Quest'anno le elezioni amministrative sono molto più sentite che in passato.
Qui a Milano in particolare si avverte diffusa un'esigenza di cambiamento, e c'è la sensazione che il candidato Pisapia possa essere il soggetto giusto per compattare attorno a sè le molte anime dell'attuale opposizione.
In più, gli spettacolari autogol di donna Letizia possono dare una bella mano.
Però non possiamo permetterci neppure per un momento di pensare che un'eventuale vittoria sia di per sè la soluzione dei problemi.
Sarebbe invece l'inizio di un percorso di dolore.
In primo luogo, perchè rimuovere le macerie etiche ed istituzionali seminate dal centrodestra negli ultimi anni sarà un compito faticosissimo.
In secondo luogo, perchè si è ormai stratificata una consuetudine all'opposizione ed è quindi più difficile riprendere contatto e dimestichezza con la stanza dei bottoni.
In terzo luogo, perchè dopo quasi vent'anni di Berlusca siamo certamente cambiati anche noi.
La volgarità, la cialtroneria e l'indifferenza al prossimo sono veleni che si possono assorbire anche solo per osmosi, non c'è bisogno di berli direttamente.
E quindi aspettiamoci fin d'ora assessori del centrosinistra beccati a prendere mazzette, o ad andare a puttane, o a varare delibere buone solo per i loro soci in affari.
Aspettiamoci di scoprirci un po' meno diversi dagli altri di quanto ci piacerebbe esserlo, o di quanto crediamo di esserlo.
Aspettiamoci di dovere fare i conti quotidiani con una coscienza che può fare più fatica a tenere la rotta rispetto ad un tempo.
Aspettiamoci, anche, che per tutto questo sforzo non ci venga riservata alcuna particolare gratitudine, perchè chi è berlusconiano dentro rimpiangerà sempre l'originale, mentre chi lo avversa in modo viscerale ci rimprovererà sempre di non essere abbastanza diversi da lui.
Aspettiamoci tutto questo e proviamoci lo stesso, perchè Milano merita di meglio che non questa gentaglia che c'è ora.
Ezzelino da Romano
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