
Ho trovato estremamente squallido e triste il festeggiare cosi la morte di una persona, che per quanto biasimabile o colpevole rimane una persona. Ma deve essere la conseguenza naturale in uno Stato che vede ed insegna la giustizia come vendetta, nella sua forma piu' arcaica di occhio per occhio, secondo la visione primitiva della Bibbia. La reazione in un certo senso scomposta ma soprattutto puerile, da eterni teenagers, degli americani e' cio' che trovo davvero ridicolo ed addirittura allarmante della questione. Piu' dei misteri che possono o non possono avvolgere il caso.
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