Il voto di Milano è solo la punta dell'iceberg,l'effetto più visibile ed eclatante che qualcosa si sta muovendo.Come si scriveva su questa pagina qualche giorno fa,gli esiti della tornata elettorale non devono essere letti ( cosa che invece le opposte fazioni cercheranno di farci credere ) come una vittoria della sinistra e una sconfitta della destra.La debacle,netta e diffusa,della maggioranza di governo è semmai da leggersi come una vittoria della società civile,di un popolo stanco di immobilismo e di menzogne,di un popolo piagato dall'incompetenza e dal pressapochismo di una classe dirigente improponibile.E' una vittoria soprattutto contro il berlusconismo,e la colorazione tendente al rosso rappresenta,a modesto parere di chi scrive,solo la mera occasione.Berlusconi,come ha sempre fatto,grazie al contributo ossessivo dei media di regime,pone ogni quesito elettorale come un quesito su sè stesso:non offre un progetto politico alla cittadinanza ma chiede solo cieca fiducia barricadera ai propri sostenitori.E lo fa tramite la macchina del fango,l'insulto perpetrato ai danni delle istituzioni,lo spauracchio di un comunismo a cui ormai non crede quasi più nessuno.Questa volta infatti non è stato credibile ( ha avuto 28.000 preferenze a fronte delle programmate 50.000 ).Non solo infatti la sua immagine è stata macchiata da infamanti vicende giudiziarie dalle quali è emersa la personalità di un uomo arrogante ma sostanzialmente meschino e debole;ciò che davvero ha smosso l'ago della bilancia è stata l'incapacità ad affrontare i penosi problemi della nazione,un'inettitudine di governo che ha reso ancora più evidenti le scelleratezze morali del premier.Soprattutto i moderati,disposti ad accettare lo scempio di alcuni comportamenti degradanti a fronte di una robusta azione politica che invece non c'è mai stata,hanno fatto marcia indietro e scelto altri partiti.I toni pretestuosi,capziosi e volgari della campagna elettorale milanese hanno poi inferto alla Moratti il colpo definitivo del ko e si sono riverberati in tutto il paese.Non tanto una vittoria delle sinistre,si diceva,quanto piuttosto la sconfitta del berlusconismo,inteso sia come inerzia di una politica costruita solo su leggi ad personam,sia come diffusa patologia sociologica che si nutre di ignoranza,incivilta,piduismo e preistorico machismo.Un risultato elettorale così marcato verso un'alternativa al governo è segno dunque di una società civile che ha ritrovato la forza di combattare,di opporsi ad uno status quo mortificante per l'immagine ed il futuro della nostra democrazia.Ne è prova un'affluenza alle urne stabile e in alcuni casi addirittura in aumento ( vedi Milano ).Ne è prova ulteriore,ed è questo è il dato più significativo del voto,il tracollo generalizzato della Lega ( l'asse di centrodestra va al ballottaggio persino a Varese, dove cinque anni fa aveva avuto consensi plebiscitari ).Il Carroccio,che ha evidentemente esaurito la propria forza propulsiva di partito-contro, non guadagna i voti dei delusi di destra,come si prevedeva,ma va in copiosa epistassi.Colpa del PDL ? Solo indirettamente.Bossi ha dato ad intendere di tenere per le palle Berlusconi ( cosa, peraltro, vera ) ma ha accettato poi qualunque compromesso come contropartita di un federalismo che da sempre è stato venduto alla base elettorale nella veste di secessione.E proprio la base si è ribellata:un conto troppo alto quello da pagare con il prezzo di un rapporto di correità quasi simbiotico con il governo centralista e piduista di Cerottone.Ottiene invece un buon risultato,ma in realtà non decolla,il partito dell'antipolitica di Grillo,che ruba qualcosa ma non troppo alle sinistre,e che paga evidentemente la mancanza della pars costruens del programma,mentre il centro incolore e Vaticano oriented di Casini e Fini,troppo ambiguo per attrarre consensi sia a destra che a sinistra,si attesta su un modesto 4-5%.Ma,a prescindere dalle peculiarità,a volte contraddittorie,relative allo spostamento del consenso,resta il messaggio chiaro di una trasversale presa di distanza dall'attuale maggioranza di governo.Un buon segnale di civiltà che rappresenta,però,solo il primo passo di un cammino che,salvo sorprese,si prospetta ancora lungo e impervio,disseminato di insidie e di scoscesi dirupi.Ma abbiamo iniziato a camminare e il vento del cambiamento rende più limpido l'orizzonte del nostro futuro.Oggi,tutto sommato, è una bella giornata di sole.
Blackswan, martedì 17/05/2011
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